Parla un malato di Covid: la forza, il dolore e la speranza

M., non vaccinato, è ricoverato da quasi 3 settimane a Ponte a Niccheri. "Ambiente eccezionale, grazie di cuore a tutti"

Antonio
Antonio Patruno
31 agosto 2021 11:34
Parla un malato di Covid: la forza, il dolore e la speranza

Si chiama M. è fiorentino, ha poco più di 60 anni e da una ventina di giorni lotta contro il Coronavirus nel reparto Covid Medicina A - primario dottor Andrea Bribani - dell'ospedale Santa Maria Annunziata, il Ponte a Niccheri. "Non cerco pubblicità per me - afferma - voglio soprattutto ringraziare il personale che mi sta seguendo ed elogiare l'organizzazione: qua c'è ordine, pulizia, capacità collaborativa tra dottori, infermieri e oss. Un ambiente eccezionale, grazie di cuore a tutti".

M. com'è andata? Come ha preso il virus?

"Non sono vaccinato e sono stato molto attento ma evidentemente non è bastato. Ti arriva all'improvviso! Un mio amico medico mi aveva fortemente consigliato di vaccinarmi ma io avevo paura, dicevo 'non so cosa ci mettono dentro...'.

In quale forma di virus è incappato?

"Mi sono beccato una forma bilaterale di polmonite interstiziale, non so quanto dovrò restare qui ma voglio uscire più forte di prima costi quel che costi. Qui in ospedale sono stato curato per molti giorni e sono tuttora curato con l'ossigeno e con il cortisone, è stata ed è una prova durissima ma ne usciremo".

Com'è stato l'impatto con l'ospedale?

"L'impatto è stato duro ma ho notato subito un centro di accoglienza bene gestito e una professionalità eccezionale. Lavorano perfino con tre paia di guanti, mai vista tanta cura nel lavoro... Gli esami, tipo l'Emogas, sono a volte un po' cruenti ma meno male che li hanno inventati... La comodità non è il loro forte ma per la guarigione questo e altro".

Anche nella sua famiglia ci sono problemi di Covid?

"Sì purtroppo e per colpa mia. Ho ho fatto un errore nei confronti di mia moglie e non me lo perdonerò anche se alla fine è andato tutto piuttosto bene". 

Si spieghi M... .

"Dovevo vaccinarmi per lei, lei era vaccinata io no e le ho attaccato il virus. Fortunatamente essendo vaccinata non ha avuto grossi problemi, è rimasta solo per qualche giorno positiva al tampone".

Le notti come vanno? Dorme?

"Alcune notti le ho passate in bianco, sono stato sveglio anche 72 ore di fila. Ultimamente 4 o 5 ore riesco a dormirle. Purtroppo adesso ci sono dentro io e vorrei essere l'ultimo ma difficilmente potrà essere così".

Per concludere M. si sente di lanciare un appello?

"Ognuno è libero di fare come vuole, ognuno ha la sua coscienza ma il mio consiglio per l'esperienza che sto vivendo è vaccinarsi. Io farò sempre quello che mi dicono di fare i dottori e i sanitari. Quello che è certo è che bisognerà stare molto attenti, sempre. Serve vaccinarsi".

Ricordiamo, come spiegano i medici, che il vaccino "copre" in parte anche le varianti e serve anche ad evitare che sviluppino una polmonite severa. Inoltre riduce anche le modificazioni genetiche del virus stesso, ad esempio per quanto concerne la variante brasiliana.

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