Innocenti, dallo Spedale all'Istituto, seicento anni di accoglienza a Firenze

di Rosa Marchitelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2016 14:53

Si tratta di una delle prime architetture rinascimentali del mondo, sorge nel '400 come istituzione esclusivamente dedicata all'assistenza dei bambini. Parliamo dell' Istituto degli Innocenti (conosciuto anche come “Spedale degli Innocenti") situato ancora oggi in Piazza Santissima Annunziata a Firenze. Potrebbe essere definito come la prima opera di pubblica utilità mai realizzata prima di quel momento. La creazione del complesso degli Innocenti deriva dal progetto iniziale di Filippo Brunelleschi e da un'idea finanziata con mille fiorini da Francesco Datini, mercante pratese il quale pretendeva fosse realizzato un luogo per la cura e l'assistenza degli orfani o dei neonati abbandonati. La costruzione venne avviata il 19 agosto 1419 e sicuramente Brunelleschi rimase in cantiere fino al 1427, anno in cui subentrò Francesco della Luna. Il 15 gennaio 1445, sebbene i lavori non fossero ancora conclusi lo Spedale è ufficialmente funzionante. 

Ma in che modo, i bambini venivano accolti all'interno? La risposta sta nella cosiddetta “finestra dell'accoglienza”, chiamata da sempre “ruota degli esposti” che si trovava e si trova nel porticato orientale. Inizialmente, la finestrella era situata nella parte meridionale del portico di facciata; venne poi inserita nella “ferrata” ovvero una grata che permetteva di lasciare esclusivamente i neonati in quanto i bambini più grandi erano assistiti da altre istituzioni fiorentine.

L'Istituto in generale e il sistema in particolare, nascevano in un periodo in cui l'abbandono dei neonati indesiderati era una pratica molto diffusa che richiedeva l'intervento di diversi benefattori visto il numero ingente di bambini abbandonati di quel periodo. Molto spesso, a fare le donazioni erano proprio gli stessi genitori che però non potevano o volevano farsi riconoscere. Anche per questa ragione, accanto alla finestrella o ruota degli esposti vi era una campanella la cui funzione era sì quella di poter avvisare dell'arrivo del neonato, ma in primis quella di poter lasciare documenti o altri suoi segni distintivi in modo da poter essere riconosciuto anche successivamente da chi lo aveva abbandonato.

A Firenze, la finestra ferrata fu chiusa definitivamente la notte del 30 giugno del 1875. Questa data segnò la fine dell'abbandono anonimo ed aprì la strada agli Uffici di Consegna. Proprio riguardo all'ultimo giorno di accoglienza, esiste un curioso aneddoto che ha per protagonisti proprio due esposti dell'Istituto degli Innocenti. Si tratta degli ultimi due neonati arrivati lì nella notte tra il 30 Giugno e il 1 Luglio: Laudata Chiusuri e Ultimo Lasciati. La regola generale dell'Istituto voleva che i cognomi dati ai neonati non ricordassero in alcun modo l'abbandono o la perdita dei genitori, fu fatta quindi eccezione solo in quell'occasione.

Da quel giorno in poi all'Istituto degli Innocenti fu attivo solo un ufficio di Consegna e questo non avvenne solo a Firenze, ma in diverse città d'Italia e d'Europa. Si registrò che in Francia e in Italia, durante l'800, venivano abbandonati ogni anno dai trenta ai quarantamila neonati e questo significava una vita di stenti per la maggior parte di loro. L'introduzione degli Uffici di consegna diventò quindi anche un modo per arginare e ridurre il fenomeno dell'abbandono.

Ad oggi, l'Istituto ospita due asili nido, una scuola materna e tre case famiglia destinate all'accoglienza di bambini in affido familiare o alle madri in difficoltà. In occasione dell'inaugurazione del nuovo museo degli Innocenti il 23 Giugno 2016, avrà luogo nel seminterrato un itinerario storico che racconterà l'evoluzione degl'Innocenti e dell'assistenza all'infanzia enfatizzando quando l' “Antico Spedale” sia stato un punto di riferimento sia a livello nazionale che a livello internazionale.

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