La vicesindaca Giachi pasticciera per un giorno

Questa mattina alla pasticceria Caroti e Sgrilli. Sorani: “L’artigianato alimentare è un settore in crescita”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2018 15:30
La vicesindaca Giachi pasticciera per un giorno

Per una volta dall’altra parte del bancone, tra i segreti dell’arte pasticciera. La vicesindaca Cristina Giachi questa mattina ha indossato il grembiule e messo le mani in pasta nel laboratorio della pasticceria Caroti e Sgrilli in via Scialoja 34r, partecipando all’iniziativa ideata da Confartigianato Firenze “Un giorno da artigiano” che vuole dare risalto a professioni belle e antiche coinvolgendo direttamente tutta la giunta del Comune di Firenze.

“E’ stata una bella esperienza - ha detto Giachi - ho toccato con mano un sapere artigiano che rende le cose buone e speciali. L’amministrazione comunale è al fianco delle imprese artigiane per valorizzare il loro lavoro, anche attraverso il nostro centro di formazione professionale. Ma dobbiamo aiutare soprattutto i giovani a capire il valore di questi mestieri”.

A promuoverla anche il proprietario della pasticceria, Marco Sgrilli: “Si è comportata bene, è stata veloce e precisa. Il nostro è un lavoro bello, ma che comporta grandi sacrifici e possiamo distinguerci solo attraverso la qualità”

“Ringraziamo la vicesindaca che ha preso parte a questo esperimento - ha detto Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Confartigianato Firenze - che mette gli amministratori a diretto contatto con le difficoltà, le passioni e le gratificazioni quotidiane dei nostri artigiani”. Un’occasione anche per fare il punto sull’artigianato alimentare in città, “che è in crescita - commenta Sorani - e non teme la concorrenza della grande distribuzione. Per le feste natalizie, ad esempio, abbiamo registrato un aumento del 7% nella vendita di pandori e panettoni artigianali. Le persone hanno voglia di trattarsi bene, compiono scelte di consumo più consapevoli e sono disposti a pagare di più per un prodotto sano e di qualità. Un’altra bella notizia riguarda i giovani: anche quelli sotto i 30 anni tornano a fare gli artigiani”

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