Giubbe Rosse a rischio: Palazzo Vecchio pronto ad aiutare lo storico caffé

Il centro storico rischia di perdere parte della sua identità con il marchio del leggendario ritrovo degli artisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2018 14:01
Giubbe Rosse a rischio: Palazzo Vecchio pronto ad aiutare lo storico caffé

 La vicenda Giubbe Rosse, lo storico caffé ritrovo di letterati ed artisti simbolo di piazza della Repubblica, racconta un centro storico che rischia di perdere la sua identità, forse vittima di nuovi flussi e soprattutto nuove esigenze. Da Palazzo Vecchio il sindaco Dario Nardella spiega "Abbiamo fatto tanto e continueremo a farlo per mantenere attive le storiche realtà economiche fiorentine. L'ultimo esempio è stato la Farmacia di piazza San Felice. Siamo pronti ad aiutare chiunque e siamo l'unica città in Italia in prima linea su questo tema: abbiamo messo lo stop ai fast food, asia market, mini market ed internet point. Ci hanno preso in giro quando abbiamo detto di voler tutelare il cibo come patrimonio tradizionale. Abbiamo azzerato l'IMU per gli immobili che ospitano attività storiche a favore dei proprietari. Siamo dalla loro parte".

Massimiliano Bianchi, segretario generale Filcams Cgil Firenze commenta così la vicenda "La notizia che la proprietà delle Giubbe Rosse ha presentato istanza di pre concordato ci ha rattristato, anche perché si tratta di un caffè che fa parte della storia di Firenze, ma non stupito: alcuni lavoratori dello storico locale si sono già rivolti alle nostre sedi, noi cercheremo di tutelarli in tutti i modi possibili. E sono sempre di più i lavoratori di pubblici esercizi del centro, anche di marchi noti, che si rivolgono a noi per chiedere informazioni e protezione e per illustrare problematiche, e la cosa ci preoccupa molto.

Già con la vicenda Giacosa abbiamo provato a fare una battaglia per salvare i marchi storici del centro; chiedemmo e ottenemmo un tavolo istituzionale sulla vertenza ma il bar ha chiuso e 15 dipendenti sono rimasti senza lavoro. Noi crediamo che invece si debba pensare a un modello di turismo di qualità, accogliente e sostenibile e porteremo queste istanze in qualunque luogo sarà possibile discutere di questi temi".

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