I dottorati nazionali in Intelligenza Artificiale e in Sostenibilità

Per mettere a sistema le risorse del paese e promuovere la transizione digitale ed ecologica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2021 08:17
I dottorati nazionali in Intelligenza Artificiale e in Sostenibilità

L’elemento umano e l’alta formazione sono i pilastri per affrontare le sfide sociali, economiche, ambientali e sanitarie che l’umanità ha davanti a sé. I paesi più sviluppati, inclusi i nostri partner europei, stanno investendo risorse ingenti in ricerca e formazione, a partire dai dottorati di ricerca che creano i ricercatori e gli innovatori di domani.

In questo scenario, il sistema dell’università e della ricerca nazionale, su sollecitazione del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), ha sviluppato due programmi di dottorato nazionale, su “Intelligenza Artificiale” e su “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico”, volti a superare la frammentazione mettendo a sistema le risorse delle università e degli enti di ricerca, per formare una generazione di dottori di ricerca in grado di guidare la transizione digitale ed ecologica del Paese.

I due dottorati nazionali hanno in comune un approccio multidisciplinare che mette insieme la formazione sugli aspetti fondazionali e metodologici con l’applicazione in settori strategici, al fine di formare dottori di ricerca in grado non solo di sviluppare nuova conoscenza ma anche di diffonderla per lo sviluppo socio-economico del Paese.

Entrambi sono finanziati al 50% dal MUR e al 50% dalle università ed enti di ricerca partecipanti. Quello in Intelligenza Artificiale, coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Università di Pisa, parte con un finanziamento di oltre 15 milioni di Euro che permette di offrire al primo ciclo oltre 170 borse: uno dei programmi di dottorato sull’AI più grandi ed ambiziosi a livello mondiale. A dimostrazione del ruolo trasformativo dell’Intelligenza Artificiale sull’economia e sulla società, questo dottorato sarà suddiviso in 5 aree di specializzazione, ciascuna coordinata da un’università capofila: Salute (Campus Bio-Medico di Roma), Industria 4.0 (Politecnico di Torino), Agricoltura e Ambiente (Università Federico II di Napoli), Sicurezza (Sapienza Università di Roma) e Società (Università di Pisa).

Il dottorato nazionale in “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico”, coordinato dalla Scuola IUSS di Pavia, ha ottenuto un finanziamento di oltre 8 M Euro per più di 100 borse di dottorato solo per il primo ciclo ed è il primo in Italia e in Europa sui temi della sostenibilità e del cambiamento climatico fondato su una rete a scala nazionale e su un approccio multi-, trans- ed inter-disciplinare.

Oltre ai coordinatori e alle università capofila, i due dottorati prevedono il coinvolgimento di tutte le migliori risorse nazionali attraverso due chiamate aperte, in base alle quali sono state selezionate ulteriori 52 università e 3 enti pubblici di ricerca per il dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale e 30 atenei e il contributo di 6 EPR per quello in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico.

Questo approccio ha consentito di far emergere, in due settori chiave per la transizione digitale ed ecologica del Paese, le reti dei centri di eccellenza nazionali, caratterizzate da una ricchezza di competenze in grado di competere a livello mondiale, e allo stesso tempo garanti di un’ampia copertura territoriale, così da rappresentare un importante punto di riferimento per le attività di innovazione da sviluppare nell’ambito del PNRR.

In questi giorni, con l’uscita dei bandi di ammissione ai due dottorati nazionali (scadenza delle domande nella seconda metà di luglio) ha preso l’avvio il processo di selezione degli oltre 270 dottorandi (170 per IA e 105 per Sostenibilità e Clima) che prenderanno parte, a partire da novembre 2021, alla prima edizione. L’ambizione è non solo di trattenere in Italia i migliori laureati ma anche di attrarre talenti dagli altri paesi, per sviluppare le risorse umane indispensabili per sostenere la ricerca scientifica e l’innovazione sociale e industriale verso una società digitale rispettosa delle persone e dell’ambiente, volta al benessere e alla sostenibilità.

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