Il gioco d’azzardo nella pubblicità

Lunedì 23 maggio ore 14.30 Studiosi e operatori del settore a confronto a Villa Ruspoli. Attivato un organismo regionale contro il fenomeno patologico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2016 17:50
Il gioco d’azzardo nella pubblicità

L’Italia detiene il primato mondiale per la spesa legata al gioco d’azzardo pari a circa 500 euro procapite. Nel nostro Paese la ludopatia interessa quasi un milione di persone e in alcune aree l’incidenza tocca il 13% della popolazione. Basterebbero questi dati per spiegare un’emergenza sociale che è esplosa negli ultimi anni interessando sempre di più le fasce giovanili. Per tutelare la salute dei cittadini e prevenire i rischi patologici associati al gioco svolge un ruolo cruciale la regolamentazione della comunicazione. Su questo tema si svolgerà lunedì 23 maggio all’Università di Firenze un seminario dal titolo “Il gioco d’azzardo nella pubblicità: tra autodisciplina e compiti dell’Autorità di Garanzia” (Villa Ruspoli, Piazza Indipendenza, 9 – ore 14.30), organizzato dall’Unità di ricerca sulle “Nuove patologie sociali” del Dipartimento di Scienze politiche e sociali e del Dipartimento di Scienze della Salute. Introduce i lavori Massimo Morisi, presidente del Corso di laurea in Scienze politiche.

Al seminario interverranno Anna Carla Nazzaro, ordinario di Diritto privato dell’Università di Firenze, Cino Benelli, membro dell’Unità di ricerca sulle Nuove patologie sociali, Benedetta Liberatore, dirigente AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Massimo Tavella, avvocato del Foro di Milano, Vincenzo Guggino, segretario generale dell’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria, Ester di Napoli, avvocato del Foro di Firenze e dottore di ricerca in Diritto internazionale dell’Università di Padova. Le riflessioni conclusive saranno affidate a Franca Tani, ordinario di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione e coordinatrice dell’Unità di ricerca sulle Nuove patologie sociali dell’Università di Firenze.

Al convegno parteciperà anche Imma Romano, Responsabile Relazioni Istituzionali di Codere Italia“Individuare le criticità e mettere in moto azioni concrete per arginare, o ancor più tentare di risolvere, è un atteggiamento che denota responsabilità e capacità di autocritica Gli operatori di gioco legali singolarmente o raccolti in associazioni, con la realizzazione del codice di autodisciplina pubblicitaria, scritto e sottoscritto nel giugno del 2012, hanno dimostrato di tenere in gran conto il “sentiment” generale e di voler agire prontamente per cambiare la situazione dandosi delle regole estremamente stringenti.

La ricerca poi di un rapporto con un ente terzo, quale lo IAP-Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, a cui sottoporre per la valutazione, le proprie campagne dimostra che il codice non voleva essere solo un atto demagogico. Il mondo del gioco è infatti secondo solo al mondo bancario per richiesta di valutazioni allo IAP.”

Il gioco d’azzardo è un grande mercato globale che ha nella pubblicità, su ogni genere di supporto, il suo volano principale. Regolare la pubblicità e la comunicazione sul gioco d’azzardo significa tutelare la salute dei suoi fruitori e voler prevenire i rischi patologici che al gioco sempre si associano attraverso forme di pubblicità ingannevole o manipolatoria. È interesse delle stesse aziende che producono e distribuiscono strumenti e modalità di gioco tutelare la propria credibilità etica, mediante informazioni e messaggi che stabiliscano un rapporto di reciproca responsabilità e garanzie di trasparenza tra offerta e domanda di gioco.

Il Consiglio regionale ha approvato nei giorni scorsi la designazione dei componenti dell'Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, previsto dalla legge regionale con la quale la Toscana, per prima in Italia, è intervenuta per contrastare e prevenire i rischi connessi al dilagare del gioco d'azzardo, stabilendo limiti più restrittivi per le nuove concessioni all'installazione di slot-machine e una riduzione fiscale per gli esercizi e i circoli che decidono di rimuovere gli apparecchi e che potranno richiedere il logo regionale "No Slot".

"Quella contro il gioco d'azzardo è una battaglia che deve vederci impegnati contro un fenomeno che ha assunto dimensioni impressionanti, in Toscana sono quasi cinque miliardi di euro che ogni anno passano dalle tasche dei cittadini per finire in macchinette, gratta e vinci, bingo, scommesse e casinò on-line. Nessuno può vincerla da solo ed è importante che la politica, le istituzioni, il terzo settore, le associazioni, i servizi socio-sanitari, facciano la propria parte lavorando a stretto contatto.

Dato che la materia è in gran parte di competenza statale, tutti insieme dovremo anche attivarci per chiedere, a fronte dell'impegno della Toscana, interventi sulla normativa nazionale al Governo e al Parlamento" - dichiara la consigliera Pd Serena Spinelli, designata come presidente dell'Osservatorio - "Il compito dell'Osservatorio sarà mettere in rete tutte le energie e le competenze utili ad attuare nuove linee d'intervento regionali per contrastare e prevenire la dipendenza da gioco d'azzardo.

Perché non si tratta di un gioco, ma di un rischio sociale e sanitario che colpisce migliaia di persone, soprattutto tra le fasce più deboli della popolazione, e i cui costi sociali danneggiano tutti, anche chi d’azzardo non gioca". "L'osservatorio avrà un ruolo importante anche nella promozione di campagne d'informazione e sensibilizzazione sui rischi e i danni connessi al gioco d'azzardo. Credo che sarà importante rivolgersi con particolare attenzione ai giovani toscani, perchè siano il motore di una visione più attenta e consapevole del gioco e perchè proprio i giovani sono una delle categorie più a rischio, che i vincoli della legge regionale cerca di proteggere" - commenta Ilaria Giovannetti (Pd), indicata tra i componenti dell'osservatorio - "Un recente studio dell'Università di Firenze, su un campione di 1.500 studenti superiori, ha valutato che il 7% può già considersi un “giocatore problematico” e ben il 17% è a rischio.

E' dai giovani, quindi, che bisogna partire per mettere in circolo azioni virtuose, come la scelta di preferire spazi d'aggregazione che rinunciano alle slot in favore di attività ricreative, culturali o anche di un semplice biliardino".

L'Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco è composto dagli assessori regionali competenti in materia di salute, formazione e commercio, oltre che da tre rappresentanti dei Comuni, tre rappresentanti delle associazioni del terzo settore, un rappresentante per ogni AUSL e da tre esperti in materia di dipendenza da gioco d'azzardo. In qualità di organo di consulenza permanente del Consiglio regionale e della Giunta regionale, ha il compito di monitorare il fenomeno della dipendenza da gioco, formulare proposte e linee di intervento regionali per la prevenzione, il contrasto e il trattamento delle dipendenze patologiche correlate al gioco; formulare proposte per l’organizzazione di unservizio di primo ascolto e di assistenza e consulenza; promuovere campagne di informazione per la prevenzione e la sensibilizzazione sulle conseguenze derivanti dall'abuso patologico del gioco. Per perseguire i propri obiettivi l’Osservatorio è chiamato ad attivare rapporti di collaborazione con le aziende USL, gli enti locali, le istituzioni scolastiche, le autorità di pubblica sicurezza, nonché con i soggetti del terzo settore operanti in ambito regionale.

Collegamenti
In evidenza