Moschea a Sesto Fiorentino, sui terreni della Curia

Tra Firenze e Sesto Fiorentino avrà sede la Moschea lungamente dibattuta che dai tavoli di concertazione si sposta sui lotti di terreno edificabile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2017 14:43
Moschea a Sesto Fiorentino, sui terreni della Curia

Dopo le indiscrezioni pubblicate dal collega Christian Campigli su La Verità, l'ipotesi di una Moschea nella Piana fiorentina trova non solo conferme ma anche fondamenti immobiliari. Il terreno sul quale sorgerà il luogo di culto appartiene infatti alla curia fiorentina.Il Presidente UCOII Izzedin Elzir a Lady Radio dichiara: "Continuiamo a cercare un luogo per realizzare la Moschea di Firenze. Abbiamo una Moschea a Campi Bisenzio, una a Borgo San Lorenzo ma anche i fratelli di Sesto Fiorentino hanno bisogno e faremo questo accordo.

Resta però l'intenzione di realizzare una Moschea anche nel perimetro del Comune di Firenze".Il Sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi dichiara: "Oggi la nostra città lancia al mondo un messaggio di pace, dialogo, speranza: un accordo, senza retorica davvero storico, tra Comunità islamica, Arcidiocesi, Università e il nostro Comune per la realizzazione di una moschea e di un centro culturale islamico. Una scelta sulla quale abbiamo lavorato a lungo e che inevitabilmente sarà oggetto di dibattito e discussioni, anche molto aggressive da parte di chi cercherà di soffiare sull'odio e sulla paura. Provo a spiegarvi qualche dettaglio di questa vicenda. Esiste un terreno in via Pasolini di proprietà dell’Arcidiocesi fiorentina per il quale il Regolamento urbanistico prevedeva già la realizzazione di un luogo di culto, oltre a una piazza e altre strutture a uso pubblico concepite per andare a “ricucire” da un punto di vista urbanistico l’abitato con il Polo scientifico e i nuovi insediamenti. In occasione di un dialogo con il Cardinal Betori è nata una suggestione, poi evoluta in una proposta: cedere da parte dell'Arcidiocesi alla Comunità islamica la proprietà del terreno, lanciando un grande segnale di dialogo interreligioso e rispondendo ad una domanda che, nel nostro territorio, è rimasta troppo a lungo senza una risposta adeguata. Il Cardinale Betori ha dimostrato una grande apertura e lungimiranza accogliendo l’idea con disponibilità, nell’ambito di un disegno più ampio che ha visto il coinvolgimento dell’Università di Firenze, la quale si rende disponibile a cedere all’Arcidiocesi un piccolo terreno su cui costruire, in futuro, un edificio di cultoQuando venerdì prossimo io, il Rettore, l’Imam di Firenze e il Cardinale firmeremo il protocollo inizierà un cammino che ci vedrà impegnati nel promuovere partecipazione, ascolto, conoscenza.

Il nostro territorio si arricchirà di un edificio di grande valore culturale e architettonico, realizzato attraverso un concorso di idee sul quale vigilerà un Comitato appositamente costituito, per garantire trasparenza e coinvolgimento della comunità sestese. Tutto questo avverrà senza alcun contributo economico da parte del Comune di Sesto Fiorentino, con ricadute positive per l’area circostante che si arricchirà di una nuova grande piazza, di servizi per i residenti e di spazi per la collettività. Da qui, da Sesto, lanciamo la nostra sfida al mondo, per battere la marea crescente dell’intolleranza, della paura, dei fascismi, dell’odio".

 La notizia sta suscitando numerose reazioni nel capoluogo toscano che interessano anche la politica regionale.Sul tema interviene la vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi"Apprendiamo con soddisfazione che sul tema della realizzazione di un luogo di culto per la comunità musulmana dell'area metropolitana fiorentina si sia sviluppato un fecondo dialogo tra le fedi nel solco del messaggio ecumenico che la Chiesa cattolica sta sviluppando da anni. Bene ha fatto l'Arcidiocesi ad offrire la propria disponibilità per la cessione di un'area che permetta di esercitare il proprio diritto di culto alla comunità islamica, in un luogo consono e rispettoso della dignità umana e con l'auspicio di un proficuo scambio culturale.In una società multietnica come quella in cui viviamo assicurare a ciascuna comunità il diritto ad esercitare la propria dimensione religiosa, che viene sancito dalla Costituzione, è un fatto di grande importanza e di grande significato.

Il dialogo tra le fedi e le culture è un pilastro politico di primaria importanza, non a caso in questi mesi abbiamo fattivamente lavorato per istituire finalmente una Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale, dedicata anzitutto a chiunque abbia a che fare, nella quotidianità della propria professione, con realtà multireligiose e multiculturali.Auspichiamo dunque che dopo la firma del protocollo d'intesa si possa arrivare in tempi rapidi alla realizzazione del progetto, in cui abbiamo creduto fin dall'inizio, cercando di aiutare e sostenere tutti i soggetti coinvolti"

"Realizzare una moschea in una proprietà della diocesi è un raggiro a danno degli abitanti di Sesto Fiorentino: fino a ieri sapevano che quei terreni sarebbero stati utilizzati per il culto cattolico e invece tutto a un tratto scoprono che lì ne sarà realizzato uno islamico senza che i cittadini siano stati interpellati. E' un brutto trucco di magia messo in scena penosamente dalle istituzioni che hanno trasformato una chiesa in una moschea" afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli. "Si tratta di una forzatura istituzionale ed urbanistica - sottolinea Donzelli - di cui i protagonisti se ne assumono tutte le responsabilità politiche. Da cattolico - conclude Donzelli - mi aspetterei che la Chiesa si preoccupasse di tutelare gli interessi dei cristiani, piuttosto che favorire la costruzione di nuove moschee a scatola chiusa".

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