Lavoro nel Turismo: affluenza di candidati alla Borsa Mercato

La Regione finanzia le PMI. Faita: “Le normative regionali distorcono il mercato, favorendo di fatto il proliferare della concorrenza sleale“

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2015 14:16
Lavoro nel Turismo: affluenza di candidati alla Borsa Mercato

Grandissima affluenza alla Borsa Mercato Lavoro del Turismo a Firenze: oltre 2000 pre iscritti sul sito dell'iniziativa, senza contare la grande massa di giovani e meno giovani che hanno partecipato al salone orientamento. Nel convegno a margine della Borsa le parti sociali hanno incontrato le istituzioni fiorentine e regionali. "Alle 10 la coda davanti al Nuovo Teatro dell'Opera, nonostante la Borsa Mercato si protragga fino alle 18 di stasera, si snodava su tutto il giardino, decretando sicuramente il successo della nostra iniziativa - afferma Carlo Di Paola, vice presidente dell'Ente Bilaterale del Turismo Toscano (EBTT) - ma anche una situazione grave per quanto riguarda l'occupazione anche nella nostra regione e nella provincia di Firenze".Ed è Federico Pieragnoli, presidente dell'EBTT, l'associazione che riunisce le sigle datoriali del settore turismo legate a Confcommercio Toscana e quelle sindacali regionali, a fornire i numeri della situazione.

Secondo Irpet in cinque anni sono state persi 1432 posto di lavoro nell'agricoltura, 21.999 nel l'industria, 17.937 nelle costruzioni, 10.960 nel commercio e 12.598 nei servizi. Il turismo registrava invece solo alla fine del 2013 un saldo positivo di 5.156 posizioni. Il turismo lavora, ma ha fatto anche in questi anni da ufficio di collocamento. Serve formazione di qualità e servono politiche attive per aiutare il settore a crescere". Quali sono le caratteristiche dei candidati che si sono presentati stamani? risponde Federico Pieragnoli " 63% donne e 37% uomini, il 60% sono di Firenze, il 6% di Prato, il 6% di Pistoia e il 9% "Fuori Toscana", il resto sono sulle altre province- solo il 16% dei pre iscritti non ha compentenze nel settore e ben il 20% ha competenze da oltre 10 anni- il 65% conosce molto bene l'inglese, il 10% lo spagnolo, il 7 il francese e il 12% non conosce nessuna lingua straniera- il 42% non ha titolo di studio del settore, il 15% laurea o master il 43% qualifica o diploma del settore".

"Manodopera specializzata, conclude Di Paola, che fino a 6 anni fa avrebbe potuto scegliere tra 5 o 6 offerte"."La crisi economica e sociale degli ultimi anni ha colpito duramente anche il settore terziario, che resta tuttavia settore chiave dell'economia regionale con ampie potenzialità di rilancio e sviluppo. La Regione intende in particolare rafforzare il rilancio di tre settori del terziario (turismo, commercio e cultura) attraverso una strategia di sviluppo comprendente un complesso certo e convincente di finanziamenti e un piano strategico specifico per ciascuno" ha sostenuto l'assessora regionale a cultura, turismo e commercio Sara Nocentini aprendo ieri il primo seminario dedicato a spiegare agli operatori le misure allo studio. "La manovra prevede che per il turismo, con il nuovo testo unico già in discussione al Consiglio regionale, la Toscana lancerà il sistema delle destinazioni turistiche di eccellenza, in forte sinergia con enti locali, associazioni di categoria, camere di commercio ed enti di ricerca – ha concluso Nocentini -; per il commercio, viene confermata la strategia della qualità attraverso Vetrina Toscana e la sinergia con i centri commerciali naturali; infine per la cultura, la scelta di una politica di investimenti nel periodo 2014-2020 che farà emergere un grande sistema regionale museale di cinque aree tematiche". Dopo il primo incontro territoriale a Firenze, dal giorno 20 febbraio, e fino a tutto marzo, partiranno in sequenza gli altri: in ordine cronologico, Livorno, Pistoia, Lucca, Massa Carrara, Siena, Grosseto, Prato, Pisa, Arezzo.

Linee di intervento già attivate

1. progetto sperimentale "start up house" a sostegno delle nuove imprese GIOVANILI per sostenere:reperimento di una sedeconsulenze per accompagnamento e tutoraggio dei nuovi imprenditorila effettuazione dei primi investimenti e nel reperimento della liquidità iniziale (attraverso il microcredito);2. il sostegno agli investimenti per incrementare la competitività delle imprese: fondo rotativo (prestito rimborsabile a tasso zero);3. il sostegno alle imprese nell'accesso al credito, divenuto sempre più difficile tanto da disincentivare anche il ricorso all'indebitamento (calo delle richieste di finanziamento bancario): fondo garanzia per il rilascio di garanzie senza oneri a carico delle imprese; dotazione: 3 milioni di euro4.

il sostegno alle imprese per integrare la liquidità aziendale in un periodo di crisi prolungata come questa, per fronteggiare anche operazioni di ristrutturazione del debito contratto con le banche: fondo garanzia per il rilascio di garanzie senza oneri a carico delle imprese.

Approfondimenti

Complessivamente 13,7 milioni di euro a disposizione delle imprese del terziario in questo inizio 2015.Linee di intervento di prossima attuazione: la nuova programmazione POR 2014-2020:

1. sostegno alla innovazione delle imprese: acquisizione di servizi qualificati e aggregazioni di imprese che investano per l'individuazione di soluzioni organizzative orientate al miglioramento degli standard di erogazione dei servizi; dotazione: 6,88 milioni di euro2. creazione di impresa: sostegno alle nuove imprese create da giovani, donne e soggetti beneficiari di ammortizzatori sociali. Offerta di un pacchetto completo di interventi finalizzato a sostenere la acquisizione di servizi di consulenza qualificati (voucher) di accompagnamento alla nascita della nuova impresa, il fabbisogno di investimenti iniziali di modesta entità attraverso il microcredito, l'eventuale fabbisogno di supporto aggiuntivo sempre per investimenti attraverso il fondo garanzia.3. il sostegno alla competitività delle imprese attraverso il fondo rotativo ed il fondo garanzia.

Complessivamente circa 70 milioni di euro da destinare a sostegno delle micro piccole e medie imprese dei settori turismo, commercio, cultura e terziario in genere. In generale, fermi restando gli specifici criteri di selezione di ciascuna misura, saranno privilegiati gli interventi realizzati nelle aree di crisi (es. Piombino, Livorno), nei territori costieri ed in quelli montani, cercando di favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici. A tal fine saranno privilegiati anche gli interventi che consentono alle imprese di destagionalizzare la loro attività.

“Alcune normative regionali della Toscana distorcono in modo incomprensibile il mercato del turismo, producendo una legislazione di favore che di fatto provoca concorrenza sleale. Un fenomeno che in tutta Italia produce un fatturato stimato in tre miliardi di euro e causa un mancato gettito per le casse dello Stato di un miliardo di euro”. E’ l’accusa di Giampiero Poggiali, presidente di Faita Federcamping Toscana, associazione che riunisce campeggi e villaggi turistici, intervenuto al convegno Ebtt (Ente bilaterale del turismo toscano) in programma oggi al Nuovo teatro dell’Opera di Firenze.

Una protesta che si inserisce anche nel quadro delle polemiche su alcuni passaggi del Pit toscano in fase di approvazione: “In una delle osservazioni al Piano – ha detto Poggiali – chiedevamo che la vincolante disciplina di piano efficace per le strutture ricettive e commerciali venisse applicata anche ad agriturismi e agricampeggi, ci pareva infatti normale che almeno nel campo della salvaguardia ambientale le regole dovessero essere uguali per tutti. Ma non è così, infatti la Regione ritiene non pertinente l’osservazione”.

Questo in aggiunta al fatto, ha osservato il presidente di Faita Toscana, che alcune normative toscane già per agriturismi e in particolare agricampeggi “distorcono in modo incomprensibile il mercato: le attività agevolate devono sopportare meno oneri burocratici e fiscali, hanno meno costi di avvio dell’attività e di esercizio, quasi sempre il costo del lavoro è regolato da contratti più sfavorevoli per i lavoratori, le facilitazioni possono evitare il pesante regime di controlli di tutte le fattispecie”. Una protesta che accomuna tutte le categorie del turismo: “Non ci spaventa un mercato più competitivo – ha detto Poggiali – se tutti i soggetti che 1vi operano sono tenuti a offrire le medesime garanzie, ai turisti, ai lavoratori, alla collettività.

Fa sensazione che la concorrenza sleale sia resa possibile non per volontà delle imprese interessate, ma per una legislazione di favore. Se queste imprese venissero sottoposte allo stesso regime degli altri, l’Italia guadagnerebbe 1 miliardo di euro l’anno di gettito fiscale”.trivago.it, per il quarto anno di seguito, ha nominato i Top 20 hotel d’Italia, evidenziando i meglio valutati per ogni regione.A rappresentare la regione Toscana nella Top Hotel Italia 2014 è l’hotel J.K. Place di Firenze, struttura a 5 stelle con un indice di reputazione online di 94 su 100. Il leitmotiv tuttavia rimane improntato su uno stile raffinato ed intimo, che si esprime al meglio soprattutto nella spettacolare “Master Room” vero e proprio gioiello di design, con vista privilegiata sulla piazza di S.M.

Novella e sull’omonima splendida chiesa.

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