Il Meyer, per la rete dati, adotta la tecnologia dell’ICT Huawei

Careggi: inaugurazione della prima Stanza Multisensoriale. Medicina d’ emergenza: da Ente CR Firenze una borsa di studio. Cgil, Cisl e Uil: “Ancora tanti problemi, serve una verifica sulla riforma”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2016 19:39
Il Meyer, per la rete dati, adotta la tecnologia dell’ICT Huawei

Firenze, 16 luglio 2016- Oltre 12 chilometri di fibra ottica di ultima generazione per realizzare una vera e propria autostrada telematica che consentirà una velocità di connessione dieci volte superiore a quella attuale. Una vera rivoluzione destinata a cambiare l’orizzonte digitale del Meyer che avrà Huawei come partner tecnologico. Il Meyer è il primo ospedale pediatrico italiano che impiegherà unicamente la tecnologia Huawei per implementare la nuova rete dati. Grazie alle migliori performance di rete e alla maggiore affidabilità, sarà aperta la strada alla futura cartella clinica pediatrica elettronica.

Il progetto sarà eseguito con il coordinamento di ESTAR e i lavori si concluderanno a metà settembre. Questa tecnologia è all’avanguardia nel mercato enterprise e garantisce collegamenti ad altissima velocità e affidabilità sia per le singole postazioni (1GB/s) che per i reparti (20 GB/s) verso il doppio centro stella. Ogni PC sarà quindi connesso a una velocità di almeno 10 volte superiore quella attuale senza nessun rallentamento dovuto al traffico contemporaneo. Il tutto sarà monitorato da una sistema centrale sempre di Huawei, che permetterà di identificare le problematiche in maniera proattiva. “Questo importante investimento permetterà al Meyer di essere tecnologicamente preparato anche per la sanità digitale dell’immediato futuro” ha dichiarato Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer. “Siamo fieri di potere contribuire con la nostra tecnologia al miglioramento dei servizi sanitari offerti dall’Ospedale pediatrico Meyer ai piccoli pazienti e alle loro famiglie - ha commentato Alessandro Cozzi, Huawei Italia - Il progetto costituisce un’ulteriore testimonianza di come la collaborazione fra partner tecnologici e istituzioni sanitarie possa portare benefici all’intera comunità”.

Sarà inaugurata a Careggi dall’Assessore al diritto alla Salute della Toscana Stefania Saccardi la prima Stanza Multisensoriale in un Pronto soccorso, un ambiente dedicato al confort e all’accoglienza emotiva, nell’ambito dei ricoveri d’urgenza, dedicata alle persone con gravi disabilità intellettive, con particolare riferimento all’autismo. L’evento è in programma lunedì 18 luglio alle ore 13:00 nella Sala 7 dell’Aula Magna al Nuovo Ingresso di Careggi in Largo Brambilla a Firenze.

Saranno presenti il direttore generale Monica Calamai, il direttore del Dipartimento Dea Carlo Nozzoli, il prorettore all’Area medico sanitaria dell’Università di Firenze Paolo Bechi e il direttore del Pronto Soccorso Stefano Grifoni. Con loro l’Assessore al Welfare e Sanità del Comune di Firenze Sara Funaro e il presidente della Commissione Politiche Sociali e della Salute del Comune di Firenze Nicola Armentano. La Stanza Multisensoriale è un elemento del Progetto Codice H proposto dalla Direzione dell’AOU Careggi e condiviso con la Commissione servizi sociali presieduta da Luciano Pieri nell’ambito della Consulta dei diritti degli invalidi e degli handicappati del Comune di Firenze, presieduta da Michele Cirrincione. La Stanza è un ambiente rilassante e gradevole con luci soffuse che cambiano colore mentre filmati o immagini di paesaggi naturali sono proiettate sulle pareti.

E’ possibile ascoltare i rumori della natura, brani musicali o seguire un canale video. Una pedana collegata al sistema audio vibra insieme alla diffusione sonora e restituisce una sensazione tattile che aiuta il rilassamento. Il Codice H è il primo progetto attivato nel Pronto Soccorso di Careggi con l’intento di superare le barriere organizzative e strutturali che possono creare disagio o ulteriori difficoltà alle persone con grave disabilità intellettiva certificata, nel corso dei ricoveri in urgenza.

E’ una corsia preferenziale per migliorare la qualità di vita all’interno del Pronto Soccorso aiutando i familiari e il personale a gestire il paziente nei momenti più critici del percorso assistenziale.

Una borsa di studio biennale destinata a giovani medici ospedalieri specializzati nella medicina d’ emergenza. L’ha promossa l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze per onorare la memoria del professor Giancarlo Berni, il Consigliere di amministrazione scomparso l’11 maggio scorso che ha dedicato la sua vita a questa specializzazione e sarà presentata dal Vice Presidente dell’Ente Cassa Pierluigi Rossi Ferrini in occasione dell’incontro di studio su ‘Medicina d’emergenza’ promosso dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell’ Ente Cassa di Risparmio di Firenze proprio in ricordo del professor Berni.

L’incontro si terrà domani, venerdì 15 luglio alle ore 14.30 a Palazzo Incontri (Via dei Pucci 1) e sarà aperto al presidente Cesifin Giuseppe Morbidelli. ‘’La borsa di studio – spiega il professor Rossi Ferrini – è annuale e rinnovabile per un secondo anno ed ha una dotazione annua di 25.000 euro; il bando sarà emesso all’inizio del 2017. Per l’assegnazione del contributo sarà costituita una commissione valutatrice ad hoc di cui faranno parte componenti designati dall’Ente CRF e dall’azienda ospedaliera ospitante.

Siamo tutti rimasti molto colpiti dall’improvvisa scomparsa del caro professore ed abbiamo ritenuto che la modalità più giusta per onorarne adeguatamente la memoria fosse una iniziativa concreta nel settore al quale Berni ha dedicato tutta la sua vita’’. Proprio il sistema della medicina d’emergenza e dell’urgenza è al centro del convegno che intende dibattere le fortissime tensioni in atto in questa specializzazione, sia per la notevole asimmetria tra i diversi ordinamenti regionali, alcuni con maggiori possibilità finanziarie, altri con atavici problemi di bilancio, sia per le discriminazioni (retribuzione, ferie, permessi) fra i medici dell'emergenza che lavorano in rapporto di subordinazione e quelli che, invece, sono in rapporto di convenzione, sia soprattutto per la spada di Damocle della responsabilità civile e penale che viene frequentemente invocata pur a fronte di interventi per natura emergenziali.

Attualmente, sottolineano gli organizzatori, le Camere sono impegnate nell’approvazione di una legge sulla responsabilità dei medici che possa riordinare un sistema fortemente confuso e contraddittorio, componendo in modo equilibrato le contrapposte esigenze della tutela del paziente e della protezione della libertà della professione medica, altrimenti gravemente compromessa dalla continua incombenza di iniziative giudiziarie. Di recente, tali problemi sono stati riproposti con forza dalla “Convemed 118”, neonata associazione che riunisce i medici del settore, la quale ha intrapreso diverse iniziative per indurre il legislatore – nazionale e regionale – a farsi carico di individuare soluzioni che garantiscano all’untempo la qualità delle prestazioni sanitarie e la tutela dalla professionalità dei medici.

Il Cesifin intende dare evidenza a questo stato di cose con questa giornata di studio promossa in collaborazione con “Diritto e Salute. Rivista di Sanità e responsabilità medica”, rivista on line fondata con l’apporto di giuristi di diverse discipline con l’auspicio di dare contributi propositivi per un sistema sanitario sempre più efficente.

Il problema delle liste di attesa ancora irrisolto, risultati insufficienti per quanto riguarda la non autosufficienza, la presenza sul territorio di presidi sanitari (Case della salute) ancora ampiamente deficitaria, le carenze di personale e l’estendersi di forme di precariato anche nella sanità pubblica. Sono questi alcuni dei punti critici sollevati da Cgil, Cisl, Uil della Toscana nell’attivo unitario che si è tenuto giovedì nella sede della Cisl Toscana, che si è chiuso con l’approvazione di una piattaforma regionale sui temi socio-sanitari per il confronto con la Regione Toscana.La recente riforma socio sanitaria regionale, che segue già altre precedenti modifiche di assetto e riordino del sistema, crea rischi e preoccupazioni sia sul fronte della qualità e quantità dei servizi al cittadino, sia per quanto riguarda i lavoratori del settore socio-sanitario.“Per questo – hanno detto Mauro Fuso della Cgil Toscana, Rosella Bugiani della Cisl Toscana e Paolo Camelli della Uil Toscana – chiediamo alla Regione Toscana la verifica delle criticità emerse e un impegno a programmare mensilmente incontri sull’andamento del processo di riforma”.Nel documento approvato è contenuta anche la proposta di creare un fondo regionale, aperto all’adesione volontaria di cittadini anche non lavoratori, con l’obiettivo di allargare l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie integrative.

Ad oggi infatti solo il 7% dei toscani usufruisce di forme di sanità integrativa contrattuale.

In evidenza