Minori, 400 adozioni all'anno in Toscana

Da quelle internazionali sono invece fra 360 e 380

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2014 18:57
Minori, 400 adozioni all'anno in Toscana

FIRENZE -  Le adozioni in Toscana sono circa 400 l’anno, una trentina delle quali nazionali ed in genere per bambini molto piccoli. I minori che entrano nella nostra regione da adozioni internazionali oscillano invece tra 360 e 380. Altro capitolo, e numeri diversi, quello dell’affido che per ora è essenzialmente nazionale: sono 1200 i bambini collocati in famiglia e 580 quelli in struttura. 

Questi i dati resi noti dal Garante toscano per l’Infanzia e l’adolescenza Grazia Sestini a margine del convegno “Verso nuove forme di affido. Tra convenzioni internazionali e diritti dei bambini ad avere una famiglia: il Ddl 1589, ratifica della convenzione dell’Aja del 1996 sulla responsabilità genitoriale” svoltosi oggi, venerdì 6 giugno, in Consiglio regionale.Organizzato dal Garante in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze e l’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e la famiglia (Aimmf), il seminario è stata l’occasione per fare il punto sul disegno di legge licenziato dalle commissioni Esteri e Giustizia, ma la cui discussione non è ancora iniziata nell’aula della Camera.

Da qui la scelta di un momento di confronto e dibattito tra rappresentanti di alcune associazioni nazionali presenti in Toscana e figure istituzionali che, a pieno titolo, operano nel settore.La ratifica della convenzione Aja, ha rilevato il Garante toscano, comporterà mutamenti legislativi importanti. Il disegno di legge apre a nuove forme di affido che necessariamente, e direttamente, coinvolgeranno enti e associazioni impegnate nelle adozioni internazionali. Le diverse situazioni che si dovranno gestire, ha continuato Sestini, riguarderanno anche i nostri servizi territoriali.

Soprattutto se entrerà, come sembra, a pieno regime la Kafala, ossia l’affidamento da paesi islamici. La valutazione delle famiglie, da parte dei servizi, diverrà un passo necessario e un’analisi attenta su questo percorso è stata richiamata anche dalla presidente del Tribunale per i minorenni Laura Laera che ha rilevato come sulla Kafala non esista un approccio univoco.Sul disegno di legge che in qualche modo vuole affrontare il tema della protezione dei minori nel passaggio, in qualsiasi forma, da uno Stato all’altro, è intervenuta anche la presidente dell’Istituto degli Innocenti Sandra Maggisecondo la quale è necessario comprendere bene le finalità che si intendono perseguire.

L’intervento legislativo, secondo il presidente Aimmf Luciano Spina, è necessario e urgente ma ha un senso solo se al diritto dei più piccoli non è anteposto quello degli adulti.Sul sistema delle adozioni internazionali italiano, considerato un modello da seguire, è intervenuta la presidente della commissione Silvia Della Monica che ha ricordato l’intenso lavoro fatto per portare nel nostro Paese i 31 bambini adottati in Congo. Il grande successo ottenuto rappresenta, a detta della presidente, l’avvio di una proficua collaborazione con la Repubblica democratica dell’Africa Centrale.

Della Monica ha quindi tracciato un programma di azioni da intraprendere, primo tra tutti quello di trattare le adozioni internazionali non come tema di politica estera ma di tutela dei diritti umani. Per questi, come per la criminalità organizzata o reati di mafia, non devono esistere barriere e anche la presenza sul territorio diventa fondamentale. La necessità di organizzare missioni internazionali, stringere rapporti di collaborazione nei paesi di origine, è considerata dalla presidente una scelta strategica che può essere fatta solo a fronte di un adeguato finanziamento della commissione.In apertura dei lavori Sestini ha letto un messaggio del presidente del Consiglio Alberto Monaci che, nel dare pieno sostegno istituzionale all’iniziativa, ha ribadito l’importanza del convegno sulla ratifica della convenzione Aja i cui lavori potranno concorrere alla programmazione delle politiche a sostegno dell’infanzia peraltro in un momento in cui è in discussione, e approvazione, il primo piano sociale e sanitario regionale integrato.

Ai lavori del seminario è intervenuto anche il giudice del Tribunale per i minorenni di Roma e vicepresidente Aimmf Claudio Cottatellucci che ha fatto un’analisi approfondita del disegno di legge prima di lasciare spazio al confronto tra i rappresentati di alcune associazioni. 

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