Le Cure, la rivolta dei residenti: multati, ma il cantiere è fermo

L'Ordinanza di Palazzo Vecchio impedisce il parcheggio, ma i lavori al tetto dell'edificio si fermano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 dicembre 2015 17:34
Le Cure, la rivolta dei residenti: multati, ma il cantiere è fermo

"Tutto bloccato da un mese e mezzo, multe ai trasgressori, ma nessuno lavora all’angolo tra via Borghini e via Pepe per il restauro del palazzone della Fondazione Case Indigenti" lamenta il Comitato Abitanti via Pepe, via Borghini, Via Cirillo.

Cosa accade per portare i residenti ad alzare la voce? "Succede che il grande tetto dell’edificio, tutto rifatto (malissimo, pare) appena due anni fa grazie al contributo dell’Ente Cassa, si stava staccando col rischio di precipitare sui passanti da un momento all’altro. Dall’inizio di novembre i 50 inquilini sono dunque di nuovo prigionieri di una complessa ragnatela di tubi e passerelle, che dal marciapiede arriva appunto al tetto. Un cantiere che ha occupato anche una porzione di entrambe le strade, così sottraendo decine di posti macchina a un rione già in carenza di parcheggi. Peccato che i lavori non accennassero a iniziare".

"Il peggio è arrivato però ai primi di dicembre. Sul lato opposto di entrambe le strade, di fronte e oltre il palazzone, sono comparsi vari cartelli intimando di sgombrare anche da lì auto e moto a partire dal 9 dicembre. Ordinanza del Comune, valida fino al 15 febbraio, in vista dell’ampliamento del cantiere. Risultato: in tutto, 40/50 posti macchina in meno".

"Pur senza capire bene il perchè di certi lavori iniziati sotto Natale per essere sicuramente subito interrotti con le feste, abbiamo creduto all’ordinanza e dal 9 abbiamo sgombrato. Ma i giorni passavano e il cantiere restava deserto. Perciò, per vera necessità, siamo tornati a parcheggiare nei posti proibiti. Fino alla sorpresa. Il regalo di Natale. Venerdì 18, all’ora di pranzo, blitz dei vigili: multe e carro attrezzi. Senza pietà. Abbiamo protestato, abbiamo insistito sull’assurdità di vederci puniti a causa di un cantiere inerte, ma non c’è stato nulla da fare. Dopodiché il cantiere è stato allargato e ora occupa metà esatta della carreggiata. A che pro?".

Oggi, lunedì 21. "Ci aspettavamo di vedere almeno l’inizio dei lavori. Ma no. Troppo facile. Il cantiere resta chiuso. Non c’è un operaio. Nessuno. E ormai, di sicuro, così resterà fin dopo la Befana. Mettersi a lavorare per Natale e Capodanno? Siamo pazzi? Quindi anche la scadenza del 15 febbraio risulta già fasulla. Si andrà quanto meno ad aprile. Se basterà".

"Allora chiediamo: cari amministratori comunali, caro sindaco, cari assessori, funzionari, dirigenti e factotum di Palazzo Vecchio, voi insomma che date questi facili permessi senza poi fare un minimo di controlli, vi rendete conto che così prendete in giro la gente? Avete capito che ci danneggiate? Eppure non è difficile vincolare chi questi permessi li chiede al rispetto dei tempi, oltre che delle scartoffie burocratiche. Basta dare un’occhiata. E applicare le necessarie sanzioni. Perchè, come nel caso della tramvia, se un cantiere ritarda, se nessuno ci lavora, i danni non li paga l’azienda. E neppure il Comune. I danni li pagano i cittadini che questi ritardi subiscono. E così non va bene".

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