Inchiesta KEU: la questione in aula regionale

La preoccupazione di Legambiente. Lega: "Monitorare e salvaguardare l’area di Montramito nel comune di Massarosa"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 maggio 2021 13:04
Inchiesta KEU: la questione in aula regionale

Dalle indagini in corso, se le imputazioni saranno confermate, emergono infrazioni molto gravi nella gestione del ciclo di trattamento degli scarichi delle concerie, inviati al depuratore Aquarno, così come nella gestione dei fanghi e poi delle ceneri che sono uscite da Ecoespanso. Il settore conciario è un settore molto importante ad alto valore aggiunto assieme a tutte le lavorazioni collegate del comprensorio.

"Stante l'indagine della Direzione Investigativa Antimafia inerente ad infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore conciario toscano, con relativi possibili gravi danni all'ambiente -afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega-considerate alcune implicazioni che, tra l'altro, potrebbero coinvolgere direttamente un’area ubicata nel comune di Massarosa, e più specificamente nella zona industriale di Montramito, come sappiamo molto vicina al Parco ed al Lago di Massaciuccoli e già interessata da problematiche ambientali, ho già presentato in Aula uno specifico Ordine del giorno che verrà discusso in Commissione nella giornata di mercoledì." "In particolare, nel mio atto-prosegue il Consigliere-chiedo espressamente alla Giunta che ci si attivi prontamente con Arpat, in stretta sinergia con gli Enti locali interessati, alfine di effettuare, dunque, appropriate analisi sulle predette zone, procedendo quindi alla loro bonifica per tutelare appieno l'ambiente e parimenti la salubrità dell'area." "Stessa iniziativa-precisa l'esponente leghista-dovrà essere riservata parimenti all'area e alle falde che interessano il Massaciuccoli, con particolare attenzione ai terreni limitrofi al bacino, per avere così un quadro certo dei livelli d'inquinamento e potenziale contaminazione registrata negli anni, alfine di valutare, una volta per tutte, le operazioni di messa in totale sicurezza, relazionandone quanto prima alla competente Commissione." "E' infatti doveroso e non più procrastinabile-conclude la rappresentante della Lega-conoscere i fattori inquinanti e di disagio che, nel corso del tempo, ne hanno compromesso l'equilibrio complessivo; la zona in oggetto, nella sua interezza, deve essere infatti assolutamente preservata e riqualificata , partendo dalla tutela ambientale e mirando allo sviluppo del territorio.”

Legambiente è preoccupata per le conseguenze della dispersione nell’ambiente di tali scorie: "Arabbiati perché questo sistema è andato avanti per anni, ma certamente non sorpresi. Non sappiamo cosa verrà confermato nell’eventuale sede processuale, ma le indagini riferiscono di fanghi sversati tal quali nell’alveo dell’Usciana, di sforamenti sistematici degli scarichi, del traffico di ceneri da Ecoespanso verso impianti di aggregati in mano a ditte vicine a clan della ‘Ndrangheta, infine, di spandimenti di questi aggregati direttamente nell’ambiente o come riempimenti nei lavori della SR 429.E questo, ci preoccupa per diversi aspetti, non ultimo per il fatto che la salute e l’ambiente paiono risultare come variabili; e che ben fissi si rivelano invece i costi di produzione e i profitti delle aziende coinvolte.

Approfondimenti

Ci chiediamo poi, con altrettanto sbigottimento, com’è stato possibile che consiglieri regionali della nostra zona abbiano presentato un emendamento che avrebbe dato la possibilità al depuratore Aquarno di funzionare senza Valutazione di Impatto Ambientale. In deroga palese delle normative ambientali vigenti e in aperto contrasto con le linee guida del Ministero dell’Ambiente -affermano da Legambiente- Il materiale proveniente da Ecoespanso, mescolato a inerti e riciclato in un aggregato, sembra sia stato usato nei lavori per la SR 429 da Empoli a Castelfiorentino, nel maneggio di Peccioli, nella lottizzazione del Green Park a Pontedera, all’aeroporto militare di Pisa e in numerosi altri siti.

Se il processo di bonifica di queste ceneri fosse davvero incompleto e truffaldino, potrebbe portare a un materiale contenente pericolosi metalli pesanti, quali il famigerato cromo esavalente. Sostanza altamente cancerogena capace di contaminare suolo e falde acquifere, provocando gravi danni alla salute umana e alla catena alimentare.

“Vorremmo anche capire se è vero che Ecoespanso ha ricevuto decine di milioni di euro di finanziamenti europei, destinanti a progetti end of waste, cioè di chiusura del ciclo dei rifiuti. Perché è di tutta evidenza che è fondamentale accertare la verità in ordine alla reale salubrità del prodotto finito che quell’impianto ha fatto uscire sul mercato in questi anni. L’economia circolare, infatti, per poter definirsi tale, ha bisogno di rigore e di certificazioni indipendenti irreprensibili” è l'opinione di Legambiente Valdera.

“Gli affari della criminalità organizzata hanno già coinvolto la Toscana negli anni ‘90: i rifiuti tossici toscani, anche di questo distretto, andavano nelle mani della Camorra, avvelenando in Campania la cosiddetta Terra dei Fuochi e la salute di molte famiglie che in quei luoghi abitavano. Oggi si legge basiti di ‘Ndrangheta. A livelli che mai ci potevamo aspettare tanto gravi”.

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