La Regione stanzia 15 milioni per imprese ed imprenditori agricoli

Approvata la mozione presentata dal consigliere Pd Gianni Anselmi a sostegno ai produttori cerealicoli. Coldiretti: “Muoviamoci tutti. Insieme”. Nuovi vigneti: ampliare superfici da destinare a viticoltura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 agosto 2016 01:11
La Regione stanzia 15 milioni per imprese ed imprenditori agricoli

FIRENZE- La Regione Toscana ha approvato una delibera con la quale stanzia 15 milioni di euro destinati a fornire contributi in conto capitale a imprese agroalimentari che operano nel settore della trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli. Le domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 8 settembre e fino al 30 novembre.

Potranno beneficiare dei sostegni previsti dal bando le piccole e medie imprese che operano nel settore della trasformazione, della commercializzazione e dello sviluppo dei prodotti agricoli e floricoli, esclusi quelli della pesca. Le imprese dovranno dimostrare che gli investimenti inseriti nella domanda di aiuto concorrono al miglioramento della situazione nei settori della produzione agricola di base e che garantiscono una partecipazione adeguata e duratura dei produttori di base ai vantaggi economici che derivano da tali investimenti. Tra questi sono ammissibili gli investimenti materiali in lavori ed opere edili, compresi quelli finalizzati all'installazione di macchinari, di attrezzature e di impianti tecnologici e per l'installazione di attrezzature e impianti funzionali alla sicurezza nei luoghi di lavoro, comprese la rimozione e lo smaltimento del cemento amianto.

Ammessi anche gli investimenti in macchinari e attrezzature per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti (compresi birra, pane e pasta) e quelli per la pubblicizzazione della propria attività e per l'informatizzazione delle aziende. Verrà concesso un contributo massimo di 900.000 euro e al massimo 3,5 milioni per l'intero periodo 2014-2020. I contributi per le piccole e medie imprese potranno variare dai 250.000 agli oltre 500.000 euro secondo il numero di dipendenti e tirocini curriculari attivati. Quelli per gli imprenditori agricoli professionali vanno dai 150.000 agli oltre 350.000 euro. L'intensità del sostegno varia dal 25% dell'investimento nel caso di lavori edili al 35% nel caso di macchinari e attrezzature, spese generali e investimenti immateriali. Le quote di copertura dei finanziamenti sono assicurate da fondi comunitari per il 43%, statali per il 40% e regionali per il 17%. Ai bandi possono partecipare tutte le imprese e gli imprenditori agricoli della Toscana ma sarà attribuita una premialità aggiuntiva a quelli che hanno sede nella provincia di Grosseto, nella Val di Cornia (Piombino, San Vincenzo, Campiglia Marittima, Suvereto, Sassetta, Monteverdi Marittimo) e nei comuni senesi di San Quirico d'Orcia, Pienza, Castiglione d'Orcia, Radicofani, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Chiusi, Chianciano Terme, Sarteano e Cetona.

 "Senza interventi tempestivi c'è il rischio che molti agricoltori rinuncino addirittura alla semina del grano per la prossima stagione. Un'eventualità che dobbiamo scongiurare per non danneggiare un’attività fondamentale per vaste aree rurali e una produzione d'eccellenza del made in Italy esportata in tutto il mondo, come la pasta, che avrebbe ripercussioni pesanti dal punto di vista economico e occupazionale per la Toscana e per tutto il Paese" - a dirlo è il consigliere Pd Gianni Anselmi (Pd), presidente della commissione Agricoltura, primo firmatario della mozione, sottoscritta anche dai consiglieri Pd Marras, Bezzini, Capirossi, De Robertis, Mazzeo, Nardini, Sostegni e Vadi, approvata dal Consiglio regionale toscano. "Sono oltre 20mila i cerealicoltori toscani che si trovano colpiti da una fase di grave difficoltà a causa delle quotazioni del grano, che nelle ultime settimane hanno avuto un ulteriore crollo scendendo addirittura fino a 15 euro al quintale.

Un prezzo che è frutto di comportamenti speculativi, realizzati con l’esportazione di enormi quantità di grano italiano verso i Paesi del Nord Africa e con l’arrivo in Italia di grandi quantitativi di frumento provenienti da paesi terzi. Questo è servito a causare una diminuzione ingiustificata dei prezzi, che sta mettendo i crisi i produttori e che si traduce in una forbice estremamente ampia rispetto ai prezzi dei prodotti finiti". - ha dichiarato Anselmi. "In tal senso, gioca un ruolo decisivo il regime di "traffico di perfezionamento attivo" (TPA) previsto per i cereali, che consente di importare senza pagare alcun dazio le merci destinate ad essere perfezionate in ambito comunitario e poi riesportate al di fuori della Comunità europea" - ha spiegato Anselmi (Pd) - "Per questo, la nostra mozione prevede l’impegno della Giunta regionale ad attivarsi a livello nazionale, presso il Governo e il Parlamento, con una serie di interventi, a partire appunto da una possibile sospensione temporanea delle autorizzazioni alle importazioni in regime di TPA per contrastare le speculazioni in corso, e con la richiesta di incentivare gli accordi e i contratti di filiera, in modo da garantire una più equa redistribuzione del valore.

Inoltre, la Regione si impegnerà per velocizzare le misure annunciate nel piano cerealicolo nazionale, in particolare per il potenziamento dei centri di stoccaggio e il sostegno all'aggregazione dell'offerta. E in ambito comunitario per l'attivazione, nell’ambito delle politiche agricole comuni, di strumenti per la stabilizzazione del reddito, come i fondi mutualistici”. "Oltre a questo la Regione realizzerà una campagna di promozione e valorizzazione della pasta italiana in ambito internazionale, utile anche per far fronte alla concorrenza presente nel settore.

Infine, abbiamo chiesto di perseguire la massima trasparenza delle borse merci, con un ruolo maggiore dei rappresentanti degli agricoltori e rendendo obbligatoria la comunicazione delle scorte, attualmente prevista come facoltativa, in modo da avere dati oggettivi e verificabili, rendere più trasparente la valutazione di mercato e approntare un bilancio previsionale affidabile della campagna di commercializzazione". - ha concluso il consigliere Pd Gianni Anselmi.

«Se tutti i Comuni della nostra provincia si mobilitassero in maniera univoca, sarebbe un passo in avanti nella giusta direzione». A sostenerlo è Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena, che raccogliendo la proposta del Comune di Monteriggioni lancia un appello a tutte le amministrazioni comunali del territorio senese mirate al sostegno della produzione cerealicola minata dall’aumento delle importazioni estere e dal crollo del prezzo del grano. Il consiglio comunale di Monteriggioni ha infatti approvato un ordine del giorno impegnando il sindaco e la giunta ad attivarsi presso il Governo al Parlamento per la tutela del settore cerealicolo.

Tra le richieste quella di prevedere una campagna di promozione e valorizzazione della pasta toscana e italiana nel mondo. Coldiretti rilancia, al capoluogo e a tutti gli altri Comuni: «Rivolgo un plauso al Comune di Monteriggioni per la sensibilità dimostrata. Oggi il grano duro per la pasta viene pagato anche 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo, su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro del granaio Italia.

Ciò ha causato un vero e proprio crack per le imprese cerealicole. In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy. Da pochi centesimi al chilo dipende la sopravvivenza di centinaia di migliaia di imprese agricole, ma anche il futuro del 15% del territorio agricolo nazionale che l’Italia deve difendere» prosegue Coldiretti. «Serve più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario estendere i controlli al 100% degli arrivi da Paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia e in Europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale.

Per restituire un futuro al grano italiano occorre l’indicazione in etichetta dell’origine del grano utilizzato nella pasta e nei derivati/trasformati – conclude Coldiretti – ma anche l’indicazione della data di raccolta (anno di produzione) del grano assieme al divieto di utilizzare grano extra comunitario oltre i 18 mesi dalla data di raccolta».

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione in merito all’assegnazione dei vigneti alle aziende agricole toscane, a firma Marco Stella (Forza Italia), Fiammetta Capirossi e Gianni Anselmi (Pd). “Nel dibattito che si è avviato in vista della parziale liberalizzazione del settore vitivinicolo europeo, prevista da gennaio 2016, Coldiretti, Fedagri-Confcooperative hanno espresso, a livello nazionale, timori verso il rischio di perdita di quote di mercato a beneficio di produttori del Nord e dell’Est Europa”, ha spiegato Fiammetta Capirossi nell’illustrazione in aula.

“Il mercato del vino – ha aggiunto la consigliera – rappresenta un settore trainante soprattutto per la Toscana, con un export che è cresciuto negli ultimi anni, creando un enorme indotto economico e promuovendo il made in Tuscany in tutto il mondo”. Le richieste di impianto di nuovi vigneti “sono in Toscana cinque volte superiori alla disponibilità: su un totale di 787 domande per 2mila 753 ettari, la Regione potrà assegnare appena 581 ettari, soddisfacendo così appena il 21,1 per cento di quanto richiesto dalle aziende agricole”.

L’occasione di nuovi investimenti “non si può non cogliere”. Di qui, l’impegno richiesto alla Giunta regionale affinché vengano ampliate “le superfici da assegnare per la viticoltura, favorendo così non solo nuovi investimenti, ma anche la promozione dei nostri prodotti in tutto il mondo”. La Giunta dovrà proseguire “il lavoro di tutela del settore agricolo della viticoltura, con particolare attenzione alla sua grande valenza paesaggistica e ambientale” e attivarsi “per valorizzare le capacità e le opportunità di investimento nel settore, nella costante ricerca di un equilibrio virtuoso tra produzione e qualità”.

Voto favorevole annunciato da Andrea Quartini a nome del Movimento 5 stelle, con una specificazione personale: “Quando si parla dell’aspetto qualitativo dei vini, ci si dimentica spesso che si tratta pur sempre di bevande alcoliche, che creano danni alla salute. Dare segnali in questo senso sarebbe importante”. Di qui la raccomandazione, rivolta alla Regione, “perché continui ad impegnarsi nell’azione di prevenzione dei problemi correlati al consumo di alcolici”.

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