"Le Cere vive": a Palazzo Pitti la mostra fotografica sui capolavori della Specola

Da oggi sino al 18 ottobre. On line Mascagni, Anatomiae Universae. Icones

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 settembre 2015 13:55

Riscoprire e ammirare capolavori di arte e di scienza a un livello di dettaglio mai visto grazie alla magia della macchina fotografica. La mostra “Le Cere vive. Le cere della Specola nelle immagini di Aurelio Amendola” - in programma dal 19 settembre al 18 ottobre inPalazzo Pitti - Andito degli Angiolini (Piazza Pitti, 1) – rende omaggio, a due secoli dalla morte, al genio di Clemente Susini, autore delle centinaia di sculture anatomiche in cera a grandezza naturale, esemplari di mirabile precisione e verosimiglianza, conservati ancora oggi ne “La Specola”, sezione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. L’obiettivo di Aurelio Amendola, fotografo d’arte esperto nel ritrarre opere di scultura e pittura, si sofferma in particolare su due famose realizzazioni del ceroplasta fiorentino, vissuto fra il 1754 e il 1814: la Venere dei Medici, statua smontabile di donna, in cui il Susini coniuga la rappresentazione realistica dell’anatomia interna del corpo umano con la ricerca di una bellezza decadente e protoromantica, e lo Spellato, statua maschile giacente, la cui posizione semisdraiata ricorda quella delle statue michelangiolesche. L’esposizione nasce da un’idea di Ugo Pastorino, direttore della Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e di Giovanni Pratesi, direttore del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze: documentare, attraverso l’arte di un grande fotografo, la modernità scientifica del Susini, in anticipo di almeno due secoli nella rappresentazione tridimensionale del corpo umano rispetto alle attuali tecniche digitali.

La mostra, a ingresso gratuito, è realizzata anche con il contributo di Giorgio Armani. Le straordinarie immagini di Amendola - che nel corso della sua carriera si è dedicato anche all’arte contemporanea, ritraendone opere e protagonisti, da De Chirico a Warhol – ci fanno riscoprire uno dei contenuti più preziosi del museo de “La Specola”, posto in via Romana a poca distanza da Palazzo Pitti, nella sede originaria del Museo di Fisica e Storia Naturale, fondato nel 1775 dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo come un vero e proprio centro di ricerca scientifica: qui, in dieci sale, è possibile ammirare la collezione di 600 modelli anatomici in cera realizzati dal Susini e dalla sua scuola, le cui copie e imitazioni si diffusero poi in tutta Europa.

Paolo Mascagni (Pomarance 1755 - Firenze 1815), noto anatomista e fisiologo, fu il primo scienziato ad evidenziare l’intera struttura dei vasi linfatici iniettandovi del mercurio mediante sottilissime cannule di vetro. Professore di Anatomia prima a Siena, poi a Pisa ed infine a Firenze, nel 1801 iniziò a concepire la stesura dell’ Anatomiae Universae del corpo umano a cui attenderà fino alla morte sopraggiunta nel 1815. L’opera, pubblicata per la prima volta nel 1823, rappresentò per lungo tempo il fondamentale testo formativo per gli studenti di medicina e chirurgia. La pubblicazione online di Anatomiae Universae.

Icones, Pisis, apud Nicolaum Capurro, MDCCCXXIII, si inserisce nel programma delle celebrazioni del bicentenario della morte di Mascagni e rientra nel programma di tutela e valorizzazione che il Centro di Documentazione per la Storia dell’Assistenza e della Sanità svolge nei confronti dei patrimoni storici delle istituzioni sanitarie della Regione Toscana. La versione online è stata realizzata sull’esemplare conservato presso la Biblioteca Forteguerriana di Pistoia.

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