Impegno comunale per salvare la farmacia di piazza San Felice

Relazione della Commissione controllo. Miriam Amato: "E' un bluff la battaglia anti rendita del sindaco"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2018 23:55
Impegno comunale per salvare la farmacia di piazza San Felice

Nell'ambito della relazione della Commissione Controllo il Presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali ha sottolineato l'importanza delle farmacie sul territorio comunale. In un momento in cui si sta facendo di tutto per salvare la farmacia di piazza San Felice, e per la quale anche questa amministrazione sta dando il contributo per mantenerne la presenza, occorre ribadire l'importanza strategica sul territorio delle farmacie. Le politiche di questa amministrazione stanno andando in questa direzione.

Lo dimostra anche l'aver voluto allungare il tempo di concessione al nuovo proprietario delle farmacie comunali proprio per rendere sempre più forte l'importanza dei presidi in essere come punti di coesione tra cittadini e comparto socio-sanitario. Lo dimostra l'aver impegnato Afam a promuovere iniziative rivolte alla prevenzione ed all'educazione sanitaria (progetto AIDS) ed essersi avvicinati a quel concetto di cardio-protezione che molto sta a cuore del presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali e del sindaco.

Tant'è che le farmacie comunali si stanno attrezzando per avere al loro interno dei defibrillatori e personale laico formato che potrà essere utile per campagne sanitarie e sociali.

"E' incredibile trovare un sindaco come Nardella, che sottoscrive e firma una petizione per salvare la farmacia di piazza San Felice -interviene la consigliera Miriam Amato- una petizione indirizzata a lui stesso, ma poi modificata e indirizzata alle istituzioni e ai proprietari del palazzo. Un sindaco che chiama gli imprenditori alla battaglia anti rendita, e che dichiara di essere contrario alla fuga dei residenti dal centro e dall'Oltrarno. Un sindaco che invece nella pratica fa l'esatto contrario, ma adesso è in campagna elettorale, e quindi racconta una cosa per un'altra.

Un sindaco che si batterà per salvare i negozi storici, come la farmacia di piazza S.Felice, ma intanto sta per varare una norma per consentire modifiche agli immobili tutelati, con la variante al regolamento urbanistico, che permetterà di trasformare gli immobili storici dell'area Unesco. Un sindaco che va all’estero, per attrarre investimenti e per favorire la vendita del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Un sindaco interessato alle trasformazioni di edifici storici o ex pubblici, in residenze per turisti, in ostelli o in appartamenti di lusso, oppure in mix di funzioni, così per ricavarne compensazioni milionarie in opere pubbliche.

E di esempi ce ne sono anche troppi, di ex caserme, dell'ex palazzo del sonno delle Ferrovie di viale Lavagnini, dell'ex Ferrotel di via del Romito, dell'ex Fiat di viale Belfiore, degli ex tribunali e l'ex teatro comunale, o dell'ex Manifattura Tabacchi, solo per citarne alcuni. Un sindaco che vuole riportare la residenza in centro e infatti procede alle alienazioni di case popolari in centro e non, a favore del fondo immobiliare Invimit.

E ricorrerà al Consiglio di Stato contro il Tar che gli ha dato contro per la vendita degli alloggi ERP di via dei Pepi. Un sindaco che elogia l'edilizia popolare realizzata alle Murate dalle precedenti amministrazioni, per favorire la residenza in centro. Ma ignora l'occasione di utilizzare parte della ex scuola dei carabinieri di S.M.Novella per farci anche alloggi popolari. Un sindaco che adesso arriva a sostenere che il vero progetto per riportare la residenza in centro è la tramvia, che c'entra come i cavoli a merenda".

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