I 200 anni dell'Arma in una mostra a Calenzano

In calendario dal 20 dicembre al 17 gennaio 2015

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2014 17:02
I 200 anni dell'Arma in una mostra a Calenzano

CALENZANO - Pochi sanno che la prima apparizione dei carabinieri in un romanzo lo si deve a PINOCCHIO di Carlo Collodi in un disegno dove vengono ritratti appunto due carabinieri che arrestano la marionetta di legno dal lungo naso da un disegno di Carlo Chiostri che suscitò subito uno scandalo per aver messo i carabinieri in un ruolo troppo "giocoso" per l'epoca. Tali illustrazioni proseguono anche per opera di Mazzanti nel 1883 con Carabinieri sempre in alta uniforme e con feluca alla francese, forse da queste vignette scaturisce un escursus storico che potremo vedere in una rassegna molto interessante quasi a suggellare la fine delle commemorazioni del bicentenario della fondazione dell'arma dei Carabinieri. 

La rassegna è promossa dal Comune di Calenzano, e organizzata dall'Associazione Turistica di Calenzano, e si terrà si dal 20 dicembre 2014 al 17 gennaio 2015 presso il Centro espositivo St.Art di via Garibaldi dal titolo “CARABINIERI 200 ANNI L'ARMA DI NOI TUTTI" in collaborazione con l'Associazione Nazionale Carabinieri e il coordinamento di Agostino Barlacchi. 

Si tratta di una rassegna storico-commemorativa del corpo più amato da tutti gli Italiani che riassume appunto il suo cammino iniziato nel giugno 1814 per volere di Vittorio Emanuele I° re di Sardegna che lo fondò proprio nell'isola con lo scopo di fornire al regno un corpo di polizia.

Il nome deriva dall'arma che i Carabinieri avevano in dotazione e cioè una “carabina” mentre i colori dello scarlatto e del turchino del pennacchio sulla feluca dell'alta uniforme furono scelti dal re Carlo Alberto del 1833 in segno di ringraziamento per averlo salvato durante la battaglia di Pastrengo. Nel 1861 i Carabinieri divengono “Arma" suddivisi nei ranghi di cavalleria, artiglieria, e fanteria del regio esercito. Sempre in prima linea fra le battaglie più celebri come quelle di Pastrengo, Custoza, presa di Roma insieme ai Bersaglieri poi le guerre in Etiopia, nel primo conflitto mondiale, e nel secondo in Libia, Albania per quegli ideali di legalità e libertà della propria patria.

Ecco perché l'arma è sempre nel cuore degli Italiani sia per il concorso alla difesa del proprio Stato con eroi celebri come Salvo D'Acquisto che fu fucilato dai Tedeschi nel 1943, oppure con storia di oggi il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che venne ucciso dalla mafia a Palermo. Le operazioni di polizia all'estero, contro la malavita organizzata, ma anche nelle aree di calamità fino alle operazioni di pace all'estero fanno dei Carabinieri un corpo specializzato a novanta gradi dalla sanità per la tutela della salute, anti sofisticazioni, patrimonio culturale, tutela dei lavoratori.

Il motto “nei secoli Fedele" venne coniato nel 1914 in occasione per il primo centenario dell'Arma alla vigilia italiana della prima guerra mondiale, ma come allora è sempre attuale come la sua marcia la “fedelissima" o i Caroselli storici in piazza di Siena a Roma a cavallo fanno ancora affascinare e applaudire i Carabinieri divenendo appunto punto di riferimento e “arma di tutti noi". Basti pensare che 4590 sono le stazioni di Carabinieri sparse in tutto il territorio Italiano che fanno sentire la loro “protezione" nei confronti del cittadino tutti i giorni dell'anno.

Da questo appellativo nasce l'esposizione di Calenzano al Centro Eventi St. Art con ricostruzioni, stampe dell'epoca, sculture, medaglie e crest, uniformi di ieri e di oggi, e tante altre curiosità da scoprire. L'evoluzione delle armi dei Carabinieri dell'Azienda Pedersoli di Brescia che da oltre 50 anni opera a livello Internazionale con riproduzioni Museali di oltre quindicimila “esemplari “ annui lavorati interamente a mano con estrema precisione vanto di eccellenza del Made in italy nel mondo come la prima “carabina", la prima pistola a pietra focaia del 1814, la “daga" sciabola corta dei militari a piedi come da determinazione sovrana del 1814.

Ecco poi la grande esposizione di rarissime cartoline d'epoca a cura del Circolo Filatelico Fiorentino, oppure addirittura i sigari Toscani prodotti a mano ed intitolati appunto a “Pastrengo" in occasione del Bicentenario, poi tutti i famosi e caratteristici calendari dell'Arma non a caso nato a Firenze dal 1928 per iniziativa del Generale Gino Poggesi fino a quello di oggi che riporta in copertina la bellissima scultura di Antonio Berti “realizzata dallo scultore nel suo studio di Sesto Fiorentino “La pattuglia nella tempesta" e che verrà collocata nei giardini del Quirinale a Roma. 

L'Arma dei Carabinieri parteciperà in prima persona con reperti rarissimi dei propri Musei e con una interessantissima sezione della visione dell'Arma oggi con tutte le sue specializzazioni dal gruppi dei Nas antisofisticazione, alla tutela del patrimonio artistico e culturale, al Gruppo anticrimine, ai Carabinieri cinofili, e artificieri. Anche il famoso logo simbolo dei Carabinieri con la “granata" fiammeggiante a tredici punte e le due lettere intrecciate “R I “Repubblica Italiana con la scritta “ nei secoli Fedele" motto coniato da Capitano Cenisio Fusi nel 1914 nel primo centenario dell'arma sarà ricreato dalle Scenografie Barbaro.

Molte le adesioni dalle Associazioni Nazionali dei Carabinieri con prezioso materiale, fra queste quella degli Amici del Lampeggiante Blu con veicoli d'epoca. Arriva da un collezionista di Genova la ricostruzione con figurini della famosa carica di Pastrengo, in mostra anche una rarissima collezione di uno squadrone di figurini piatti appartenuti al Granduca di Genova della Famiglia Reale , altri invece creati per il Film di Flavio Calzavara del 1942 “La Contessa di Castiglione”. Della famosa e antica fabbrica “Bottega del Soldatino" di Luciano Antonini in Roma Bande a piedi o a cavallo, mentre l'Associazione Fiorentina La Condotta ha ricreato tutta l'evoluzione delle uniformi dei 200 anni, e ancora modelli aerei, terrestri, marittimi per la gioia di appassionati giovani e meno giovani che si potranno rapportare ancora una volta con l'arma non a caso definita “LA FEDELISSIMA".

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