Impennata di condanne per responsabilità amministrativa nel 2015

Alla Corte dei Conti azzeramento dell'arretrato in materia pensionistica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2016 14:33
Impennata di condanne per responsabilità amministrativa nel 2015

(DIRE) Firenze, 16 mar. - "Il punto e'' questo: siamo utili o inutili? Si vuole che si funzioni o no?". Ignazio Del Castillo, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Toscana, si sfoga con i giornalisti, a margine dell''inaugurazione dell''anno giudiziario 2016. Due i problemi, su tutti, denunciati dal presidente: ristrettezze di personale e di spazi. "Non mancano solo i magistrati, mancano anche altre figure professionali, come amministrativi laureati", sottolinea. C''e'' poi il grosso nodo dei locali messi a disposizione della Corte, "del tutto inadeguati, insufficienti, nonostante si sappia che in luoghi migliori si potrebbe lavorare meglio.

Qui invece- sorride- sembra ci abbiano messo in punizione". Al netto di queste lacune, prosegue, "la Corte di Firenze fa quello che puo'', con le risorse a disposizione, che mancano. Ma questo dipende dalla sede centrale e anche da una politica di istituto. Certo, abbiamo lavorato molto, anche se, a mio giudizio, quel che abbiamo fatto e'' assolutamente insufficiente rispetto a cio'' che ci sarebbe da fare". Del Castillo si sofferma poi sulla relazione redatta per l''anno giudiziario. "Sono diminuiti i giudici, ma sono aumentate le sentenze.

Questo lo dice la statistica: abbiamo cercato di lavorare di piu'', ma nel miglior modo possibile, senza cioe'' trascurare l''aspetto qualitativo. Si tratta di un fatto organizzativo, ma fino ad un certo punto: se si puo'' sempre migliorare tanto, ci sono pero'' dei limiti obiettivi costituiti dalle risorse a disposizione".

Impennata dell''ammontare delle condanne per responsabilita'' amministrativa nel 2015 e l''azzeramento dell''arretrato in materia pensionistica. Questo e'' stato il 2015 per la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, leggendo la relazione tenuta dal presidente Ignazio Del Castillo in occasione dell''inaugurazione dell''anno giudiziario. "In materia di responsabilita'' amministrativa- si scopre- la sezione nel corso del 2015 ha emesso 62 sentenze, di cui 48 di condanna, 6 di assoluzione, 2 dichiarative di estinzione del giudizio per riassunzione oltre i termini previsti dalla legge, 3 di cessazione della materia del contendere per intervenuto integrale risarcimento del danno, 1 di ammissibilita'' della citazione per omessa notifica di invito a dedurre e 2 di accoglimento di azione revocatoria di atti di cessione di immobili".

Molte sono state le pronunce sul tema dell''assenteismo da parte dei dipendenti pubblici, ma due sono state le pronunce chiave che hanno fatto schizzare il valore delle condanne dai 2,228 milioni di euro del 2014 ai 36,164 milioni del 2015. "Con la sentenza 81/2015 e'' stato definito un annoso giudizio- spiega Del Castillo-, iniziato nel 2005, concernente l''indebito rimborso di prestazioni rese da case di cura private convenzionate con il servizio sanitario regionale a pazienti che avevano gia'' provveduto a pagare le prestazioni direttamente alle strutture convenzionate.

Sono state condannate le case di cura private per l''importo complessivo di oltre 25 milioni di euro e a titolo di responsabilita'' sussidiaria, nei limiti del 10% del suddetto importo 2 direttori generali, un direttore amministrativo e un dirigente dell''azienda sanitaria che aveva effettuato gli indebiti versamenti".

"Con la sentenza 170/2015 la sezione ha condannato una societa'' e il suo legale rappresentante per l''indebita percezione di contributi pubblici per l''importo di oltre 3 milioni di euro, ex legge 488/92 per un insediamento industriale da realizzare in Calabria. La sezione ha ritenuto la propria competenza territoriale in quanto l''attivita'' istruttoria era stata svolta dalla banca Mps Merchant di Firenze e i finanziamenti erano stati versati su un conto aperto presso la sede di Firenze della Banca Monte dei Paschi di Siena".

Sempre sul fronte amministrativo al 31 dicembre sono aumentati i giudizi pendenti da 104 del 2014 a 120. Ma l''anno appena trascorso e'' stato paradigmatico anche per un''altra ragione, lo smaltimento dell''arretrato in materia pensionistica. Un fardello da 3.000 ricorsi. "Dopo l''espletamento delle procedure per la ricerca degli eredi sono stati riassunti solo 54 giudizi- chiarisce il presidente della sezione giurisdizionale- e per gli altri (circa 3.000) si e'' provveduto a dichiararne l''estinzione con decreto.

A fronte di 3.495 giudizi pendenti al 1° gennaio 2015 e di 114 giudizi introdotti nell''anno sono stati definiti 3.283 giudizi, di cui 3.105 con decreti di estinzione, rimanendo al 31 dicembre 2015 solo 326 giudizi pendenti".

"L''istruttoria dei conti degli enti locali, compresi nel programma 2015, che per legge vengono depositati senza la documentazione giustificativa della gestione, ha incontrato degli ostacoli per l''acquisizione della necessaria documentazione la cui mancanza ha, in alcuni casi, pregiudicato l''esito del giudizio per la maturazione del quinquennio del deposito e la conseguente estinzione". Lo ha detto il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Toscana, Ignazio Del Castillo, leggendo la sua relazione in occasione dell''inaugurazione dell''anno giudiziario.

La sua e'' una critica rivolta, in particolare modo, nei confronti dei sindaci. "Il comportamento, eufemisticamente definibile scarsamente collaborativo, di vari Comuni- si legge, nel testo- ha indotto i magistrati relatori a portare in giudizio conti non documentati per l''adozione di decisioni interlocutorie (adottate con ordinanza) in ordine all''obbligo e al periodo di conservazione della documentazione indispensabile per l''esame del conto e alla valenza di un conto privo di documentazione giustificativa".

Doppio affondo contro le leggi Madia da parte della Corte dei Conti della Toscana. Il procuratore regionale, Andrea Lupi se la prende per l''obbligo contenuto nella legge del ministro per la pubblica amministrazione verso i pm contabili di occuparsi personalmente dell''esecuzione delle sentenze dinanzi ai tribunali civili. Ma al tempo stesso stigmatizza l''articolo 12 della bozza del decreto legislativo sulle partecipate, perche'' taglia fuori la Corte dei Conti. "Sembra che resti esclusa la nostra giurisdizione anche nei confronti delle societa'' in house- ha spiegato, parlando coi giornalisti in occasione dell''inaugurazione dell''anno giudiziario-.

Per le societa'' partecipate le sentenze della Cassazione fino al 2013 erano abbastanza chiare, escludevano la nostra giurisdizione verso gli organi sociali, ma non nei confronti dei rappresentanti degli enti partecipati. Poi dal 2013 in poi ha detto che per le societa'' in house il discorso e'' diverso, perche'' anzitutto c''e'' da considerare la partecipazione totalitaria, poi sono societa'' di servizi che prestano direttamente al Comune e quindi alla comunita'' amministrata. La Cassazione ha detto che c''e'' la nostra giurisdizione".

Un quadro interpretativo che si era sufficientemente chiarito, almeno fino all''ultimo ribaltone contenuto nel nuovo decreto. "Questo articolo 12 cosi'' come e'' scritto sembrerebbe farci tornare indietro- ha sostenuto-, perche'' le societa'' in house non esistono in quanto societa'' in house, sono societa'' partecipate. La norma sembra parlare di tutti i tipi di partecipazione e non fa distinzione. Ci auguriamo un chiarimento, che ci sia un cambio prima dell''approvazione definitiva di questo decreto legislativo".

"L''articolo 9 dell''atto 2.224 del Senato sulla responsabilita'' sanitaria, esclude per l''azione di rivalsa nei confronti dei medici la giurisdizione della Corte dei Conti. Una norma assurda, perche'' noi abbiamo la giurisdizione per la responsabilita'' indiretta nei confronti di tutti, dagli incidenti stradali agli incidenti piu'' gravi, coi risarcimenti che possono essere chiesti ai Comuni e agli altri enti pubblici". Invece, per i camici bianchi "ce la vogliono togliere". A lanciare l''allarme e'' stato il procuratore regionale della Corte dei Conti, Andrea Lupi, nel corso dell''inaugurazione dell''anno giudiziario parlando del disegno di legge gia'' licenziato alla Camera che ha come primo firmatario il deputato Benedetto Francesco Fucci (ex Pdl, ora con i conservatori e riformisti di Raffaele Fitto, ndr).

"Normalmente, in questi casi- ha aggiunto Lupi-, diciamo che se tolgono la giurisdizione alla Corte dei Conti non c''e'' giurisdizione, perche'' le amministrazioni normalmente figuriamoci se fanno atti di citazione, quindi se non c''e'' un pubblico ministero che agisce non accade niente. In questo caso dico il contrario, perche'' continuiamo ad avere la giurisdizione nei confronti dei dipendenti delle Asl, dei direttori amministrativi". Ed e'' questo che potrebbe complicare ancora di piu'' la vita ai medici e non solo.

"Se il direttore amministrativo non agisce, non fa l''azione di rivalsa e se non la fa entro un anno decade, succede che dopo possiamo prendercela con lui". Conseguentemente, e'' il pronostico di Lupi, "succedera'' che adesso tutti i medici che magari pensavano di cavarsela verranno sottoposti ad azione di rivalsa, verranno chiamati dinanzi al giudice civile, che sapete gia'' com''e'' combinato".

Di contro l''azione della Corte dei Conti e'' stata ben mirata. "Quest''anno ho avuto 700 determinazioni di pagamento per transazioni fra le Asl e le vittime di lesioni sanitarie- ha spiegato il procuratore Lupi-, di queste 700 ne ho aperte solo 218. Mi sono assunto la responsabilita'', guardando gli atti che mi hanno mandato, di non aprire le altre sia in relazione all''entita'' del danno sia a come era avvenuto l''incidente". Ben 124 sono state archiviate, mentre "ho fatto solo 3 citazioni per 1,6 milioni di euro, non per bruscolini. Se noi serviamo a qualcosa- ha specificato il procuratore contabile- e'' per concentrarci su cose davvero importanti, in cui la negligenza e'' davvero grave". (Cap/ Dire)

In evidenza