Il regista Luca Ronconi nuovo cittadino di Prato

Stamani per il conferimento al Maestro della cittadinanza onoraria, la decima della storia pratese postbellica. Ronconi fu l'ideatore e l'anima del Laboratorio di progettazione teatrale, voluto dal sindaco Landini e da Eliana Monarca, che divenne un modello a livello internazionale e punto di riferimento per molti intellettuali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2014 17:58
Il regista Luca Ronconi nuovo cittadino di Prato

Accompagnato dallo squillo delle chiarine dei Valletti comunali e dai rintocchi della campana civica "La Risorta" di Palazzo Pretorio, Luca Ronconi ha fatto il suo ingresso nel Consiglio comunale riunito stamani in seduta solenne per conferire al grande regista teatrale la cittadinanza onoraria di Prato. Nel 50° anniversario della riapertura del Teatro Metastasio dopo la fine della guerra, l'Amministrazione comunale ha deciso di insignire Ronconi dell'onorificenza - la decima nella storia della città dopo il conflitto mondiale - in segno di ringraziamento per aver fatto del Met un palco di fama internazionale con quel "Laboratorio di progettazione tearale" che allora era solo una scommessa e che si rivelò ben presto come fucina di grandi talenti ed innovazioni e come punto di riferimento e modello per la scena artistica italiana e non solo.

Nella pergamena consegnata dal sindaco Matteo Biffoni si legge infatti che la cittadinanza onoraria è offerta come "riconoscimento per l'importante attività teatrale e culturale in città e con il Teatro Metastasio, con la creazione del Laboratorio di progettazione teatrale e tutta l'intensa attività che ne è seguita, dando alla città e al suo teatro fama internazionale e prestigio, oltre alla riconoscenza di aver dedicato per Prato il suo genio, l'impegno e la grande passione". Molto emozionato, e anche sorpreso, Luca Ronconi, che ha rievocato gli anni '70 in cui il Laboratorio teatrale mosse i primi passi: «Con riconoscenza e sorpresa accolgo la cittadinanza onoraria di Prato, città in cui mi trasferii a metà degli anni '70 con un gruppo di attori e artisti per inventarci questo Laboratorio: fu un esperienza centrale nella mia attività, non solo per il teatro, ma anche per l'interesse e il confronto continuo con artisti e intellettuali di altre discipline che vi parteciparono numerosi, come Gae Aulenti (n.d.r.: che infatti non a caso fece il primo progetto di restauro di Palazzo Pretorio, che la colpì a prima vista per l'imponenza e la bellezza) a Umberto Eco e Dacia Maraini.

Non fu soltanto un progetto teatrale, finalizzato allo spettacolo e all'applauso, ma un processo di conoscenza. L'auspicio oggi è che il futuro che verrà somigli di più a quello anteriore che a quello attuale». «Celebrando Ronconi Prato celebra anche amministratori pubblici come Lohengrin Landini ed Eliana Monarca che di quel Laboratorio teatrale furono i committenti - ha detto l'assessore alla Cultura Simone Mangani- Un'esperienza unica, a cui si devono spettacoli meravigliosi e la nascita del Fabbricone in un ex magazzino».

«Non c'era un modo migliore e più bello per festeggiare il 50° anniversario della rinascita del Metastasio e il 40° del Fabbricone - ha concluso il sindaco Matteo Biffoni - Oggi celebriamo infatti un grande uomo di cultura e la scelta di far nascere qui a Prato quel Laboratorio di progettazione teatrale che diede alla città un ruolo guida nella scena artistica internazionale. Siamo davvero onorati che un nostro concittadino abbia contribuito a scrivere la storia del teatro italiano. Grazie Maestro».

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