I Rossi, Riccardo Lo Bue

Un "salto" nel quartiere di Santa Maria Novella attraverso le parole del Calciante Rosso

Massimo
Massimo Capitani
03 giugno 2015 16:17
I Rossi, Riccardo Lo Bue

Quest’anno - 2015 - si torna all’antico, almeno per quanto riguarda l’inizio delle ostilità. Il possesso della palla in avvio di partita non sarà più assegnato tramite sorteggio, ma la palla sarà battuta, lanciata al centro del campo e sarà compito dei saltatori conquistare la sfera per il proprio Colore. Per i Rossi quest’anno tornerà a saltare Riccardo Lo Bue.

In realtà le parole di Riccardo, così come tutto il tono dell’intervista, sono più pacate e rispettose, “mi sono allenato bene e sono a disposizione dell’allenatore.”

Riccardo non è sempre stato alla battuta, ma in questo antico Gioco nasce come portiere, ricopriva lo stesso ruolo nel calcio moderno. In seguito, dopo alcuni anni di ruoli difensivi, è passato nella zona centrale del campo. “Ho esordito nel 2000, a 20 anni non ero certo così - alludendo al fisico imponente, ma pesavo 70 kg. Abitando in zona Isolotto - Riccardo ci ricorda che quando il campo dei Rossi migrò nella struttura dell’Isolotto calcio, l’intero quartiere si avvicinò al colore Rosso - fu facile appassionarsi fin da bambino, andare a vedere gli allenamenti e poi parteciparvi, anche se pensavo che scendere in Piazza fosse da matti, ed invece poi arrivò l’esordio in contemporanea con l’amico fraterno Andrea Ostento”.

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Riccardo ricorda tutto di quel giorno, il fatto che con l’amico Andrea arrivarono con i motorini al campo due ore prima dell’appuntamento, del pranzo consumato senza un briciolo di fame e degli atteggiamenti diversi dei compagni alle prese con la tensione, che passavano dal silenzioso al ciarliero. Poi, la corsa in tram per raggiungere Santa Maria Novella, il corteo e l’inizio della partita; la prima azione per fermare l’avversario e la tensione che finalmente si scioglie e lascia spazio ad una passione di cui non puoi più fare a meno di voler riprovare - Riccardo non ha partecipato per infortunio alle edizioni del 2013 e del 2014.

Ma come sarà l’edizione del 2015 che propone le stesse partite di semifinale dell’anno precedente: Rossi vs. Verdi e Azzurri vs Bianchi. “è sempre una battaglia con la squadra di San Giovanni, loro hanno uomini capaci di tenere lo scontro duro e buoni portatori di palla, sarà una partita dura." Quest’anno è comunque un’incognita, le nuove regole limitano l’apporto degli stranieri, e le squalifiche, influiranno sullo schieramento delle formazioni in campo ed anche la palla dovrebbe muoversi di più, almeno spero.

I Rossi, che dovranno fare a meno di 2 squalificati, faranno - come tradizione della squadra di Santa Maria Novella - ricorso alla coesione del gruppo, che ha sempre garantito forza e fisicità necessarie per fronteggiare gli avversari, e ad alcuni giocatori di movimento per sfondare le linee. Inoltre I Rossi nel 2015 ritrovano alla loro guida tecnica Dimitri Rocchi.

L’edizione del 2015, dopo diversi anni in cui le azioni di gioco sono state poche e gli scontri tanti, dovrebbe assicurare un maggior movimento della palla, “vorremmo tornare, oltre che a scontrarci, anche a giocare, altrimenti potremmo allenarci a stare in guardia per 50 minuti e mettere la palla da una parte”. Le parole di Riccardo sono riprese e sostenute anche da un altro Calciante rappresentativo dei Rossi, Massimiliano Petragallo - detto I' Ceco - dal segretario Ardito e dal presidente Arcidiacono.

In tutti questi anni di Calcio Storico, di salti per assicurarsi la palla e di scontri, Riccardo ricorda gli avversari più ostici incontrati, così escono fuori i soliti nomi: Alessio Georgerini, detto Piombino per gli Azzurri, Lapi per i Verdi e l’amico dei Bianchi Bonfiglio, e dobbiamo dire che Riccardo nel ricordare, anche le volte in cui non è uscito vincitore da questi scontri, non nutre rancore verso nessuno, in lui predomina lo spirito sportivo “tanto ricapita di rincontrasi in campo e rinnovare la sfida”, ci dice sorridendo.

Non possiamo che fare nostro l’augurio dei Rossi, ovvero che le nuove regole che limitano la durata dei testa a testa e l’inattività della palla che ristagna passiva nella retroguardia, possano davvero far tornare la palla a girare in Santa Croce.

Appena alzati dalla postazione usata per l’intervista, Riccardo ci ha ceduto la poltrona del presidente per non prendere simbolicamente il suo posto, non possiamo fare a meno di notare una foto ove riconosciamo una partita della metà degli anni ’90 fra Azzurri e Verdi, riconoscibile Lapi, Zena, Morace e Serra. Riccardo ci dice “noi mettiamo le foto di tutti”.

Con Monica rimaniamo a vedere l’allenamento “ci alleniamo da Febbraio con due allenamenti la settimana ora siamo a tre, venerdì 23 - Maggio - facciamo una partita con una squadra mista fra giocatori della Palla Grossa e dei rugbisti." I ragazzi dei Rossi sono quasi tutti sul campo, si aspettano i soliti ritardatari e puntuali arrivano le battute, poi si inizia a fare sul serio. La palla gira e si provano gli schemi sotto la guida di Mister Rocchi che per molti di loro è stato un vero mito quando da Calciante vestiva la medesima maglia.

Prima di lasciare il campo di via Assisi incontriamo anche Alessandro Franceschi, I' Ciara, che intervistammo nel 2012, lui - da solito instancabile factotum - dà una mano per preparare la cena di fine allenamento ed anche se mi dice che sono invecchiato - dal 2012 -, lo saluto con un sorriso perché in fondo, sono effettivamente più vecchio di 3 anni ma sempre alla prese con la solita passione. E questo non è poco.

testo di Massimo Capitani e Alessio Farolfi

foto Monica Caleffi

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