Mobilità dei medici all'interno dell'azienda: accordo con i sindacati

In arrivo la stabilizzazione per 100 medici del 118. Progetti di collaborazione tra Regione, Università di Pisa e Aou pisana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2016 23:44
Mobilità dei medici all'interno dell'azienda: accordo con i sindacati

FIRENZE- La Regione ha varato le linee di indirizzo rivolte alle aziende per quanto riguarda assegnazione, mobilità e incarichi del personale dirigenziale del Servizio sanitario regionale. I contenuti delle linee di indirizzo, approvate da una delibera nel corso dell'ultima seduta di giunta, sono stati nei mesi passati oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. Le nuove indicazioni si sono rese necessarie in seguito alla legge di riforma del servizio sanitario regionale approvata quasi un anno fa (legge 84 del 2015): con l'accorpamento delle vecchie 12 Asl in 3 grandi aziende (Toscana centro, nord ovest e sud est), quella che prima era mobilità interaziendale (cioè da un'azienda all'altra) è diventata ora mobilità interna (dentro la stessa grande azienda). Le indicazioni date alle aziende a proposito della mobilità dei medici dicono che "le attività svolte presso strutture diverse da quella di assegnazione sono effettuate in prima istanza su base volontaria, incentivata, o ricorrendo a strumenti di valorizzazione professionale, o, in via eccezionale, all'istituto delle prestazioni aggiuntive".

Le aziende dovranno assicurare un organico adeguato alle attività da svolgere e dedicato alla sede carente, anche nele zone disagiate. Se per quella sede non si riusciranno a reperire professionisti, le aziende potranno assumere il personale necessario presso la struttura di riferimento territoriale e gestire quella periferica disagiata inviando i professionisti con le incentivazioni di cui si è detto sopra. Le tre grandi aziende di nuova costituzione dovranno provvedere, entro due mesi dall'adozione delle linee di indirizzo, a effettuare un'analisi ricognitiva dei dirigenti che abbiano interesse a spostarsi tra le arie territoriali delle vecchie Asl, confluite ora nella grande azienda.

Questa analisi dovrà essere effettuata con cadenza almeno biennale, con l'obiettivo di favorire le richieste di mobilità manifestate dai dirigenti e di dare priorità agli spostamenti interni rispetto alle nuove assunzioni. Per favorire la mobilità dei dirigenti, alle aziende viene data indicazione di orientarsi verso la concessione del nulla osta, magari concordando con l'altra amministrazione interessata una data del trasferimento compatibile con i tempi delle procedure di sostituzione (nel caso che la sostituzione del dirigente risulti necessaria).

Per 100 medici del 118 il rapporto di lavoro si trasforma da tempo determinato a indeterminato. Lo stabilisce una delibera adottata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta. La delibera approva l'accordo tra Regione Toscana e organizzazioni sindacali, per la trasformazione del rapporto di lavoro convenzionale dei medici di emergenza sanitaria territoriale, da tempo determinato a tempo indeterminato. Con questo accordo si avvia un processo di stabilizzazione, che era già stato intrapreso l'ultima volta nel 2007, di un centinaio di medici, in possesso dell'attestato di idoneità all'attività di emergenza sanitaria territoriale.

Questo personale ha assicurato il mantenimento dei livelli di servizio per la rete dell'emergenza urgenza territoriale nel corso degli ultimi anni, con professionalità e maturando competenze oggi indispensabili al sistema. I medici che alla data di entrata in vigore dell'accordo abbiano prestato servizio con incarico convenzionale per almeno 2 anni e a tempo pieno (38 ore settimanali) nell'ultimo quinquennio, potranno essere stabilizzati a seguito della frequenza e del superamento di uno specifico corso "avanzato", finalizzato a rafforzare le competenze per l'inserimento del personale nella rete complessiva del sistema di emergenza, organizzato dalle Aziende sanitarie della Toscana e coordinato dai Dipartimenti di emergenza urgenza. Questa decisione si inserisce in un percorso di riorganizzazione delle centrali operative 118 attualmente in corso e della rete delle postazioni di emergenza territoriali con l'obiettivo di rafforzare capillarmente l'accessibilità ai servizi di emergenza puntando non soltanto sulla valorizzazione delle professioni sanitarie ma avvalendosi anche della collaborazione storica del volontariato che in Toscana ha consentito il raggiungimento anche in questo settore di alti standard qualitativi riconosciuti a livello nazionale.

La commissione regionale Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd) ha tenuto mercoledì pomeriggio l’audizione di una rappresentanza degli studenti del corso di laurea in infermieristica delle Università di Firenze, Pisa e Siena. Oggetto dell’incontro, l’assegno infermieristico, l’assegno di studio per coloro che seguono i corsi di infermieristica e svolgono tirocini gratuiti negli ospedali e nelle strutture sanitarie della Toscana, la cosiddetta ‘Borsa degli infermieri’, finora riconosciuto dalla Regione, ma non più previsto per i prossimi anni.

Una questione che “interessa oltre tremila giovani in Toscana, per oltre mille e ottocento ore di attività svolte in tre anni negli ospedali”, come ha spiegato Scaramelli e che è già stata oggetto di interessamento dei consiglieri della terza commissione regionale la scorsa settimana, quando i ragazzi hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio regionale e sono stati poi ricevuti dal presidente. I rappresentanti degli studenti hanno illustrato oggi anche una loro proposta, con un ridimensionamento dell’assegno sui tre anni. Il presidente Scaramelli ha presentato in commissione una proposta di risoluzione che sarà oggetto di dibattito, emendamenti e votazione nella prossima seduta di commissione.

La proposta di risoluzione impegna la Giunta Regionale a valutare l’attivazione di nuove forme di sostegno o rimborso per gli studenti tirocinanti. Nuove forme, che dovrebbero tenere conto di elementi di merito (secondo la media voti), delle opportunità offerte dagli strumenti del Diritto allo studio universitario (rimborsi mensa, trasporto, parcheggio) e della possibile implementazione delle azioni previste dal programma Giovanisì, per il sostegno dei tirocini. Nella proposta, si chiede anche l’estensione di tali misure anche ad alcune professioni sanitarie. Nella seduta di mercoledì pomeriggio, la commissione ha successivamente tenuto una audizione dell’Associazione cerebrolesioni acquisite (Assca) in merito al Centro per la presa in carico globale proattiva delle gravi cerebrolesioni acquisite.

Un’audizione, ha spiegato il consigliere Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), per “evitare il ridimensionamento, che fortunatamente è ora scongiurato, e valutare un modello che potrebbe essere utilizzato anche in altre malattie croniche, come ad esempio il Parkinson”, come ha spiegato. Audizione, infine, dell’Associazione italiana tecnici audiometristi (A.i.t.a.) in merito alle linee guida della Regione sullo Screening uditivo neonatale e le competenze del Tecnico Audiometrista. La richiesta è di rivedere le linee guida della Regione, “affinché non venga delegittimato il ruolo degli audiometristi nell’ambito degli screening auditivi neonatali e vengano rispettate le competenze professionali”.

Il Consiglio regionale si era già occupato della questione nel giugno scorso con una mozione unanime. La commissione Sanità tornerà a riunirsi mercoledì 7 dicembre.

La Regione Toscana, l'Università di Pisa e l'Azienda ospedaliero universitaria pisana collaboreranno per accrescere i livelli di eccellenza, attrazione e qualità della formazione e dell'assistenza ai cittadini. E' il risultato di un incontro che si è tenuto giovedì nella sede del Rettorato di Pisa tra l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, il rettore Paolo Mancarella, l'ex rettore Massimo Augello, il direttore generale del'Aoup Carlo Tomassini e il responsabile scientifico del Centro di eccellenza Endocas-Università di Pisa Mauro Ferrari. I contenuti di questa collaborazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. La collaborazione, nel solco delle esperienze precedentemente sviluppate, avverrà in particolare su tre linee progettuali:

- l'attivazione di corsi di laurea in infermieristica decentrati sulle aziende sanitarie del territorio, per la loro valenza strategica ai fini della formazione del personale sanitario;

- la strutturazione di programmi di formazione innovativi, per ottimizzare i percorsi didattici;

- proseguire nell'integrazione dei processi amministrativo gestionali tra Aoup e Università di Pisa, per migliorare la collaborazione tra i due enti e raggiungere risultati positivi nei singoli settori, anche dal punto di vista del controllo delle risorse e della semplificazione delle procedure.

Per la realizzazione di questi progetti, l'Università di Pisa si impegna a presentare un piano dettagliato per il biennio 2017-2018; l'assessorato al diritto alla salute si impegna, dopo attento esame del piano, tenendo conto della fattibilità amministrativo-giuridica, e delle disponibilità finanziarie, a sostenerlo con un importo massimo di 5 milioni di euro per il biennio; e a promuovere uno specifico incontro, anche in raccordo con le altre Università toscane, al fine di definire entro la prima metà del 2017 le possibili modalità di sostegno dei corsi di laurea in infermieristica decentrati sulle aziende sanitarie del territorio.

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