Home Banking: attenzione ai link ed al bonifico truffa

Il caso a Grosseto seguito da Confconsumatori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2018 13:10
Home Banking: attenzione ai link ed al bonifico truffa

I rapporti di home banking sono collegati, per i pagamenti, ad una chiavetta token che cambia codice di accesso numerico ogni minuto. Tuttavia nel 2015 ancora qualche Banca non utilizzava questo strumento.

La Confederazione Generale dei Consumatori ha seguito un caso accaduto in Toscana. Nel dicembre 2015 una cittadina di Grosseto riceve un sms sul proprio cellulare che pareva proveniente dalla propria banca, sms che evidenziava un pagamento da fare ad Equitalia e conteneva un link. La malcapitata cadeva nella trappola del “pishing” e si collegava al link ed in buona fede veniva collegata ad un sito che sembrava quello della propria banca al fine di eseguire il pagamento della cartella, sempre in buona fede inseriva le proprie credenziali ma non riusciva ad entrare.

Il giorno successivo la Banca chiedeva informazioni sui bonifici fatti in Spagna ed immediatamente la correntista disconosceva le operazioni. Successivamente la Banca comunicava di non essere riuscita a recuperare un bonifico fatto in Spagna per 1.400,00 euro.

La correntista prima reclamava per le vie brevi poi si rivolgeva alla Confconsumatori di Grosseto, previa regolare denuncia alla Polizia Postale, che inoltrava le contestazioni alla Banca; Banca che negava ogni addebito anche in sede di conciliazione.

Non restava quindi alla correntista grossetana che agire in giudizio tramite l’Avv. Sara Serritiello che collabora con la Confconsumatori di Grosseto.

"Con la sentenza n. 2/2018 il Giudice di Pace di Grosseto ha accolto tutte le domande della consumatrice ricordando che sulla Banca grava la diligenza professionale del buon banchiere, che la direttiva comunitaria 1997/64/ce impone di far gravare i rischi di attività oggettivamente pericolose, come le transazioni on line, non sui consumatori ma sulle aziende e per finire il Giudice ha osservato come la Banca aveva l’obbligo di fornire i mezzi di prevenzione più sofisticati al fine di certificare la volontà digitale del proprio cliente mediante consegna di un Token. Conseguentemente il Giudice ha accolto la domanda della correntista condannando la Banca alla restituzione della somma di euro 1.400,00 oltre interessi legali e spese del giudizio". Il testo della sentenza sarà disponibile sul sito www.confconsumatori.it

Confconsumatori ricorda ai consumatori, che "sempre più spesso sono a rischio di frodi telematiche, devono tenere dei comportamenti molto prudenti come ricordare che la propria Banca non invia tramite e mail alcun link o documenti allegati e nell’aprire i messaggi non devono limitarsi, ad esempio, a leggere il nominativo del soggetto che invia la mail (talvolta falsamento di comodo) ma leggere l’indirizzo di posta elettronica per esteso del mittente.

Per informazioni la sede di grossetana di Via Ronchi 24 è disponibile al numero 0564,410680 oppure all’indirizzo grosseto@confconsumatori.it

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