Malattie tropicali: come difendersi da virus, batteri, parassiti e zanzare

​Quanto conosciamo delle malattie tropicali o infettive? E soprattutto, come si diffondono e quali sono i modi migliori per prevenirle e curarle?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2015 15:20
Malattie tropicali: come difendersi da virus, batteri, parassiti e zanzare

 Alessandro Bartoloni, professore associato di malattie infettive e studioso di malattie tropicali, ha risposto a molte domande durante l'ultima lezione del ciclo “Incontri con la città” dal titolo “Giro del mondo di virus, batteri, parassiti, zanzare” a cura del rettorato dell'Università degli Studi di Firenze tenutosi domenica 11 presso il Rettorato di piazza San Marco.

Nonostante sia da tutti considerato come un tema lontano da noi e dal nostro Paese, è in realtà una questione fortemente attuale che ci vede protagonisti nell'era della globalizzazione e del forte incremento dei viaggi internazionali e dei flussi migratori. “Lo stesso incontro si è tenuto l'11 ottobre del 1991, su quelle malattie dette “esotiche”. Oggi, 24 anni dopo, le malattie tropicali sono quasi più “di moda” e molto più diffuse.”- spiega il professore. Soltanto i dati dei flussi migratori forniscono un quadro importante per capire come mai le malattie tropicali sono all'ordine del giorno quasi quanto i sintomi influenzali: viaggiano all'estero 24.000.000 di italiani e arrivano nel nostro Paese 48.600.000 persone ogni anno.

Diventa facile intuire in che modo si propagano malattie, come la malaria, che si ritenevano quasi debellate. Nonostante la Wordl Health Organization offra dati confortanti, definendo la malaria come una malattia diagnosticabile e curabile , i casi di decesso nel mondo sono 584.000 ed ancora oggi qualcuno in Italia muore di malaria: nel 79% dei casi è un errore dei pazienti nel 67% è invece un errore dei medici. Alla malaria, si affiancano altre “strane” malattie che in realtà si presentano come influenze di stagione: è il caso della febbre Dengue proveniente in gran parte da Asia, America centrale, Sud America, Oceania ed Africa.

Fortunatamente, la medicina fa passi da gigante e la cinese Yaya Tu ha vinto il premio Nobel per aver scoperto un farmaco, l'”artesunato” che ha ridotto la mortalità a causa della febbre Dengue del 39% negli adulti e del 24% nei bambini. Alessandro Bartoloni, tiene a sottolineare la vulnerabilità dei nostri territori rispetto a questi tipi di virus e raccomanda ai viaggiatori più attenzione del normale. Esistono poi dei virus trasmissibili anche con la trasfusione di sangue e qui il nostro Paese pecca: non si applicano infatti controlli sulla trasmissione.

Una nota di merito va però alla Regione Toscana la quale possiede una sua legislatura e delle specifiche direttive a riguardo.

Abbiamo chiesto a Bartoloni, quali fossero gli obiettivi da raggiungere e quali gli aspetti sanitari da migliorare. “Aggiornare gli operatori sanitari, adeguare i loro percorsi formativi e soprattutto evitare ingiustificate paure. La prima regola è la prevenzione. Il compito per tutti è quindi quello di non sottovalutare i sintomi e soprattutto rivolgersi subito al medico curante o ad altri enti responsabili: viaggiare un diritto, la sicurezza un dovere".di Rosa Marchitelli

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