Islam a Firenze: Izzedin Elzir da La Pira a Borgo Allegri

di Rosa Marchitelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2016 15:58
Islam a Firenze: Izzedin Elzir da La Pira a Borgo Allegri

Comune di Firenze e Comunità Islamica hanno recentemente firmato un “Patto di cittadinanza” davanti alla Costituzione italiana, tra le novità del patto il sermone in italiano e traduttori a disposizione dei fedeli, corsi di lingua italiana e promozione di quegli eventi culturali organizzati e patrocinati in città, alla maniera di un centro visite. Per dovere di cronaca occorre segnalare che sulle bacheche delle chiese fiorentine spesso gli eventi segnalati si limitano all'attività promossa dalla stessa parrocchia. Meditiamo. In un periodo in cui, dopo gli attentati che hanno colpito due delle più importanti città europee, Parigi e Bruxelles, dilaga la paura del “diverso”, Firenze ha inteso distinguersi contrapponendo l'accoglienza al terrore. Restano però dei problemi aperti. 

A distanza di anni dai numerosi dibattiti più o meno pubblici avvenuti sul tema dell'integrazione sociale ed urbanistica, Nove da Firenze intende capire a che punto sia il percorso inclusivo nella città di La Pira iniziando dall'incontrare l’Imam della comunità islamica fiorentina, Izzedin Elzir.Izzeddin Elzir, classe 1971 è Imam di Firenze dal 2001. Laureato ad Hebron e diplomato stilista di moda presso “Accademia Italiana della Moda e Design” di Firenze. Fondatore della Comunità Islamica Toscana, di cui è consigliere fino al 1991, ne diventa responsabile culturale fino al 2001, mentre diventa anche responsabile culturale della Comunità palestinese in Toscana, ne sarà poi Presidente dal 2001.

Portavoce del Consiglio Direttivo UCOII dal 2006, diventa Presidente nel 2010. Membro del Consiglio dei Saggi Alleanza Islamica in Italia.Il Direttivo nazionale UCOII viene chiamato spesso a prendere le distanze dagli attentati terrroristici registrati in vari angoli del mondo, nel 2015 dopo l'attentato di Tunisi dall'Italia arriva questo messaggio: "Il terrorismo è un pesce feroce che nuota in un mare fetido d’interessi inconfessabili e si nutre di menzogna e d’ignoranza.

Denunciare senza indugi ogni connivenza e prosciugare quell'acqua infame è compito e responsabilità di tutti, musulmani, cristiani, laici persone e istituzioni nazionali e internazionali. Guai a tutti se di fronte a questa situazione si perdesse la testa o peggio ancora la si volesse sfruttare per ragioni materiali e politiche. Deve tornare il Mediterraneo ad essere un mare di pace, via di scambi proficui e non oscura minaccia e tomba di disperati.

Per far ciò serve lucidità e capacità di discrimine. Buone informazioni, misericordia e onestà politica e intellettuale".“Durante il suo sviluppo, la comunità islamica fiorentina non ha incontrato problemi dal punto di vista culturale o da quello religioso. Per quel che riguarda i processi di integrazione, la cittadinanza ha da sempre risposto in maniera molto positiva. Firenze in particolare, la Toscana più in generale, si è da sempre distinta per essere una realtà molto accogliente nei confronti della comunità islamica” spiega l'imam Izzedin Elzir. Nel testo dell’accordo firmato con il sindaco di Firenze a febbraio 2016, si legge anche: Da tempo sono attive politiche e progettualità che riconoscono il pluralismo religioso come elemento di dialogo, mutuo riconoscimento, rispetto e relazione tra le diverse comunità religiose presenti in città” ma è sempre "da tempo" che soprattutto le progettualità sono un caso irrisolto.La comunità islamica fiorentina nata negli anni '90 aveva sede presso il Centro Internazionale degli studenti Giorgio La Pira. “Inizialmente eravamo in pochissimi - racconta Izzedin - solo una decina di giovani studenti.

La comunità è cresciuta pian piano, ci è voluto del tempo. Ad oggi a Firenze si contano più di 30.000 fedeli ed in Toscana si toccano i 140.000. Attualmente la nostra sede è in Via Borgo Allegri" dove lo spazio antistante il locale adibito a Moschea finisce per diventare un luogo di culto a cielo aperto.Scuola di arabo per tutti. "Nonostante quel che facilmente si potrebbe pensare, la comunità islamica fiorentina non nasce soltanto con l’obiettivo di ritagliarsi un certo spazio all'interno della città e della nostra cultura di appartenenza, ma volge quasi alla fusione tra le due diverse visioni culturali e religiose.

Le attività organizzate dalla nostra comunità sono attività di dialogo interreligioso ed interculturale. Esiste anche una scuola per chi vuole imparare l’arabo che è aperta a tutti, non solo a chi professa la fede islamica”.Cosa occorre per affermare la presenza della comunità? "In questo momento, stiamo cercando un luogo in cui svolgere le nostre attività in maniera non ridotta, stiamo cercando di pensare più in grande. Cerchiamo una Moschea riconosciuta come tale, non soltanto dal punto di vista culturale ma anche sotto quello architettonico.

Abbiamo fatto una serie di studi per vedere dove sarebbe meglio collocarla e ad oggi siamo in trattativa con il Comune.Forse l'accoglienza passa anche attraverso l'organizzazione degli spazi, e se da una parte l'imam riconosce alla città di La Pira un naturale spirito di inclusione, dall'altra la logistica sembra smentire l'intenzione della coabitazione culturale e multireligiosa.

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