Immigrazione, Bugli: "In questa fase non va trascurata nessuna forma di accoglienza"

Biffoni: "Necessari passi avanti nell'accoglienza"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2016 18:11
Immigrazione, Bugli:

FIRENZE- In Toscana sono accolti 8654 migranti, distribuiti in 628 strutture. I Comuni 'accoglienti' sono 208 su 279, ovvero il 75% del totale. La provincia di Firenze accoglie 2431 migranti (158 strutture in 158 Comuni); Arezzo 893 (116 strutture in 28 Comuni); Grosseto 487 (21 strutture in 15 Comuni); Livorno 935 (31 strutture in 9 Comuni); Lucca 773 (63 strutture in 22 Comuni); Massa 452 (34 strutture in 14 Comuni); Pisa 838 (78 strutture in 31 Comuni); Pistoia 661 (52 strutture in 19 Comuni); Prato 537 (31 strutture in 7 Comuni); Siena 647 (44 strutture in 25 Comuni).

"Il modello di accoglienza costruito dalla Toscana, quello dell'accoglienza diffusa, è un modello acquisito, con cui tutti si dichiarano d'accordo, ma questo non toglie che di fronte alle nuove difficoltà da affrontare, sia necessario, ribadendo questo modello, battere nuove strade, e anche forme di sperimentazione. E' quanto la Regione Toscana sostiene insieme ad Anci Toscana e che ha messo a punto in una nuova proposta di protocollo inviata al governo una quindicina di giorni fa". Così l'assessore alla presidenza e alla sicurezza e immigrazione Vittorio Bugli che è intervenuto venerdì alla tavola rotonda conclusiva della giornata molto partecipata di Dire e fare dedicata al tema immigrazione.

Con lui e con il giornalista Stefano Liberti nel ruolo di moderatore c'erano Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana e responsabile della commissione immigrazione e Domenico Manzione, sottosegretario al Ministero dell'interno. "Ma cosa proponiamo?– ha proseguito Bugli – Tenendo conto che sono ancora una settantina i Comuni in Toscana che non hanno accolto profughi e che ce ne sono molti al di sotto della media, vanno introdotti a nostro parere dei meccanismi premianti per chi accoglie e fa.

E disincentivanti per chi finora ha detto no. Troviamo insieme, sedendoci intorno a un tavolo con il Governo, delle formule per far funzionare un meccanismo del genere. Va anche preso atto che la Toscana è abbastanza in affaticamento visto che le strutture cominciano a mancare. Dobbiamo riprendere un po' fiato. L'anno scorso la Regione ha lavorato per mettere a disposizione vari suoi immobili. Ora dovrebbero darsi da fare in questo senso anche i vari ministeri e le agenzie dello Stato o che ruotano intorno ad esso". Tra le vie sperimentali da percorrere Bugli ha sollecitato il governo, attraverso il sottosegretario Manzione, a sbloccare la soluzione dell'accoglienza in famiglie.

Il sottosegretario ha dato la notizia che il provvedimento che consente il via è alla firma del Ministro. "Anche la possibilità dell'accoglienza in appartamenti messi a disposizione da privati sarebbe - ha detto ancora l'assessore – un altro serbatoio importante da utilizzare. In questo momento dobbiamo ragionare facendo altri passi importanti per coloro che sono da tempo ospiti, che conoscono la lingua e sono più autonomi. Per esempio perché non utilizzare i tanti borghi abbandonati o le strutture del patrimonio agricolo o forestale per avviare anche dei percorsi di inserimento ulteriore dei migranti? Questo farebbe fare un salto di qualità all'accoglienza, uscendo da un percorso puramente assistenziale per avviarli - ovviamente chi di loro è in grado di farlo – in una direzione formativa che poi rende più facile l'integrazione". L'assessore Bugli ha poi richiamato la necessità di velocizzare le procedure di riconoscimento e di sperimentare percorsi di rimpatrio volontario.

"La situazione in Toscana è ancora tutto sommato gestibile, anche se faticosa, soprattutto in certi territori. Oggi stiamo assistendo oltre 8600 migranti. Ma se vogliamo che il nostro modello di accoglienza diffusa continui a funzionare, sono necessari dei passi avanti importanti. Chiediamo la deroga del blocco delle assunzioni o comunque percorsi premianti per i comuni che fanno accoglienza o che fanno parte della rete Sprar, anche per decidere la ripartizione dei profughi; chiediamo che le risposte alle richieste di asilo abbiano tempi più brevi, perchè non possiamo mantenere una persona per due anni in attesa di sapere il suo destino.

E chiediamo anche che parta il turn-over dei profughi: chi ne ha diritto, deve essere protetto e tutelato; per gli altri dobbiamo fare delle diverse valutazioni. La macchina funziona solo se non diventa troppo pesante". Lo ha detto Matteo Biffoni, presidente Anci, sindaco di Prato e delegato nazionale Anci all’Immigrazione, nel suo intervento a “Dire e Fare”.

Alla tavola rotonda finale, insieme a Biffoni e all'assessore regionale Vittorio Bugli ha partecipato anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno con delega all’Immigrazione Domenico Manzione. "Questa iniziativa di Anci Toscana è molto utile e molto apprezzata dal governo, perchè discute concretamente e seriamente di un problema affrontandolo proprio nell'ottica che condividiamo, ovvero quella dell'accoglienza diffusa" ha detto Manzione, che riguardo le richieste di Anci ha mostrato delle aperture: sia sulla possibilità di turn over, almeno per alcune professionalità specifiche; sia per la velocizzazione dei tempi di valutazione delle domande di asilo (anche se resta il problema dei ricorsi alla giustizia ordinaria, che il governo sta comunque valutando); cosa questa che permetterà anche di avviare il turn-over.

Prato protagonista dell’accoglienza ma anche della solidarietà con i richiedenti asilo arrivati su altre coste. Sarà questo il tema della serata in programma per martedì 12 luglio nel cortile del Terminale Cinema (via Carbonaia, 31) promossa dall’Assessorato alle Politiche per la Cittadinanza del Comune in collaborazione con Arci Prato, Casa del Cinema di Prato, Sprar, Coop Pane & Rose, Coop. 22. Il programma della serata prevede, alle 21.15, un resoconto della raccolta di generi di prima necessità per i profughi del campo greco di Idomeni effettuata a Prato nel mese di marzo, che ha portato all’invio in Grecia di un intero container, consegnato alla Croce Rossa greca.

Saranno presenti i volontari che hanno partecipato alla raccolta e alla missione a Idomeni, che racconteranno l’esperienza e presenteranno il video realizzato da Luca Hosseini e Stella Spinelli, e le foto scattate da Alessio Bedendi. A seguire, alle ore 22.00, andrà in scena lo spettacolo “La Nave”, con Antonio Branchi e Matteo Procuranti, per la regia di Massimo Bonechi (Produzione STA/Spazio Teatrale Allincontro). La Nave è uno spettacolo che parla dei migranti attraverso il punto di vista di chi è già da questa parte della riva: non solo i loro racconti, ma anche le reazioni e le impressioni che suscitano in noi. Uno spettacolo grottesco, eccessivo, che spinge sul tasto del paradosso, che accosta il dramma alla farsa: è il senso comico che si annida nella tragedia a suscitarci dubbi, a smontare certezze, a farci vedere per quello che siamo, a farci combattere la paura. Durante la serata sarà anche allestita una mostra delle opere realizzate dai richiedenti asilo, ospitati presso le strutture di accoglienza della Coop 22, che hanno partecipato al laboratorio condotto dalla professoressa Gianna Mucci.

Dopo il successo dei concerti di Bombino e Vieux Farka Tourè alla Stazione Leopolda, e delle attività di formazione alla Palazzina Ex Fabbri, il Festival au Désert dal 12 al 15 luglio porta negli spazi delle Murate Progetti Arte Contemporanea il Laboratorio Nomade. Mostre, incontri, installazioni, musica, nel segno del nomadismo, per analizzare e comprendere da diverse prospettive l'attuale scenario culturale e geopolitico delle migrazioni.

La mostra “Take Refuge” di Simone Margelli (opening 12 luglio, ore 18.30) - realizzata a partire dallo studio dei centri di accoglienza in Toscana - e l'installazione sonora “MadreLingua” di Saverio Lanza - che reinterpreta le ninnananne delle madri immigrate - creeranno l'atmosfera per tavole rotonde e incontri, tra cui, mercoledì 13 luglio alle 18.30, “Le zone calde della terra: Mali, Niger, Senegal tra risorse e conflitti” a cura del Cospe e dell’Associazione Transafrica, con ospite Ibrahim Kane Annour, autore tuareg del libro “Il deserto negli occhi”. Spazio inoltre per la musica il 15 luglio alle 19.30 con l'incontro tra il cantante e musicista dell'Orchestra di Piazza Vittorio, Ziad Trabelsi, che proporrà il progetto “Liu’ud” in cui la musica della tradizione rinascimentale incontrerà l'universo sonoro mediorientaleChiusura in grande il 30 luglio con il concerto dei Tinariwen a Livorno per “Effetto Venezia” (piazza del Luogo Pio, ore 22, gratuito), aperto dai Dinamitri Jazz Folklore.

In evidenza