La Peste tra medicina e letteratura

Imponente saggio racconta la “morte nera” nei suoi 25 secoli di storia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2015 22:30
La Peste tra medicina e letteratura

Firenze, 21 luglio 2015 – Ha decimato popoli, sconvolto civiltà, terrorizzato generazioni, fino ad essere considerata una delle più grandi catastrofi per l’umanità. La peste ha causato giganteschi traumi nella storia del mondo e ha lasciato, con il suo alone di paura e disperazione, innumerevoli tracce nell’immaginario collettivo e nelle arti. La storia della più pericolosa epidemia mai conosciuta è ripercorsa da un epidemiologo e da una italianista nell’imponente saggio La peste. Il ‘flagello di Dio’ fra letteratura e scienza (Polistampa, «Biblioteca di Medicina & Storia» 13, pp. 656, euro 32).

Costanza Geddes da Filicaia insegna Letteratura italiana e Lingua letteraria e linguaggi settoriali presso l’Università di Macerata. Il padre Marco, medico epidemiologo, è stato direttore sanitario dell’Istituto Nazionale Tumori di Genova e vice presidente del Consiglio Superiore di Sanità (1997-2003). Il loro lavoro ricostruisce la storia letteraria e quella medico-scientifica della peste, partendo dall’epidemia che devastò Atene nel V secolo a.C. fino al contagio che si diffuse a San Francisco nel primo decennio del ventesimo secolo.

Un’ampia sezione antologica prende in esame oltre venti autori, da Tucidide a John Hatcher passando per Giovanni Boccaccio e Alessandro Manzoni, che si sono confrontati con il “flagello di Dio” nelle loro opere, siano esse capolavori di chiara fama o testi ancora sconosciuti ai più. Oltre alle schede analitiche per ogni singolo scrittore, l’opera contiene saggi introduttivi di carattere storico-medico sulle pesti classiche e sulle tre pandemie pestilenziali: la prima dal 541 d.C. al 747 d.C.

nota come peste di Giustiniano, quindi l’ondata iniziata con la “Morte nera” nel 1346 e proseguita fino al 1840, infine quella insorta in Asia nel 1894. Grazie anche all’ampio apparato iconografico e alle ricche e aggiornate indicazioni bibliografiche, il saggio si presenta come uno strumento originale e innovativo per conoscere i molteplici volti della peste e per ricostruire nel contempo, attraverso la storia del morbo, la storia dell’umanità.

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