Mercato delle Pulci: Firenze saluta le baracche di amianto

Prosegue la bonifica dell’area di piazza dei Ciompi

Antonio
Antonio Lenoci
19 febbraio 2016 15:50
Mercato delle Pulci: Firenze saluta le baracche di amianto

Un momento molto atteso dai cittadini che affacciano sulla piazza. Un vero e proprio rebus irrisolvibile da 50 anni e che ha visto amministratori, commercianti e residenti contendersi spazi e salute.Oggi le baracche sventrate lasciano intravedere una piazza incorniciata dalla Loggia del Pesce nata per il Mercato Vecchio di piazza della Repubblica, sormontata da un pino ingombrante e caratteristico ed allietata da una fontanella ancora funzionante, forse una delle poche di Firenze. Muoversi tra questi spazi riporta la memoria agli acquisti primaverili e natalizi, ai mercati di fine mese, alla chiusura degli stand verso l'esterno per realizzare un'area recintata affacciata solo verso l'interno, ai fotogrammi di Amici Miei e dello strozzino, ambulante del mercato, che diventa vittima di una zingarata orchestrata da quello straordinario gruppo di talenti del Cinema le cui gesta ancora riecheggiano tra le strade del capoluogo toscano.L'amianto abbandona la piazza dei Ciompi di Firenze, quella che sulle guide turistiche di tutto il mondo figura come Mercato delle Pulci detto anche dell'artigianato.

Non propriamente un luogo di scambio o di baratto, la merce ha sempre avuto un suo prezzo, ma sicuramente amato dai turisti stranieri che lo hanno fotografato, ritratto e recensito non lesinando critiche sulla struttura difficilmente paragonabile ai mercati parigini in ghisa e vetro.Un orinatoio a cielo aperto da sorvegliare perché di notte accadeva di tutto, uno spazio mercatale che in caso di incendio accidentale ha fatto chiudere le finestre ai dirimpettai. Perché c'era l'amianto.Sì c'era l'amianto, sulle guide questo non c'era scritto.

Al termine di un lungo braccio di ferro, dopo progetti abbozzati e premiati, finanziamenti stanziati e scomparsi e varie trattative di trasloco davanti al degrado totale, qualcuno doveva prendersi la responsabilità di agire. Il sindaco Dario Nardella avrà il merito di aver abbattuto un mostro nascosto dalla tradizione.Ci sono voluti 50 anni. Tecnici ed operai del Comune hanno isolato completamente la zona con reti metalliche e strutture protettive.

I banchi, trasferiti sul Largo Annigoni che a quanto risulta sarebbe avaro di passaggio e di potenziali acquirenti, torneranno un giorno in piazza? L'idea sarebbe questa.Firenze però è strana. Un intervento provvisorio può resistere 50 anni ed un trasloco lampo può diventare la migliore location del mondo: se infatti gli ambulanti a posto fisso (sgomberati per bisogno) dovessero accorgersi che la staffa di accesso in Ztl ed il parcheggio accanto al Mercato di Sant'Ambrogio sono, tutto sommato, un buon punto di vendita, potrebbero cambiare idea.

Non sarebbe la prima volta.Comunque c'era l'amianto.. l'abbiamo già detto?

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