Interruzione di Gravidanza in Toscana, obiettori dovranno informare le pazienti

La Regione Toscana s’impegna, come il Lazio, a predisporre un atto a garanzia di una puntuale e corretta informazione 

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 luglio 2014 19:13
Interruzione di Gravidanza in Toscana, obiettori dovranno informare le pazienti

Contraccezione e interruzione di gravidanza.

Nella seduta del 29 Luglio l’Assessore Luigi Marroni ha risposto a un’interrogazione dei Consiglieri Regionali Romanelli, Gazzarri, Lastri, Matergi, Sgherri, Chincarini, Boretti, Naldoni, Russo sul tema di una puntuale e corretta informazione nei Consultori toscani su contraccezione e interruzione di gravidanza.“Recentemente la Regione Lazio – ricordano i Consiglieri Regionali – è intervenuta con decreto sull’applicazione della Legge 194, specificando che l’obiezione di coscienza dei medici riguarda solamente l’intervento materiale d’interruzione di gravidanza, mentre non è possibile esercitarla nel lavoro presso i Consultori Familiari: il medico obiettore non potrà più esimersi dal parlare con la donna che ha deciso di abortire e rilasciarle la certificazione prevista dalla legge 194/78, dal prescrivere la contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo), dal prescrivere la normale contraccezione ormonale, dall'inserire la spirale (IUD) ”.“La Toscana non ha certo una situazione problematica come il Lazio, ma anche sul nostro territorio la percentuale dei medici obiettori è in crescita (33% nel 2012) e vi sono situazioni problematiche che rischiano di ledere i diritti delle donne”.“Importante quindi l’impegno assunto oggi dalla Giunta Regionale, con cui già si stava positivamente lavorando sul tema, a comporre e in seguito adottare un atto coincidente con lo spirito e le finalità dell’iniziativa intrapresa dalla Regione Lazio, al fine di salvaguardare le attività d’informazione, consulenza e assistenza previste dall’articolo cinque della Legge 194”.

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