MiBACT: Franceschini rifiuta di ricevere i lavoratori in presidio

La Città Metropolitana conta sui giovani per la protezione del patrimonio culturale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2016 21:58
MiBACT: Franceschini rifiuta di ricevere i lavoratori in presidio

“Dal ministro l’ennesimo no. La nostra mobilitazione sarà più forte”, è dura la risposta di Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa dopo che il ministro Dario Franceschini ha rifiutato di incontrare i lavoratori in presidio questa mattina davanti alla sede centrale del Mibact per protestare contro la mancata valorizzazione dei lavoratori dei servizi pubblici alla cultura. “E’ inaccettabile che un datore di lavoro non si occupi dei propri dipendenti, lavoratori che con la propria passione, dedizione e competenza permettono di tenere aperti i luoghi della cultura e tutelare il più importante patrimonio culturale del mondo.

Patrimonio che potrebbe essere il volano dell’economia del paese, se solo si riorganizzasse il sistema con investimenti adeguati. A partire dalle risorse umane”. Architetti, archivisti, bibliotecari, archeologi, vigilanti, addetti al front-office.. tanti i lavoratori presenti alla manifestazione di oggi e tante le professioni che hanno preso la parola per denunciare la grave situazione di un ministero “a rischio di estinzione per mancanza di assunzioni”. Altro che “concorso dei 500”, rincarano Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa: “rispetto alle professionalità altamente specializzate che occorrono per garantire la tutela, la fruizione e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, e rispetto ai vuoti funzionali che si stanno creando nel MiBACT tra assottigliamento degli organici e blocco pluriennale dei contratti, è una goccia nel mare”. “Gli interventi sui beni culturali sono frutto di uno stretto lavoro di equipe svolto da specialisti dei diversi settori” spiegano, “e questo modo di operare è apprezzato e riconosciuto a livello internazionale per l’alto livello dei risultati.

Perciò lascia perplessi il fatto che nel bando siano state dimenticate alcune figure, come il diagnosta e il chimico. E ancora più grave è che stanno venendo meno le professionalità legate ai siti museali, le cui aperture sono sempre più a rischio proprio per carenza di personale”. “Abbiamo chiesto un piano di assunzioni serio, senza il quale questo Ministero arriverà a perdere per pensionamento circa un terzo del suo personale (dal 2010 al 2020). Abbiamo chiesto percorsi di crescita professionale per i dipendenti.

Abbiamo chiesto il rinnovo del contratto, per il MiBACT come per tutta la PA. Ma dal ministro e dal Governo non è arrivato nessun impegno concreto, anzi: oggi ci è stato negato perfino l’incontro. E questo è inaccettabile nei confronti di lavoratori dalle competenze elevatissime e di un sistema che crea ricchezza: basti pensare che il Colosseo ricava solo dai biglietti oltre 41milioni di euro all’anno.” “La partecipazione di così tanti lavoratori oggi è il segnale di una situazione di disagio che dura da troppo tempo.

Senza un vero piano di investimenti si rischia di mandare in tilt un sistema di servizi che dà all’Italia visibilità planetaria, prestigio, introiti. E il primo asset su cui puntare – concludono i sindacati – sono i professionisti e le loro competenze. Per questo la nostra mobilitazione si farà ancora più forte”.

Ironia della sorte coincidente a Firenze ecco l'iniziativa della Fondazione Enzo Hruby, da anni impegnata per sostenere la protezione del patrimonio culturale italiano contro furti, sottrazioni e vandalismi attraverso l'utilizzo delle moderne tecnologie di sicurezza. Nell'ambito di questo progetto mercoledì prossimo (con inizio alle 10.30) al Teatro Niccolini ci sarà l'evento durante il quale interverranno l'onorevole Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Cristina Giachi, Vicesindaca e Assessora all'Educazione del Comune di Firenze, Giampiero Mongatti, Consigliere della Città Metropolitana, Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby, Armando Torno, editorialista del Sole 24 Ore, Mauro Pagliai, proprietario del Teatro Niccolini e artefice della sua rinascita, ed Eike Schmidt, Direttore della Galleria degli Uffizi. L'iniziativa è organizzata dalla Fondazione Hruby - in collaborazione con il Comune di Firenze e la Città Metropolitana e con il coinvolgimento di numerosi istituti scolastici toscani - che ha dato vita ad un ciclo di incontri rivolto alle ultime classi dei licei e agli studenti universitari per sensibilizzare i giovani sull'importanza della protezione dei beni culturali contro i numerosi rischi connessi agli episodi criminosi, in particolare furti, sottrazioni e atti di vandalismo.

Luogo scelto per l'incontro è il Teatro Niccolini, esempio di collaborazione tra pubblico e privato per il recupero di un bene che è patrimonio della città e dell'Italia intera, per il quale la Fondazione Enzo Hruby ha sostenuto la protezione attraverso le più avanzate tecnologie di sicurezza in occasione della recente ristrutturazione. Durante l'incontro verrà offerto in omaggio ai partecipanti il volume 'Un capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare', pubblicato dalla Fondazione Enzo Hruby. «Con questo progetto rivolto ai giovani - dichiara Carlo Hruby - intendiamo far loro comprendere che il patrimonio storico e artistico italiano non è un concetto astratto ma fa parte del nostro vissuto quotidiano e rappresenta il più grande tesoro delle nostre città e dell'Italia intera.

Proteggere i nostri beni culturali contro i furti, le sottrazioni e i vandalismi è fondamentale per renderli fruibili e per tramandarli nel tempo in tutta la loro bellezza e integrità. Il nostro auspicio è che i ragazzi coinvolti in questa iniziativa possano quindi comprendere l'essenza del patrimonio culturale italiano, il loro ruolo di custodi e il senso più profondo del legame tra protezione e valorizzazione come momenti fondamentali e indissolubili in cui si attua la tutela dei nostri inestimabili beni». «Il modo più efficace per tutelare il nostro patrimonio storico e artistico - sottolinea la Vicesindaca Giachi - non è solo perseguire chi vi attenta quotidianamente, ma creare una coscienza del valore che ha questo patrimonio, disseminato ovunque attorno a noi.

E questo progetto della Fondazione Hruby guarda lontano. Al futuro, cioè, e a chi ne sarà protagonista. Alle giovani generazioni, dunque, che devono riappropriarsi della bellezza che li circonda». «C'è chi ha detto impropriamente che con la cultura non si mangia - osserva Giampiero Mongatti - la storia del nostro territorio, la sua bellezza e l'attrazione che essa esercita nell'immaginario del pianeta, dice proprio il contrario. La valorizzazione del patrimonio culturale è peraltro uno stimolo a lavorare, come altri hanno fatto di secolo in secolo, per trasmettere la bellezza che dura e un sapere che cresce e fa crescere». Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Per informazioni: tel.

02.38036625; mail: info@fondazionehruby.org

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