Il trasporto pubblico è un servizio: la sosta selvaggia un dispetto

Condanna unanime da parte dei nostri lettori contro i parcheggiatori selvaggi che intralciano il servizio

Antonio
Antonio Lenoci
23 maggio 2018 18:38
Il trasporto pubblico è un servizio: la sosta selvaggia un dispetto

 L'occhio mediatico apertosi sul fenomeno della sosta selvaggia ha trovato compatto il fronte dei lettori di Nove da Firenze che si sono espressi sulla necessità di inasprire le pene. Qualcuno chiede multe salate, oltre al fermo del mezzo da parte della Polizia Municipale, meglio se tradotto in deposito. C'è chi si spinge fino a proporre il ritiro della patente dopo la reiterazione del reato."Nessuna crociata, facciamo invece rispettare le regole" ha commentato qualcuno dopo l'articolo Firenze bloccata: Alia ed Ataf vittime dei pirati della sosta sollecitato dagli addetti ai lavori impegnati nelle gimkane all'interno del traffico urbano.

"Troppo spesso, oramai, si registrano ritardi in linea e corse saltate a causa di una serie spregiudicata di infrazioni e comportamenti scorretti ed indisciplinati di una parte della cittadinanza, a discapito di un servizio pubblico pronto ed efficiente come quello di Ataf" a dirlo è Massimo Milli della RSU Faisa-Cisal ATAF non certo tenero con l'azienda, ma a quanto pare convinto che la potenziale bontà del servizio sia messa a dura prova dalle quotidiane infrazioni.

Non solo la sosta, dunque, ma anche i normali comportamenti posti in essere alla guida del proprio mezzo rischiano di complicare la vita ai passeggeri. Anche di quelli in attesa alle fermate, pronti a scaricare la propria rabbia sul frontoffice, ovvero l'autista dell'autobus. "Tante le segnalazioni con foto che giungono dai nostri colleghi: basterebbe davvero un minimo di rispetto e di buon senso civico per scongiurare situazioni non facilmente gestibili al fine di garantire il corretto funzionamento ed il rispetto degli orari dei servizi pubblici" conclude Milli.Alcuni lettori sollecitano l'Amministrazione nella riorganizzazione della sosta attraverso una ridistribuzione degli stalli per la sosta, anche all'interno dei parcheggi pubblici.

Un piano della sosta che a detta di residenti e non solo dovrebbe godere di un monitoraggio a distanza anche attraverso le aree a traffico limitato e le corsie protette che da anni i sindacati Ataf richiedono.Lo stesso Massimo Milli da anni perora la causa delle corsie preferenziali che a prescindere dall'ipotesi delle Linee Flash, oggi surclassate dalla Tramvia, renderebbero impraticabile la sosta in prossimità delle fermate. A proposito di Tramvia, la bontà del servizio dipende dalla mancanza di auto in sosta sui binari e da possibili incidenti verificatisi in partenza della Linea Firenze - Scandicci, ma anche dai raccordi del Sirio con i Bus e per questo la puntualità ricade sull'intero sistema.

Vanificherebbe le aspettative compiere un tragitto snello a bordo del Sirio per poi attendere ore nell'adduzione. In tempi non sospetti, e con Ataf partecipata dei comuni fiorentini Milli sosteneva al fianco di Amerigo Leoni che le Busvie, così chiamate in origine dalla Giunta Domenici - Matulli e successivamente Renzi - Mattei "Non servono se si risolvono con l'essere semplici linee gialle tratteggiate tra un ostacolo e l'altro come ad esempio incroci delicati qual è via della Scala che sfocia in viale Rosselli".

E quel tappo è rimasto con la Linea 1 della Tramvia che ha la precedenza su autobus e traffico privato, che sarebbe sempre troppo in corsia preferenziale. 

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