Mostra il 16 aprile 2014 (alle 17.00) al Polimoda

Presto a Scandicci il nuovo Polo di Alta formazione Moda e Design

Nicola
Nicola Novelli
12 aprile 2014 23:37
Mostra il 16 aprile 2014 (alle 17.00) al Polimoda

Il Fashion Institute of Technology (F.I.T.) inaugurerà la mostra degli studenti del programma biennale di Fashion Design il 16 aprile alle 17.00 presso Polimoda, Villa Favard, via Curtatone 1. L'evento è concepito come una vetrina delle creazioni artistiche e sartoriali degli studenti che completeranno il programma di Associate in Fashion Design. Saranno in mostra i portfolio degli studenti e una selezione dei modelli da essi realizzati, rappresentativi della loro creatività e delle capacità tecniche da loro conseguite durante il corso di studio. Il tema della mostra, intitolata "Vrou: protagoniste nascoste”, è l'Africa contemporanea, un vasto continente popolato da donne, protagoniste spesso non riconosciute, ma insostituibili.

L'ispirazione ha avuto origine dalle opere di vari artisti, nelle quali scene di vita reale e tradizione si fondono nella combinazione di stili, stampe, arte del riciclo e artigianalità. Le stoffe stampate che sono parte dei modelli in mostra sono state ideate dagli studenti e realizzate in collaborazione con importanti compagnie tessili che appartengono all'eccellenza della moda italiana: Mantero Seta, Ratti Spa e Isa Seta. Massimiliano Giornetti, Direttore Creativo di Salvatore Ferragamo, ha collaborato con gli studenti come "industry critic”.

Il Presidente di Polimoda, Ferruccio Ferragamo, si unirà a noi nel rendere omaggio agli studenti. L'orario di apertura della mostra è 17.00-19.00. La consegna dei diplomi avverrà alle 17.30; seguirà un rinfresco. Entrata libera.

Intanto fervono i lavori al cantiere del Polo integrato per l'Alta formazione della Moda e del Design, in fase di ultimazione in via Galileo Galilei a Scandicci. La struttura, realizzata dal Comune di Scandicci con il contributo della Regione Toscana nell'ambito del Piano integrato urbano di sviluppo sostenibile Piuss. gestita da Polimoda a seguito di un bando pubblicato lo scorso anno dall'Amministrazione Comunale. L'edificio di 3150 metri quadri - costruito in un'area compresa tra il Municipio e l'istituto Russell Newton, a breve distanza dal nuovo Centro cittadino, si comporrà di incubatori e acceleratori d'impresa, laboratori, aule, ateliers, spazi comuni e uffici.

La storia e le tradizioni della ceramica di Sesto Fiorentino hanno trovato finalmente una degna collocazione nel centro cittadino. Nel pomeriggio di oggi l’amministrazione comunale ha infatti inaugurato la nuova sede dell’Archivio della ceramica sestese in via Savonarola 37, in locali di circa 190 metri quadri di proprietà del Comune. “La vecchia struttura, ospitata finora all’Osmannoro, non era facilmente accessibile - ha spiegato l’assessore all’economia dopo il taglio del nastro –questo spazio potrà invece essere un nuovo importante servizio a disposizione delle imprese e delle scuole del territorio”. Creato nel 1989, l’Archivio è tornato oggi a nuova vita dopo l’incendio che aveva danneggiato la vecchia struttura all'Osmannoro e la successiva vendita dell'immobile

Approfondimenti

conserva un'ampia documentazione sulla produzione e la storia delle manifatture artigianali sestesi attive tra la fine dell'Ottocento e la Seconda guerra mondiale con numerosi pezzi vincolati e catalogati per facilitarne la fruizione. “Le risorse che abbiamo investito in questa struttura – ha detto poi il sindaco – servono a valorizzare la memoria del nostro patrimonio industriale, e raccontano un passato glorioso che ha visto Sesto Fiorentino essere definita a pieno titolo ‘città della ceramica’.

I calchi, le forme, i disegni, i modelli e gli spolveri potranno essere utilizzati per la formazione e la ricerca, poiché il rilancio futuro potrà essere basato solo sull’alta qualità della produzione”. All’interno dell’Archivio sono catalogati e archiviati circa 3000 bozzetti e spolveri, 1600 tra modelli e forme delle manifatture sestesi Fantechi, Ciulli e La Perla, cataloghi e documenti provenienti da archivi aziendali, oltre a migliaia di riproduzioni fotografiche di oggetti finiti.

Alle imprese del settore potrà essere fornita una serie di “strumenti di lavoro” come copie in gesso dei modelli originali e modelli tratti dalle forme originali. All’inaugurazione odierna sono intervenuti anche rappresentanti dell'Opificio delle pietre dure, della Sovrintendenza ai beni architettonici e del liceo artistico di Firenze.

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