Lutto nel mondo della musica: Franco Battiato è morto stamani alle 5,30 a Milo (Catania) a 76 anni dopo una malattia che negli ultimi anni lo ha tenuto lontano dai riflettori. Compositore e cantautore raffinatissimo, con lui se ne va un autentico mito della musica italiana: le sue canzoni sono conosciutissime e tuttora canticchiate da chissà quanti. "L'era del cinghiale bianco", "Centro di gravità permanente", "Cuccuruccucù", "Bandiera bianca", "Voglio vederti danzare", "La stagione dell'amore", "La cura", "E ti vengo a cercare", "No time no space" sono solo alcuni dei suoi grandi successi. I successi di un artista allo stesso tempo filosofo alla ricerca continua dell'anima della musica, quella più autentica.
Anticonformista, sperimentatore, artista a tutto tondo (è stato anche pittore e scrittore), Battiato ha avuto solidi rapporti con la Toscana. Tra le apparizioni più importanti, nel 2000 partecipò al Maggio musicale fiorentino, nel 2006 inaugurò la stagione del Politeama Pratese, nel 2011 fece un indimenticabile live a Prato in piazza Duomo, nel 2013 si esibì al Mandela Forum di Firenze alternandosi con Antony and the Johnsons.
Ma a Firenze Franco Battiato venne anche il 25 aprile 2006, in concerto, per festeggiare l’anniversario della Liberazione. L’iniziativa, promossa dalla Regione Toscana, portò sul palcoscenico del Teatro Verdi il cantautore siciliano e la sua band in compagnia dei musicisti dell’Orchestra della Toscana.
E la presentazione di libri, come quella del 2002 alle Giubbe Rosse dove il Maestro illustrò e spiegò da par suo "Opus postumissimum (frammenti di un poema)" del poeta filosofo Manlio Sgalambro. Due anni prima, nel giugno 2000, Franco Battiato era stato a Firenze nel salone de' Cinquecento di Palazzo Vecchio a presentare alle autorità ed alla stampa il volume monografico "Jonia me Genuit" sul suo lavoro di cantautore, musicista, pittore.
I funerali di Franco Battiato si terranno in forma strettamente privata.
