Libertà di stampa: il caso Brogioni

Perquisizione in casa del giornalista della Nazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2016 01:49
Libertà di stampa: il caso Brogioni

Il giornalista Stefano Brogioni della “Nazione”, nei giorni scorsi è stato sottoposto a perquisizioni e sequestri per aver rivelato un’inchiesta che riguarda assunzioni di dirigenti da parte del comune di Pistoia. Venerdì per l'esattezza è stato perquisito l'appartamento del cronista della Nazione, per l'articolo che svelava l'esistenza di una inchiesta della procura di Pistoia sulla giunta comunale pistoiese per presunti concorsi pilotati. Non essendo stati emessi avvisi di garanzia, è scattata l'inchiesta per rivelazione di segreti d'ufficio.

Comprensibile il forte disappunto della procura per un'inchiesta che forse era appena entrata nel vivo. Il procuratore Paolo Canessa, come praticamente tutti i suoi colleghi pubblici ministeri quando escono articoli su inchieste ancora non uscite allo scoperto, temono che le loro indagini vengano vanificate e che la fuga di notizie sia stata pilotata. Vigna arrestò D'Avanzo per la fuga di notizie sull'attentato al rapido 904, Chelazzi fece perquisire un giornalista della Repubblica per una notizia sulla strage dei Georgofili.

Ma non risulta che gli articoli abbiano mai veramente danneggiato le inchieste.

L'Ordine dei giornalisti della Toscana condanna con fermezza tutti gli atti volti a limitare l'esercizio della nostra professione. La mobilitazione del Consiglio dell'Odg toscano è necessaria dopo la perquisizione della polizia giudiziaria subita per ore dal collega Brogioni sia in redazione che a casa ed è volta nuovamente a ribadire la solidarietà, vicinanza e tutela di tutti i colleghi che lavorano con l'esclusivo obiettivo di informare in maniera indipendente e autonoma forti del mandato deontologico a cui si ispirano quotidianamente.

Anche Associazione Stampa Toscana, Gruppo Cronisti e Consulta sindacale si stringono in un solidale abbraccio al collega e richiamano l’attenzione del governo (dal premier Matteo Renzi al sottosegretario Luca Lotti) affinché nel nostro Paese venga rispettato il segreto professionale.

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