Immigrati: in 70 all'Ostello della Gioventù di Firenze

Stella (Fi): "Impatto devastante sul quartiere, pessimo biglietto da visita per i turisti". L’assessore Funaro, in una struttura della città, replica: “Quando parla di migranti e profughi dà i numeri come se giocasse al Superenalotto”. Rom a Quaracchi : il 29 settembre 2015 sgombero del capannone? CasaPound Firenze: "Nardella si chiarisca le idee sulle occupazioni abusive". Chiusi: alla marcia della pace anche i profughi ospiti della città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2015 18:49
Immigrati: in 70 all'Ostello della Gioventù di Firenze

Firenze, 26 settembre 2015- "L'arrivo di altri immigrati, che nel giro di qualche giorno porterà a 70 il numero dei migranti all'Ostello della Gioventù di viale Righi a Firenze, è un errore clamoroso, per due motivi: un numero così alto di persone non potrà che avere un impatto devastante sul quartiere, e ospitare così tanti immigrati nella stessa struttura che accoglie turisti giovani da tutto il mondo, è un pessimo biglietto da visita per Firenze". Lo dichiara il coordinatore cittadino di Forza Italia, Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana."Noi diciamo da tempo, inascoltati dalle Istituzioni - prosegue Stella - che l'accoglienza di migranti è un rischio enorme.

Speravamo che fosse servita da esempio la vicenda di Sorgane, con la rivolta del quartiere contro gli oltre 100 stranieri ospitati nella Foresteria Pertini. Invece, si prosegue sulla strada di mettere queste persone in numeri elevati, in zone abitate, invece che circoscriverle in aree isolate. Noi riteniamo un errore la politica del Governo sull'immigrazione: farsi carico dei migranti costa cifre elevatissime alle casse pubbliche, in un momento storico in cui - a causa della crisi economica - servirebbero più risorse per aiutare gli italiani in difficoltà"."Forza Italia - conclude il coordinatore cittadino del partito - chiede al Comune di Firenze di rivedere le sue scelte al riguardo, e domanda al sindaco di rifiutarsi di accogliere altri migranti.

Non si possono accogliere immigrati all'infinito, sapendo poi che queste persone non hanno nessuna possibilità di inserimento nella nostra società, dove un giovane su due è senza lavoro. Questo tipo di accoglienza è tipico della mentalità ideologica e terzomondista della sinistra italiana".

“Quando parla di migranti e profughi Stella dà i numeri come se giocasse al Superenalotto. La faccia finita di creare allarmismi ingiustificati tra i fiorentini e si rassegni ad accettare la realtà dei fatti: i migranti accolti nell’Ostello della gioventù di viale Righi convivono serenamente con i giovani ospitati nella struttura e con i fiorentini che vivono nei pressi e sono un bell’esempio di integrazione”. Così l’assessore all’Accoglienza e all’Integrazione Sara Funaro replica al coordinatore cittadino di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. “L’uso degli ostelli della gioventù per dare accoglienza ai profughi fa parte di un accordo nazionale tra prefetture e ostelli - spiega l’assessore - e anche Firenze ha aderito.

Le persone ospitate nella struttura in viale Righi sono 35, meno del 15% dei posti disponibili, e sono soprattutto giovani. Dal loro arrivo non ci sono stati problemi con nessuno”. “Nonostante tutto però Stella continua a fare facile demagogia su un tema, quello dell’accoglienza delle persone che scappano dalla loro Terra d’origine alla ricerca di un futuro migliore, che invece richiede molta sensibilità e grande attenzione - continua Funaro -. Per di più sa benissimo, vista la sua lunga esperienza politica, prima come consigliere comunale e adesso in Consiglio regionale, che l’accoglienza è un dovere e vale per tutti, che è un principio di base della nostra società e nessuno può tirarsi indietro”. “Infine, vorrei sottolineare come Stella non perda occasione per creare un clima di paura e falsi allarmismi in città - aggiunge l’assessore -: trovo bizzarro poi che lo faccia anche oggi che i consiglieri regionali del Partito democratico sono impegnati nell’iniziativa lacosagiusta lo dimostra chiaramente”.

“Ogni consigliere si è recato sul proprio territorio a visitare una delle tante strutture deputate all’accoglienza di profughi e rifugiati e si è fatto portavoce di una delle storie di alcune di queste persone - conclude Funaro -. Io sono stata con la consigliera regionale Titta Meucci in una struttura del Quartiere 5, che è uno degli esempi di come l’accoglienza nel nostro comune funziona e di come le persone accolte sono ben integrate sul territorio. Magari Stella la prossima volta potrebbe venire con noi, così prima di fare i soliti comunicati stampa ci pensa”.

L'Associazione Nazione Rom (ANR) ha protocollato alla Prefettura di Firenze la richiesta di incontro urgente relativamente al Capannone di Quaracchi dove vivono 120 cittadini di etnia Rom, intere famiglie, tra cui numerosi bambini frequentatnti le scuole della zona. Una questione diventata di rilievo nazionale dopo le inchieste aperte dalla trasmissione televisiva “la Gabbia” su La7 condotta dal giornalista Gianluigi Paragone. E' stata richiesta la sospensione dello sgombero. Ad inizio maggio del 2015 le telecamere dell'emittente televisiva entrarono nel Capannone per raccontare la storia di Giorgio Polara, imprenditore e proprietario del medesimo, costretto a pagare l'Imu su una struttura occupata abusivamente.

Durante l'inchiesta il giornalista Marco Ferini venne aggredito. Marcello Zuinisi legale rappresentante ANR contattò immediatamente il giornalista di La7 per porgere le proprie scuse, esprimere solidarietà e condannare il gesto. Pochi giorni dopo, il 13 maggio, il Sindaco di Firenze Dario Nardella viene invitato in trasmissione per riferire sulla situazione. Il collegamento in diretta avvenne direttamente dal suo ufficio in Palazzo Vecchio. Dopo quattro mesi la giornalista Monica Raucci è tornata a Quaracchi ed ha realizzato un altro reportage, un servizio andato in onda tre giorni fa: ricordato come lo stesso Matteo Salvini si recò nel Capannone il 28 maggio 2015 per concludere la campagna elettorale.

"Il sindaco Nardella si chiarisca le idee sui rom e sulle occupazioni illegali", questo è quanto dichiara in una nota CasaPound Firenze in relazione alle dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa dal primo cittadino nel corso di una trasmissione radiofonica."E' incredibile e, purtoppo, per certi versi esilarante", prosegue la nota di CPI Firenze, "sentire un sindaco dichiarare che non tollererà ulteriori occupazioni abusive dei soliti noti mentre, nello stesso momento, veniva illegalmente invaso un intero edificio dagli ex occupanti illegali del collegio La Querce.

A questo punto la spiegazione è soltanto tra due alternative: o Nardella non ha contezza del problema vivendo in una realtà parallela, oppure ne ha perfettamente contezza ma pensa una cosa mentre ne dice un'altra per tenere buono il proprio elettorato. Credendo alla buona fede del sindaco proprendiamo per la prima soluzione, che comunque non è meno grave della seconda perchè denota una profonda incapacità nell'amministrazione della città"."E così", conclude la nota di CasaPound Firenze, "il problema dei rom ex occupanti La Querce, resta completamente irrisolto, visto che da una parte è appena iniziata l'occupazione illegale della ex clinica Il Pergolino, mentre dall'altra parte ci stiamo avvicinando a grandi falcate al 31 ottobre, giorno nel quale l'ex foresteria della scuola Pertini, a Sorgane, dovrà essere sgomberate dai 110 rom in essa ospitati.

E dopo aver speso oltre 200.000 euro per soli quattro mesi il comune si troverà di nuovo a dover affrontare la solita incancrenita situazione che niente ha a che vedere con l'emergenza immigrazione e nel frattempo Nardella, ne siamo sicuri, continuerà a parlare, ma solo a parlare, di sicurezza e legalità".

Una giornata per raccontare il modello toscano dell’accoglienza diffusa, attraverso le voci e le storie dei suoi protagonisti; per incontrare uomini e donne che fuggono da guerre e fame, troppo spesso rappresentati come “numeri” e non come persone, toccare con mano e descrivere le forme di integrazione e di lavoro volontario che sempre di più caratterizzano la presenza degli immigrati in Toscana. È quella che si è svolta stamani grazie all’iniziativa #lacosagiusta promossa dal gruppo consiliare Pd in Regione Toscana.

Ogni consigliere si è recato sul proprio territorio a visitare una delle tante strutture deputate all’accoglienza profughi e rifugiati e si è fatto portavoce di una delle storie di alcune di queste persone. La giornata è stata raccontata con una diretta web, a partire dalle prime ore della mattina, attraverso uno “speciale” del sito internet del gruppo consiliare e condivisa attraverso i suoi social network.La consigliera regionale Pd Elisabetta Meucci si è recata in una struttra fiorentina. I consiglieri regionali Pd Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni , si sono recati in strutture della provincia di Pisa. Le consigliere regionali Pd Fiammetta Capirossi, Monia Monni e Serena Spinelli, si sono recate in strutture nel Mugello nella Piana e nel Chianti.

Di seguito le storie.

Un lungo serpentone si è snodato anche quest’anno dal centro storico di Chiusi fino alle sponde del lago per la, tanto tradizionale quanto sentita, marcia della pace. Al percorso oltre a circa un migliaio di studenti provenienti da tutti i gradi di scuola del Comune, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti al parroco e a rappresentanti dei genitori, hanno preso parte sia cittadini sia i migranti attualmente ospiti della locale associazione Misericordia. Ad aprire il corteo, reso colorato e festante dai tanti striscioni preparati dalle scuole nonché dalle bandiere che hanno sventolato sempre grazie all’energia dei giovani studenti di Chiusi, è stato il primo cittadino di Chiusi Juri Bettollini insieme all’assessore Andrea Micheletti in rappresentanza della giunta e dell’amministrazione comunale.

“La marcia della pace – dichiara il primo cittadino di Chiusi Juri Bettollini – è per la nostra città una tradizione a cui non possiamo ne vogliamo rinunciare perché i valori della pace intesa non solo come distacco e ripudio dalla guerra, ma anche come tolleranza, solidarietà e attenzione verso il prossimo e verso il più debole devono essere imprescindibili per una società che abbia l’ambizione di volersi chiamare civile. I ragazzi che con noi hanno percorso i sei chilometri che separano il centro storico dal lago rappresentano il presente e ancor più il futuro della nostra società e per questo è stato importante e anche emozionante aver visto nei loro occhi la voglia e la convinzione di difendere quel messaggio di pace conquistato con sudore e sangue nelle battaglie dei nostri nonni.

Purtroppo la pace non può essere data per scontata; a noi il compito di difenderla e tramandarla ai nostri figli e ai nostri nipoti al fine di creare una società nella quale il rispetto tra i popoli e il dialogo siano le vera fondamenta del domani.” Come sempre tra i protagonisti della marcia della pace chiusina non sono mancate le associazioni con rappresentanti di Volto Amico di Montallese, dell’Auser, dell’associazione per i diritti per gli anziani (ADA) nonché gli uomini della Pubblica Assistenza e dagli uomini delle forze dell’ordine che per tutti il tragitto hanno “scortato” i ragazzi per assicurare loro la massima sicurezza possibile. La marcia è terminata come da programma sulle sponde del lago chiusino dove tutti i partecipanti, prima dei saluti, si sono dati appuntamento al prossimo anno per l’edizione 2016.

Un marciapiedi, un'aiuola, un fazzoletto da ricamare. Luoghi, occasioni, tradizioni e strumenti di una volta. Tutto nel Chianti si fa terreno comune dover far crescere il fiore dell'integrazione. Migranti e cittadini di Tavarnelle insieme all'opera per migliorare e riqualificare le aree a verde pubblico del territorio, recuperare e contribuire a tramandare i segreti di un'arte che rischia di perdersi nelle pieghe del tempo e nelle mani del passato. I venticinque migranti, ospiti all'Hotel Zucchi nell'ambito del piano di accoglienza coordinato dalla Prefettura di Firenze e gestito dalla Misericordia di Tavarnelle e Barberino, sono i nuovi angeli del bello del territorio.

Nella giornata di ieri, un folto gruppo costituito da giovani stranieri e cittadini, in collaborazione con la Pro Loco di Sambuca, si sono armati di ramazza, scopa e guanti e hanno ripulito numerose aree della zona industriale della località tavarnellina. “Si sono mostrati entusiasti di prendere parte – commenta Sara Bicchi che per conto della Misericordia coordina il progetto di accoglienza – alla mattinata di pulizia straordinaria, hanno dichiarato rendendosi utili alla comunità”.

E' questo uno dei primi interventi che coinvolge i ragazzi, provenienti dalla Nigeria e dal Ghana, in progetti e azioni concrete di pubblica utilità. “Anche la Polisportiva - aggiunge l'assessore alle Politiche sociali dell'Unione comunale Giulia Casamonti – si avvarrà della collaborazione dei migranti nell'attività di manutenzione del Parco del Mocale e nell'allestimento di uno specifico campo di rugby che sarà aperto in occasione della festa del Gioco e dello Sport, un altro grande esempio del percorso di integrazione che compie importanti passi in avanti e permette ai nostri volontari, al nostro tessuto associativo e sportivo di entrare in contatto diretto con questi ragazzi e conoscerne personalità, storie, qualità”.

Anche le ragazze migranti esprimono la volontà di conoscere approfonditamente la realtà sociale che le ospita. Due di loro, provviste di ago, filo e ditale, hanno iniziato il corso di ricamo promosso dalla Pro Loco di Sambuca per apprendere i segreti dell'antico ricamo, una delle arti minori di Tavarnelle più conosciute al mondo, il punto Tavarnelle indossato ai piedi da Liz Taylor, Sofia Loren e Audrey Hepburn. Lavori che, fiere, intendono portare avanti seguite dalle maestre di Sambuca nella struttura polivalente di via San Giovanni XXIII.

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