Moni Ovadia inaugura il Centro di documentazione dei Popoli Minacciati

Venerdì pomeriggio al Circolo Vie Nuove. Alle ore 21 al Teatro Puccini. Sabato 17 dicembre, Dialoghi sul limite al Teatro Niccolini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2016 23:08
Moni Ovadia inaugura il Centro di documentazione dei Popoli Minacciati

Venerdì 16 dicembre (alle ore 21:00) al Teatro Puccini c'è il concerto/spettacolo di Moni Ovadia dedicato a Enzo Jannacci, “Il nostro Enzo, ricordando Jannacci”.

Ma sempre venerdì -alle 17:30- c'è anche l'inaugurazione al Circolo Vie Nuove di Firenze della biblioteca interamente dedicata ai problemi delle minoranze, dei popoli indigeni e delle nazioni senza stato: dai Kurdi agli Indiani del Nordamerica, dai Corsi ai Tuareg. Una realtà unica nel suo genere, raccolta negli anni dal giornalista Alessandro Michelucci, fondatore del Centro di Documentazione sui Popoli Minacciati, che sarà a disposizione della cittadinanza per consultazione in loco (su prenotazione) presso la struttura del circolo "Vie Nuove" stesso, presentano l'incontro "Popoli minacciati all’inizio del terzo millennio: una sfida nel mondo della globalizzazione".

Oltre all'ospite di onore Moni Ovadia, attore musicista, che interverrà al circolo Vie Nuove prima dello spettacolo che lo vedrà protagonista la sera stessa presso il Teatro Puccini, Interverranno anche Thomas Benedikter ,sociologo, esperto di problemi delle minoranze; Alessandro Michelucci, giornalista, fondatore del Centro; Severino Saccardi, direttore di Testimonianze.

E’ con Moni Ovadia il sesto appuntamento (sabato 17 dicembre, ore 10.30 – Teatro Niccolini - Ingresso libero) dei nove incontri per riflettere su uno dei grandi temi del nostro tempo: il limite. Il ciclo, intitolato “Sulla scia dei giorni. Dialoghi sul limite”, è stato ideato e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e da File - Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus e prosegue fino a marzo. Il tema di questo appuntamento è ‘La memoria collettiva e individuale’ ed è introdotto dal professore Massimo Livi Bacci. I nove appuntamenti, spiegano gli organizzatori, vogliono coinvolgere tutta la cittadinanza per approfondire un tema controverso e sfaccettato, il limite, un confine che l’umanità da sempre cerca di sfidare e oltrepassare, attraverso numerosi punti di vista autorevoli – ognuno per il proprio ambito di competenza – che coinvolgono saperi e scienze anche molto differenti tra loro.

La società del nostro tempo ha dimenticato la finitezza umana, l’invecchiare, le perdite, il dolore, quei limiti che la vita impone. Pertanto, una riflessione sul limite si rende necessaria: per riscoprire i valori ancor validi del nostro passato, per vivere un presente in cui anche il limite e l’incertezza, vissuti nel qui e ora, possano essere inclusi ed accettati come parte della vita.

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