Il Vilfredo Pareto “toscano”

Documenti inediti svelano le radici del pensiero del grande economista e sociologo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2015 11:59
Il Vilfredo Pareto “toscano”

Il grande economista e sociologo Vilfredo Pareto (1848-1923) trascorse in Toscana oltre vent’anni della propria vita: le esperienze acquisite e le riflessioni accumulate in quei due decenni sono la base su cui poggerà la sua intera opera, successivamente elaborata in Svizzera. È quanto emerge dai documenti perlopiù inediti che lo studioso Simone Fagioli ha raccolto nel volume Vilfredo Pareto nella Toscana del secondo Ottocento (pp. 192, euro 16) pubblicato da Polistampa nella collana del Centro Studi sulla Civiltà toscana fra ’800 e ’900, a cura della Fondazione Spadolini - Nuova Antologia.

Il soggiorno toscano di Pareto, che dura dal 1870 al 1893, lo vede particolarmente impegnato come direttore della Società per l’industria del Ferro, che nel 1880 diventa Società anonima delle Ferriere Italiane. La sua attività di dirigente industriale è testimoniata dalle lettere indirizzate a Celso Capacci e a Felice Ponsard, responsabili rispettivamente della miniera di lignite di Castelnuovo dei Sabbioni, nel Valdarno aretino, e degli impianti di Mammiano Basso, sulla montagna pistoiese.

Altrettanto importante è l’impegno nel mondo della cultura, in particolare l’intenso rapporto intrattenuto con l’Accademia dei Georgofili e con la Società Adamo Smith, quest’ultima fondata nel 1874 dallo stesso Pareto assieme a Carlo Fontanelli, Tullio Martello, Carlo Alfieri di Sostegno e Ubaldino Peruzzi. La selezione di lettere e scritti contenuta nel volume, accompagnata da un prezioso inserto iconografico, è fondamentale per sottolineare il rilievo del periodo “toscano” per la successiva biografia scientifica paretiana: “gli argomenti affrontati in questi anni”, spiega il curatore, “forniscono un utile presupposto per la progressiva sistematizzazione del suo pensiero economico e sociologico: molte delle tematiche sociali ed economiche andranno infatti a costituire l’ossatura del celebre Trattato di sociologia generale pubblicato nel 1916”.

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