Inceneritore Case Passerini: la politica ha perso?

Il sindaco di Campi Emiliano Fossi propone di archiviare il progetto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2017 16:26
Inceneritore Case Passerini: la politica ha perso?

Dopo il Sindaco di Sesto Fiorentino anche il primo cittadino di Campi si dichiara pronto a lasciar perdere il Termovalorizzatore di Casse Passerini. Secondo i Comitati riguardo al futuro della Piana si prospetta adesso una rivoluzione "Dopo Sesto Fiorentino, anche il sindaco di Campi Bisenzio prende posizione contro l'inceneritore di "Case Passerini", schierandosi di fatto contro i voleri del partito a cui appartiene" perché a differenza di Sesto, Campi è governata dal Partito Democratico.

I cittadini citano il sindaco che in una intervista si dichiara figlio dei politici degli anni '90: “Io esprimo una posizione politica prima del giudizio del tribunale. Oggi sono cambiate le politiche sul ciclo dei rifiuti, i politici vent’anni fa dicevano che la differenziata era inutile, oggi no. I processi vanno migliorati, anche Alia deve fare di più. Le opere di compensazione dovevano già esser fatte o almeno iniziate. Sull’inceneritore per me tempo finito, la politica ha perso“.La Cisl difende il progetto, ma riconosce le problematiche che sarebbero create da una visione miope del territorio: “Non ha torto il sindaco di Campi nel criticare la tempistica delle scelte riguardanti le infrastrutture.

Questo è un Paese che troppo spesso perde tempo in dibattiti sterili e ostruzionismi vari, mentre le decisioni, una volta prese, andrebbero attuate, presto e bene, piuttosto che sempre ridiscusse" commenta il segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina.“Nel caso dell’impianto di Case Passerini però – continua - credo che si tratti di un’opera comunque adeguata ai tempi, perché i termovalorizzatori moderni sono compatibili con le esigenze ambientali e di salute dei cittadini e, pur in un’ottica di differenziazione spinta, necessari per lo smaltimento dei rifiuti.”“Di certo – conclude Pistonina - quello che non è accettabile è che la discussione, in questo come in casi analoghi, venga portata avanti in un’ottica miope, che guarda solo agli interessi del proprio comune, piuttosto che nella dimensione dell’Area metropolitana.

L’Area metropolitana, a Firenze come nelle altre grandi città, ha senso solo se il territorio è in grado di produrre una elaborazione e una condivisione dei progetti e delle esigenze dell’intera area, nell’interesse di tutti i cittadini. Purtroppo da questo punto di vista i segnali più recenti sono sconfortanti.”Il Consiglio Regionale mercoledì 26 Luglio 2017 ha definitivamente cancellato dal Piano Regionale dei Rifiuti (PRB) la realizzazione del nuovo inceneritore di Selvapiana. 

Il Comitato Valdisieve, l’Associazione Valdisieve e l’Associazione Vivere in Valdisieve (che dalla manifestazione del 2013 si sono chiamati anche Rete Valdisieve/Verso Rifiuti Zero) e Italia Nostra si sono mossi contro questo progetto facendo informazione, organizzando banchini, assemblee e dibattiti pubblici, manifestazioni, spettacoli e portando in loco medici, ambientalisti, tecnici, avvocati, ingegneri, esperti di gestione rifiuti e testimoni di altre amministrazioni dove era stato possibile attivare la Strategia Rifiuti Zero ed eliminare l’uso degli inceneritori. 

Recita una nota di questa estate: "Se dal 2005 non ci fossero state le associazioni a contrastare l’opera, con molta probabilità dal 2007 molte pietre sarebbero già poste e non avremmo potuto porre rimedio a quello che, oggi, viene definito un impianto NON economicamente sostenibile. Ed è questa l’unica ragione per cui gli enti (i soli che potevano siglarne la cancellazione) hanno fatto un passo indietro. In tutti questi anni si sono spesi soldi preziosi per un progetto che interessava Privati (UCH Holding Srl –Unieco – Castelnuovese - Sta Spa – Monte dei Paschi di Siena - Banca Etruria - Coop Lat - Valdisieve Scrl – Quadrifoglio – Unieco - TM.E spa - Hera) assicurando loro un profitto per trent’anni dalla Concessione. Fare business escludendo il rischio d’impresa per i privati e ricaricare tutto sulle bollette, rende queste “opere pubbliche” molto allettanti. Il Piano Economico Finanziario (PEF), criticato da noi e da professionisti del settore, era talmente improponibile che alla fine hanno dovuto arrendersi.

Ma i soldi pubblici gettati al vento e spesi per il progetto, le autorizzazioni e la gestione di una SRL apposita, peseranno ulteriormente sulle bollette dei 68 comuni di ATO per 2 milioni e 430 mila euro. A parte tutto, è bene sottolineare che questo è un precedente interessante: anche se pianificato e autorizzato, un inceneritore, si può sempre scegliere di non farlo (e il pensiero va a “Case Passerini”). Ora auspichiamo che si possa intraprendere finalmente un percorso condiviso fra i vari soggetti partecipi al ciclo dei rifiuti, in primis gli utenti, che segua i principi virtuosi propri della strategia “Rifiuti Zero” ovvero “Zero Waste” (zero sprechi)" concludono i Comitati.“La vera e propria rivolta degli abitanti della piana fiorentina sta raggiungendo l’obiettivo di fermare un progetto sbagliato e questo significa che non c'è niente d’ineluttabile e che l'impegno di cittadini attivi e informati paga e modifica le scelte della politica.

Dopo la strabiliante elezione del Sindaco Lorenzo Falchi di SI a Sesto Fiorentino, a favore del Parco della Piana e contrario ad aeroporto e inceneritore, ora il Sindaco di Campi Bisenzio si smarca dalle certezze del PD, senza dimenticare le ultime dichiarazioni del primo cittadino di Calenzano”, dichiarano i consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti.

"Il Sindaco Fossi, si è dovuto arrendere all'evidenza: dopo oltre un decennio di stallo, è l'ora di mettere definitivamente nel cassetto l'inceneritore di Casa Passerini. Su questo non ci possono essere ripensamenti, la vera miopia è stata quella dei Comuni finora accondiscendenti o troppo silenziosi su questo tema. E’ la vittoria della ragione e la presa di consapevolezza, ci auguriamo, che è il momento di sposare in pieno i nuovi indirizzi europei sull’economia circolare, dando la priorità alla riduzione, alla raccolta differenziata e al riuso.

Come richiesto in varie occasioni in consiglio regionale, sollecitiamo quanto prima un nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, che aggiorni vecchie previsioni rivelatesi sbagliate e gonfiate. L’impianto di Sesto, per essere economicamente sostenibile, non potrebbe che bruciare sempre più rifiuti provenienti da altre aree e da altre regioni, in nome della massimizzazione degli utili. In attesa della sentenza Consiglio di Stato sul ricorso al Tar che un anno fa ha fermato la procedura per l'impianto, costatiamo che il fronte pro inceneritore perde pezzi e che l'archiviazione definitiva di Case Passerini è imminente.

Ma tutta quella classe politica che fino ad oggi ha offeso ambientalisti e cittadini, tacciandoli di populismo e antiscientificità, abbia il coraggio di ammettere che per inseguire un progetto arretrato e sbagliato si è sprecato tempo e denaro pubblico. Altrimenti è troppo facile cambiare idea, senza spiegazioni né scuse. Ora le istituzioni mantengano la promessa di realizzare nella Piana il parco agricolo previsto dalla pianificazione regionale, rivedendo nello stesso tempo anche l’altra follia dell’ampliamento di Peretola.

Un polmone verde è indispensabile per l'area, anche su questo continua senza sosta la nostra battaglia in Consiglio regionale”.

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