Lunedì 7 settembre presidio al valico del Brennero da parte degli agricoltori toscani

Marradi: si guarda all'autunno, per i marroni previsioni rosa. Apicultura: 400.000 euro per migliorare produzione e qualità del miele toscano. Da una ricerca del Consorzio del Nobile il 40% degli impiegati nel vino a Montepulciano è donna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2015 16:46
Lunedì 7 settembre presidio al valico del Brennero da parte degli agricoltori toscani

FIRENZE- Lunedi 7 settembre 2015 dalle ore 9,30 migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni, presidiano il valico del Brennero per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. Anche dalla Toscana partiranno alla volta del Brennero numerosi agricoltori per presidiare il valico.

Il campo base è all'area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell'autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia). Sotto accusa è una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. Autobotti, camion frigo, container saranno verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il "finto Made in Italy", dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta. In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori, come dimostra il dossierelaborato dalla Coldiretti. L’iniziativa si svolge contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti che a Bruxelles mostreranno le tante schifezze spacciate come Made in Italy per chiedere un impegno piu’ forte dell’Unione Europea.

L’appuntamento è a partire dalle ore 9,30 alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea a Rue du Marteau, 7-15, 1000 Bruxelles, in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei dell'Agricoltura.

L'estate volge al termine e in Alto Mugello, a Marradi, gli occhi sono già rivolti all'autunno, e in particolare a ottobre, periodo fondamentale per l'economia del comune mugellano, in preparazione anche della famosa e tradizionale "Sagra delle Castagne e del Marron Buono". E da valutazioni e prime stime si annuncia una stagione buona, migliore rispetto al recente passato. Aspettative positive, come afferma il presidente del Centro di Studio e Documentazione sul Castagno e consigliere comunale marradese con delega alla castanicoltura Elvio Bellini: "La lotta biologica contro il cinipide, questo parassita del castagno, sta dando i suoi frutti e adesso possiamo dire che è sotto controllo e si stanno pian piano ristabilendo le condizioni naturali. Il parassita si è diffuso sul territorio nazionale e questo significa che non scomparirà e dovremo comunque conviverci - nota -, ma l'attività di contrasto col suo antagonista, il Torymus, condotta in questi anni ha portato a effetti positivi.

Gli alberi di castagno sono in buona salute e si stima una produzione di oltre il 50% rispetto alle condizioni naturali ante-cinipide". La prima domenica di sagra a Marradi è in programma tra un mese, il 4 ottobre, e la Pro Loco è già al lavoro per l'organizzazione dell'edizione numero 52.

Contribuire al miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele toscano. A questo puntano le azioni della campagna 2015-2016 del Programma Nazionale Triennale approvate dalla iunta regionale su proposta dell'assessore all'agricoltura Marco Remaschi, e focalizzate da un lato sulla assistenza tecnica e la formazione professionale degli apicoltori, dall'altro sulla lotta alla varroasi e sulla razionalizzazione della "transumanza", cioè lo spostamento delle arnie a seconda delle fioriture. A tali misure, concordate anche con le associazioni apistiche toscane (Arpat- Associazione regionale produttori apistici, Toscana Miele e Aapt - Associazione Apicoltori Province Toscane), la Regione Toscana destina per il 2015-2016 quasi 400.000 euro di fondi europei.

Di questi oltre 215.000 euro sono per formazione professionale e assistenza tecnica, 15.000 per combattere la varroa e acquistare gli idonei presidi sanitari, e 160.000 sono destinati all'acquisto delle attrezzature necessarie per poter effettuare il nomadismo. Peraltro il settore apistico ha fatto registrare al 31 dicembre 2014, nell'ultimo censimento effettuato (la base sono le denunce fatte alle aziende sanitarie), un incremento di ben 13.000 alveari rispetto all'anno precedente, con un totale di alveari censiti pari a 92.270 unità.

Un aumento importante, che testimonia un buono stato di salute di un settore a cui la Regione tiene molto come quello dell'apicultura.

E’ cominciata a Montepulciano la vendemmia 2015 con il taglio delle prime uve, in attesa di arrivare al Prugnolo Gentile (il clone di Sangiovese da cui nasce il Vino Nobile), con la maturazione prevista per metà settembre. Presto per dire che annata sarà, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, ma intanto in vigna si anima il lavoro che a Montepulciano, sono i dati del Consorzio del Vino Nobile a metterlo in evidenza, si tinge sempre più di “rosa”.

Le quote rosa del “Nobile. A Montepulciano il Vino Nobile non è solo “giovane”, ma anche firmato da donne. Sono sempre di più le figure professionali in quota rosa impiegate nel mondo del vino. A partire dalla titolarità delle aziende: sono 16 su 75 associate al Consorzio, quelle condotte da donne e 11 quelle cointestate. Un totale quindi 27 imprese vitivinicole, pari al 36%, che hanno alla direzione una donna. La quota più importante della figura femminile si trova nelle aree commerciale e marketing: in questo caso sono 25 le aziende che hanno delegato a una donna questi ruoli, vale a dire il 33% delle aziende vitivinicole di Montepulciano.

Più bassa, ma in crescita, la quota rosa degli enologi. In questo caso sono 7 le cantine che hanno un enologo donna (il 9% del totale). Considerando anche gli impiegati in generale, tra ufficio e lavoro di cantina e in vigna, oltre il 40% è declinato al femminile. Il Consorzio del Vino Nobile inoltre è composto per il 65% da impiegati donna, mentre il Consiglio di amministrazione consortile è composto da 3 donne su 12 rappresentanti, di cui una di queste è presidente della commissione promozione.

Tra le fondatrici dell’Associazione Donne del Vino, nel 1988, c’è anche una produttrice di Vino Nobile di Montepulciano.

Rispetto al passato. Numeri importanti questi, soprattutto se messi a confronto con il passato. Rispetto a dieci anni fa la presenza della donna alla guida di una azienda di Vino Nobile è cresciuta del 15%, di oltre il 50% se si fa riferimento al 1980, anno nel quale è uscita la prima fascetta Docg, conservata proprio a Montepulciano. Anche per quanto riguarda le cariche istituzionali, all’interno del Consorzio il dato è significativo. Per vedere la prima produttrice in un Consiglio di amministrazione si deve aspettare il 1971, mentre per alcuni anni è stata una donna a coordinare le attività consortili.

Gli impiegati del vino a Montepulciano. Quanto alla forza lavoro, oltre agli stagionali (circa mille persone in vigna), sono circa 1200 gli addetti del settore (di cui il 60% tra i 20 e 40 anni), senza calcolare l’indotto che è calcolato intorno al 70% dell’economia locale (dalle tipografie, agli studi di architettura, passando per il turismo legato al vino e tanto altro).

Il Vino Nobile di Montepulciano nasce in un territorio nel qualesu 16.500 ettari di superficie comunale, 2.200 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 75 associati al Consorzio dei produttori) che nel 2014 hanno prodotto circa 70 mila ettolitri di Vino Nobile e circa 23 mila destinati a divenire Rosso di Montepulciano. Nel 2014 sono state immesse nel mercato circa 7,4 milioni di bottiglie di Vino Nobile (in linea con l’anno precedente) e oltre 3 milioni di Rosso di Montepulciano Doc, in questo caso facendo registrare un + 24% rispetto al 2013, un dato questo che dà ragione al Consorzio dei produttori che negli ultimi anni ha investito molto anche nella produzione di questo vino del territorio.

Il mercato. L’export ha segnato con il 2014 un +4% rispetto al 2013 toccando la storica quota dell’80 per cento di prodotto, mentre il restante 20% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania con il 43 per cento della quota esportazioni resta il primo paese per le vendite del Nobile, e anche la Svizzera con oltre il 10 per cento rappresenta un importante sbocco. Gli Usa confermano l’ottimo andamento segnando nel 2014 il 10,8%, così come i mercati asiatici che anche nel 2014 hanno confermato la propria propensione all’apprezzamento del Nobile.

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