Martedì 26 Rossi con una delegazione toscana a Riace per l'accoglienza migranti

I rifugiati alla Badia Fiesolana. Calano gli stranieri a Castelfiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2016 21:53
Martedì 26 Rossi con una delegazione toscana a Riace per l'accoglienza migranti

FIRENZE– Martedì 26 aprile il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sarà a Riace (Reggio Calabria) su invito del sindaco della cittadina calabra, Domenico Lucano, per conoscere da vicino l'esperienza di accoglienza dei migranti maturata in quella realtà. Rossi sarà insieme ad una delegazione di Anci Toscana, guidata dal presidente e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, della quale fanno parte anche i sindaci di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini, di Roccastrada, Francesco Limatola, e di Talla, Eleonora Ducci. A fine marzo la rivista americana "Fortune" ha inserito il sindaco di Riace, Domenico Lucano, al quarantesimo posto della classifica dei cinquanta leader più influenti del mondo per il suo impegno nel campo dell'immigrazione.

Infatti da quando è sindaco il suo comune ha dato ospitalità ad oltre seimila immigrati che hanno avviato una serie di attività artigianali ed imprenditoriali che hanno determinato la rivitalizzazione del paese. Domenico Lucano ha spiegato che a Riace non ci sono centri d'accoglienza e che ai migranti viene data una casa vera. Le case svuotate dall'emigrazione sono state ripopolate da una comunità multietnica che ha riportato in vita anche gli antichi mestieri. Hanno riaperto laboratori di ceramica e tessitura, bar, panetterie e persino la scuola elementare.

È stato avviato un programma di raccolta differenziata con due asinelli che si inerpicano nei vicoli del centro, e il Comune ha assunto mediatori culturali. Un modello che, come scrive Fortune, "ha messo contro Lucano la mafia e lo Stato, ma è stato studiato come possibile soluzione alla crisi dei rifugiati in Europa". L'idea è nata in seguito ad una sollecitazione dell'allora vescovo di Locri, monsignor Bregantini, che invitò ad aprire i conventi per accogliere i migranti. A Lucano venne l'idea di usare le case abbandonate del centro storico per ospitare un popolo in fuga.

In paese non erano rimaste più di 400 persone, una comunità che si spegneva giorno dopo giorno. Poi, Riace ha aderito al Programma nazionale asilo ed è diventata luogo di transito di tantissimi migranti. Questo ha dato speranza a chi è arrivato, ma anche a chi ha accolto i migranti. Domenico Lucano, che è l'unico italiano presente nella classifica di "Fortune", illustrerà al presidente Rossi e alla rappresentativa dei sindaci toscani, il "modello Riace".

La Caritas, Associazione di Volontariato e Solidarietà ONLUS di Firenze, l’Istituto Universitario Europeo/European University Institute (EUI) e il Capitolo della Cattedrale di Fiesole hanno firmato mercoledì un accordo di cooperazione che prevede l’accoglienza di 6 cittadini stranieri richiedenti e/o titolari di protezione internazionale. Il progetto vede l’impegno del Capitolo della Cattedrale di Fiesole a mettere a disposizione a titolo gratuito due appartamenti di proprietà inseriti nel complesso della Badia Fiesolana. I locali saranno equipaggiati, gestiti e mantenuti dall’EUI che inoltre si farà carico di una serie di attività per favorire percorsi interdisciplinari per l’integrazione sociale e lavorativa degli ospiti. La Caritas dal canto suo si occuperà di selezionare gli ospiti, seguire le pratiche per l’ottenimento della protezione internazionale e gestire amministrativamente i rifugiati durante tutto il loro soggiorno alla Badia Fiesolana.

Nel giro di un anno, gli stranieri a Castelfiorentino sono passati dai 2509 del 2014 ai 2363 del 2015. Tradotto in termini percentuali, e pur tenendo conto del lieve calo della popolazione avvenuto tra il 2014 e il 2015 (da 17.803 a 17.591 abitanti), significa che gli stranieri sono passati dal 14.09% al 13,43% della popolazione complessiva. Il segno negativo non vale per tutti gli stranieri che sono presenti a Castelfiorentino. In netta controtendenza sembrano essere infatti le donne straniere che assolvono il ruolo prezioso di badanti, a fronte di un progressivo invecchiamento della popolazione, in linea con quanto avviene a livello nazionale.

Ad esempio, esaminando in modo disaggregato la popolazione straniera residente a Castelfiorentino divisa per nazionalità e per sesso, si vede che gli stranieri di nazionalità rumena passano dai 177 del 2014 ai 197 del 2015, un aumento riconducibile in modo pressoché esclusivo alla componente femminile (che passano infatti da 115 a 136, mentre i maschi passano da 62 a 61, calando quindi di una unità). Le diminuzioni più consistenti si verificano, invece per le tre nazionalità che occupano un ruolo di primo piano nella composizione della popolazione straniera del comune valdelsano: Albania, Marocco, Cina.

I cittadini stranieri di nazionalità albanese passano da 826 a 790 (-36 di cui 25 maschi e 11 femmine), quelli di nazionalità marocchina da 622 a 573 (-51 di cui 27 maschi e 22 femmine), quelli di nazionalità cinese da 369 a 310 (-59 di cui 25 maschi e 34 femmine). Quest’ultimo, in particolare, è il calo più evidente in termini percentuali: una tendenza che, con buone probabilità, potrebbe essere riconducibile al “giro di vite” attuato dalla Giunta Falorni sui fenomeni di economia illegale, e in modo particolare alla scoperta da parte della Polizia Municipale di diversi laboratori abusivi gestiti da cittadini di nazionalità cinese. Naturalmente, di fronte a questo calo complessivo della popolazione straniera, occorre tener presente che tra il 2014 e il 2015 si è avuto anche un significativo incremento di cittadini stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana, stranieri che ormai sono residenti da più di 10 anni (oppure figli minori o coniugi di stranieri divenuti nel frattempo cittadini italiani, o ancora nati in Italia e che hanno acquisito tale diritto al compimento della maggiore età), i quali sono il risultato di un processo graduale di integrazione con la popolazione. Altro parametro significativo è l’aumento delle cancellazioni a seguito di controlli, che tra il 2014 e il 2015 passano da 187 a 202 (i casi di irreperibilità sono pressoché riconducibili a cittadini stranieri, che nel giro di 12 mesi passano da 170 a 196 casi).

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