Lavoro: effetto incentivi, ma è record di licenziamenti

 A marzo calo degli avviamenti sul 2014 nonostante il Jobs Act. Crescono gli iscritti ai centri per l’impiego di persone in cerca di lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 maggio 2015 15:19
Lavoro: effetto incentivi, ma è record di licenziamenti

 Segnali contrastanti come da alcuni trimestri per economia e mercato del lavoro toscani. Gli incentivi della L. di Stabilità hanno fatto compiere un balzo alle assunzioni a tempo indeterminato che nel primo trimestre sono state 31.505 a fronte delle 22.921 del 2014 (+37%). Se leggiamo il dato scomposto per mesi vediamo però che a fronte di una partenza sprint in Gennaio, già in febbraio si è registrato un rallentamento e in Marzo, primo mese di vigenza del cosiddetto CTC con la riduzione delle protezioni dal licenziamento il dato si inverte. Crescono gli iscritti ai centri per l’impiego di persone in cerca di lavoro ( 595.048 unità contro le 563.201 dell’anno precedente) come combinato disposto di un maggior numero di soggetti che ricercano attivamente un posto e dell’aumento dei licenziamenti che nel 2014, solo nell’ultimo trimestre sono cresciuti di 4.500 unità ( +39%). Licenziamenti record a Livorno (+149%) Lucca (+43,8%) Firenze (+38,3%) Siena ed Arezzo rispettivamente con +34 e +31,3%.L’effetto “doping” quindi pare tendere alla riduzione.

Addirittura nel marzo 2015 gli avviamenti rispetto al Marzo del 2014 sono stati il 9,6% in meno ( 53.546 rispetto alle 49.524.La prova provata che la libertà di licenziamento non c’entra nulla con gli stimoli alle assunzioni. Da notare inoltre che la crescita degli avviamenti nel 2014 era stata dell' 8,3% e quella dei tempi indeterminati del 4,9%.

Si riduce sensibilmente l’apprendistato a vantaggio del tirocinio, calano ( ed è positivo) voucher, lavoro intermittente, a progetto, mentre cresce il contratto a tempo determinato. Il saldo totale degli avviamenti è però solo di un +2,2%.Il tasso di attività, dato assai più significativo di quello di disoccupazione, è stabile intorno al 63,4% dei toscani in età da lavoro.

La cassa integrazione segna nel primo trimestre 2015 un calo del 8,8% al netto della deroga che ha subito l’ennesimo blocco e vedrà i pagamenti fino al Dicembre 2014 solo dai prossimi giorni. Il dato consolida quello dei trimestri precedenti.

Stagna in tutto il 2014 la produzione industriale con l’ultimo trimestre che plana al -1,1% rimanendo ancora 25 punti sotto i livelli del 2007.

Si conferma la buona performance dell’export con una crescita del 2,2% soprattutto nel TAC e nell’estrattivo. Pistoia con -18,2, Grosseto e Arezzo su cui pesano però gli aspetti anche speculativi riferiti al comparto orafo in controtendenza.

Niente di nuovo dal sistema del credito. Continuano a crescere le sofferenze bancarie e a ridursi gli impieghi. Nonostante gli annunci su un’inversione di tendenza, i dati ufficiali di Bankitalia forniscono una smentita secca se raffrontati all’anno precedenti con 4,8 miliardi di impieghi in meno negli ultimi 12 mesi.

Infine l’analisi sui redditi del 2013 in Toscana mostra ancora una persistente differenza di reddito in relazione al genere e alla nazionalità. Donne e immigrati quindi, hanno redditi sensibilmente inferiori rispetto agli uomini sia in relazione alla tipologia di impiego che agli orari svolti.

Tale differenza si mostra sia pure in misura ridotta, anche tra i lavoratori pubblici.

Secondo Fabio Giovagnoli, Presidente di Ires Toscana, “senza una ripresa economica solida lo stock degli occupati ristagna e i segnali positivi rimangono ancora legati a fattori esterni o a incentivi temporanei più che a chiari interventi di lungo periodo di tipo strutturale e ad un persistere della restrizione del credito alle imprese.”

Per Daniele Quiriconi, della segreteria della CGIL Toscana, “gli avviamenti al lavoro certificano la nullità del contratto a tutele crescenti come elemento di stimolo all’occupazione, confermano l’effetto degli incentivi economici temporanei, ma lasciano pesanti incertezze sui prossimi mesi anche in relazione alla persistente fragilità del quadro economico caratterizzato dalla crescita dei licenziamenti, e dalla stagnazione del tasso di occupazione complessivo.”

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