Giorno della memoria: il 27 gennaio Meeting della Regione al Mandela Forum

Rossi e Barni ai ragazzi: "Mai indifferenti di fronte alle tragedie". Mercoledì a Palazzo Vecchio la consegna della cittadinanza onoraria a Tatiana e Andra Bucci. I materiali dell’archivio storico di Indire per la mostra alla Comunità ebraica sull’antisemitismo nella scuola fascista. Al Quartiere 5 la mostra “L’Inferno di Auschwitz” e tre incontri a Villa Pozzolini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2016 19:16
Giorno della memoria: il 27 gennaio Meeting della Regione al Mandela Forum

FIRENZE– Cinema, teatro, musica, letture e tanti giovani ‘sul palco’ per non dimenticare. Si rinnova in Toscana nel 2016 l'appuntamento con il Giorno della memoria, rinnovando un impegno ideale e culturale contro l'intolleranza, il razzismo, l'odio etnico, il fondamentalismo. Il Treno della memoria, i Meeting, la formazione degli insegnanti, il sostegno alla ricerca storica ed ai progetti educativi, le iniziative di approfondimento scientifico, sono il segno dell'importante investimento nella memoria che la Regione ha realizzato nel corso di molti anni.

Un investimento che ha creato competenze, conoscenza e sensibilità diffuse nella società toscana, come dimostrano le oltre 200 iniziative che anche quest'anno sono state promosse nella nostra regione da parte di scuole, associazioni e istituzioni pubbliche. Quest'anno siamo alla sesta edizione del Meeting, ancora al MandelaForum di Firenze, che dal 2006 la Regione promuove ogni due anni in alternanza con il Treno della memoria, in collaborazione con il Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato, le Province, il Comune di Firenze, l'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana.

Hanno aderito 120 scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione, che porteranno 7mila 500 studenti; saranno presenti anche 100 studenti universitari. Il programma prevede la partecipazione di tanti testimoni diretti che saranno coordinati sul palco da Gad Lerner: le bambine del lager, Kitty Braun e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, la testimone della persecuzione contro gli ebrei e della dittatura argentina Vera Vigevani Iarach, l'ebreo della comunità romana Piero Terracina, il partigiano deportato adolescente Marcello Mancini, la deportata politica Vera Michelin Salomon, il militare internato Antornio Ceseri. Il tema di quest'anno ("Voi che vivete sicuri - Accoglienza e respingimenti ieri e oggi") intende affermare il valore della cultura dell'incontro e dell'accoglienza, della dignità umana personale e collettiva, valorizzando anche l'esperienza di accoglienza che la Toscana sta realizzando. L'incontro con le storie dei testimoni di Shoah e deportazione, di persone che al tempo del nazifascismo non riuscirono, anche per l'indifferenza dei più, a mettersi in salvo dalle persecuzioni e dalla deportazione nei lager nazisti, può rafforzare nei giovani il principio della responsabilità individuale e collettiva che in società democratiche comprende il dovere dell'accoglienza dei profughi.

Come ha dimostrato la Regione organizzando dal 2014 al 2015 il ricevimento di oltre 6mila 400 rifugiati.

"Ascoltare anzitutto". E' la raccomandazione che il presidente Enrico Rossi e la vice presidente Monica Barni fanno ai ragazzi della Toscana, alla vigilia del meeting che si terrà il 27 gennaio al Mandela Forum di Firenze, presentato oggi. "Ascoltare la memoria di chi ha subito la persecuzione – ripete Barni -, ascoltare e non rimanere indifferenti, questo dico di fare ai giovani: ieri rispetto alla Shoah ed oggi di fronte alle tragedie che si ripetono nel Mediterraneo, che troppo spesso dimentichiamo".

La prossima edizione del meeting intreccerà infatti tra loro due temi, la deportazione ai tempi del nazismo e il dramma dei profughi in fuga oggi dai loro Paesi, tra accoglienza e respingimenti. La Toscana li ha accolti: oltre 6400 tra il 2014 e il 2015, poco meno di duemila migranti dal nord Africa tra il 2011 e il 2012, dopo la prima "Primavera araba". E ai profughi si sommano 395 mila stranieri che vivono nella regione: rumeni, albanesi, cinesi e marocchini i più numerosi. "Con il Giorno della memoria la Toscana educa e sensibilizza i giovani contro l'indifferenza e l'insensibilità - conclude la vice presidente Barni - Il meeting e il treno per Auschwitz sono il frutto di un'azione coordinata e continuata dedicata al tema della memoria.

E sicuramente la Toscana è in prima fila a livello nazionale nel valorizzare questo tema, in particolare grazie ad un'azione capillare nelle scuole di cui ringrazio gli insegnanti per il loro impegno e i giovani per l'interesse dimostrato". Una continuità nel tempo, dal 2002 ad oggi, richiamata anche dal presidente. "Ogni due anni – aggiunge Rossi - al meeting accogliamo quasi ottomila giovani. Altri cinquecento salgono negli anni pari sul treno. Vuol dire parlare, nell'arco di sei anni, ad un'intera generazione".

Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata della Memoria, martedì 26 gennaio alle 17, a Firenze presso la Sinagoga e la Sala Servi (via Farini, 10), sarà inaugurata la mostra “A lezione di razzismo. Scuola e libri durante la persecuzione antisemita (1938 – 1943)”, a cura di Pamela Giorgi, Giovanna Lambroni e Dora Liscia Bemporad. L’iniziativa è organizzata dalla Comunità Ebraica e dal Museo Ebraico di Firenze e dalla Fondazione Ambron Castiglioni di Firenze con la collaborazione dell’Indire (Istituto Nazionale Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa).

La mostra sarà visibile fino al prossimo 10 aprile. Alle 18 saranno presentati gli atti della Giornata di Studi “Matite razziste. Antisemitismo e razzismo nell’illustrazione del periodo fascista”, a cura di Giovanna Lambroni e Dora Liscia Bemporad. Interverranno Ugo Caffaz e Marta Baiardi. Introdurranno Sara Cividalli, presidente della Comunità Ebraica e Alberto Boralevi, Presidente della Fondazione Ambron Castiglioni. Il tema portante della mostra è il ruolo dell’immagine nella diffusione del razzismo.

Durante il fascismo i temi dell’appartenenza etnica e del culto della razza furono veicolati in vari modi, tra i quali il rigoroso intervento sulla scuola, sull’editoria scolastica, sulla letteratura giovanile d’evasione e su un genere molto amato dalle giovani generazioni: il fumetto. Educatori, scrittori, artisti e illustratori, in molti contribuirono a diffondere il seme del razzismo, traducendo in linguaggio pedagogico e in figure accattivanti temi e atteggiamenti in cui la diffidenza pregiudiziale verso l’altro contribuiva alla realizzazione di un progetto educativo di creazione del “noi”. Per realizzare la mostra, l’Archivio storico di Indire ha messo a disposizione il suo patrimonio documentario, tra cuiquaderni, materiali didattici, libri e fotografie che delineano i processi formativi con i quali si tentò di costruire il nuovo uomo fascista, attraverso la creazione del nemico interno, l’esclusione dei diversi, il mito della razza e della pura stirpe italica.

La mostra è finalizzata a mettere in luce alcuni aspetti spesso poco considerati, relativi all’applicazione delle leggi razziali del 1938 nella scuola fascista. Tra i documenti della mostra figurano anche quaderni e album di piccoli studenti ebrei alla vigilia delle leggi razziali.

In occasione del Giorno della Memoria 2016, martedì 26 gennaio al Teatro di Rifredi la Compagnia Cervelli in Tempesta presenta BENT di Martin Sherman, la regia è di Lorenzo Tarocchi. Si parla ancora troppo poco dello sterminio subito da migliaia di persone solo in ragione del proprio orientamento sessuale. Bent, famosissima pièce dell'inglese Martin Sherman, rappresentata per la prima volta al London’s Royal Court Theatre nel 1979, porta alla ribalta questa pagina di storia così importante, eppure così trascurata, quasi rimossa, ponendoci inoltre inquietanti interrogativi sulla realtà di oggi. Attraverso la storia del giovane Max, il testo racconta l’improvviso e traumatico passaggio da una Berlino relativamente aperta nei confronti dei gay, all’inizio di una durissima repressione e persecuzione (in seguito alla “Notte dei lunghi coltelli” del 1934), che costrinse molti di loro alla fuga o alla detenzione nei campi di concentramento.Nella Berlino del 1934, Max frequenta i cabaret della capitale del Reich e convive con il ballerino Rudy.

Dopo l'assassinio brutale di un SA, con cui aveva trascorso la notte, da parte delle SS, Max tenta di fuggire insieme al compagno, fuga che si conclude tragicamente con la morte di Rudy. Max finisce prigioniero a Dachau dove rinnega la sua omosessualità e, fingendosi ebreo, porta la stella gialla al petto. Nel campo incontra Horst, marchiato dal triangolo rosa degli omosessuali: tra i due nasce una storia d’amore delicata, improbabile, disperata. La forza di questo spettacolo sta nel porre l'accento, a tratti anche ironico, sulla capacità di prendere coscienza della propria dignità e sul valore dell'amore in una situazione di completa disumanizzazione.

Mercoledì invece, alle 15,30 nel Salone dei Cinquecento, il consiglio comunale è convocato in seduta solenne per la celebrazione della Giornata della Memoria. Sarà consegnata la cittadinanza onoraria a Tatiana e Andra Bucci, le due sorelle sopravvissute ad Auschwitz.

Il Consiglio di Quartiere 5 propone quest’anno, rispetto alla giornata della Memoria, un ricco programma rivolto a tutti i cittadini ed in modo particolare ai ragazzi delle scuole Medie. La proposta si articola su due iniziative: una mostra reportage fotografico dai lager di Auschwitz e Birkenau. L’inaugurazione è prevista lunedì 25 gennaio alle ore 12,00 c/o la sede del Quartiere in via Baracca 150/p. Sarà visitabile nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 13,00e martedì e giovedì dalle ore 14,00 alle ore 17,00. L’altra iniziativa, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, prevede 3 incontri: il 5, 12 e 19 febbraio c/o Villa Pozzolini nel viale Guidoni, 188 alle ore 17,00.

Gli incontri sono affidati a docenti e studiosi che affrontano i temi commemorati legati alle giornate del 27 gennaio e del 10 febbraio (Giorno del Ricordo), arrivando a comprendere anche l’attualità con l’illustrazione della crisi dei Balcani degli anni ’90, così da evidenziare come la storia spesso riproponga scenari agghiaccianti. Saranno infatti approfonditi l’esame delle politiche di sterminio del popolo ebraico nel contesto dell’Europa occupata dal nazismo e dai suoi alleati, quindi le vicende del confine orientale italiano fra guerre mondiali, foibe ed esodo delle popolazioni italiane ed infine sarà affrontata la questione delle guerre Balcaniche degli anni Novanta del ‘900, quale ultima fase di un processo di violenze che ha segnato quella regione dell’Europa lungo tutto il secolo scorso.

In particolare in occasione dell’ultimo incontro sarà previsto anche l’intervento del dott. Maurizio Certini, direttore del Centro La Pira, per offrire un quadro degli spostamenti di popolazione e delle politiche di accoglienza che hanno segnato il nostro territorio negli ultimi decenni.

Il Comune di Lastra a Signa celebrerà il Giorno della Memoria per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto e del nazifascismo con un’iniziativa al Teatro delle Arti di via Matteotti. Mercoledì 27 gennaio a partire dalle 8.30 si terrà la proiezione del film “Il Pianista" di Roman Polanski, preceduta dai saluti del sindaco Angela Bagni e della presidente del consiglio comunale Gemma Pandolfini. A seguire, dopo il film, si terrà l’incontro con gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Leonardo Da Vinci e con il consiglio comunale dei ragazzi, a cui parteciperanno Moreno Cipriani di Aned Firenze e Davide Sadun della Comunità ebraica di Firenze.

Una donna eccezionale che è riuscita a lasciare un importante contributo alla testimonianza ed alla memoria dell’olocausto, sempre con una particolare attenzione al rapporto con i giovani per mantenere viva in loro la memoria. Sarà attraverso l’opera di Liana Millu che il Comune di Rufina celebrerà la Giornata della Memoria. L’appuntamento è per mercoledì 3 febbraio alle 21 in Biblioteca Comunale, il tema centrale quest’anno è “L’Olocausto delle donne” ed in particolare l’attenzione sarà posta su Liana Millu, scrittrice, educatrice e deportata. Di lei, contemporanea di Primo Levi, scomparsa nel 2005, rimangono molti importanti scritti, pubblicazioni e racconti sull’esperienza della deportazione, vista con il particolare occhio femminile. L’iniziativa è organizzata dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Rufina e da ANED Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti sezione di Firenze.

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” con questa frase di Primo Levi il Comune di Reggello ricorda che mercoledì 27 gennaio è “Il Giorno della Memoria” istituito per commemorare lo sterminio e la deportazione del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La celebrazione è prevista, naturalmente mercoledì 27, alle 10 nella Sala del Consiglio Comunale. A portare la propria testimonianza ci sarà Dante Rabatti che è stato internato militare nei campi di concentramento nazisti. Durante la mattinata saranno presentati testi e letture realizzate dai ragazzi delle terze classi della Scuola Secondaria di Primo Grado M.Guerri dell’Istituto Comprensivo di Reggello. La commemorazione sarà un omaggio alla memoria delle vittime della Shoah, ma anche di tutti i genocidi e stermini della storia.

Nei comuni del Chianti il Giorno della Memoria si celebra per un’intera settimana. Con un ricco cartellone confezionato dalle amministrazioni comunali il ricordo della Shoah si propaga nei luoghi della cultura di Barberino, Greve, San Casciano e Tavarnelle. A San Casciano l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz sarà rievocato nei giorni 25, 27 e 28 gennaio alle ore 10 con la proiezione della pellicola “Arrivederci Ragazzi”, un film di Louis Malle. La proiezione è riservata agli alunni delle scuole primarie e secondarie dell'Istituto Comprensivo di San Casciano.

Mercoledì 27 alle ore 21,30 è il Cinema Teatro Everest ad ospitare“Francofonia”, un film di Aleksandr Sokurov. Sabato 30 gennaio alle ore 16 presso la Sala del Consiglio Comunale si terrà l’incontro “La politica antiebraica a Firenze e in provincia sotto i nazisti e la Repubblica Sociale Italiana: l'esperienza delle vittime” con Marta Baiardi, Istituto Storico della Resistenza in Toscana, il sindacoMassimiliano Pescini e l’assessore alla Cultura Chiara Molducci.

L’iniziativa è coordinata da Francesco Fusi. Sabato 30 gennaio, alle ore 21 il Teatro Comunale Niccolini propone il concerto eseguito dagli allievi delConservatorio Cherubini di Firenze “Cherubini Harmonie”. In programma le musiche dai campi di concentramento. L’esibizione è diretta da Guido Corti e vede la partecipazione del Magnifico Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, in quanto voce recitante. Ricco e variegato anche il programma dell'Unione Comunale del Chianti Fiorentino, realizzato in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Don Milani, il Cinema Olimpia, l'Associazione Culturale Nuvole in Viaggio ed il Teatro Regina Margherita di Marcialla.

Al cinema Olimpia il 26 e il 27 gennaio alle ore 21.30 è prevista la proiezione in prima visione del film candidato all'Oscar “Il labirinto del silenzio” di Giulio Ricciarelli. Mercoledì 27 alle ore 10 sarà proiettato il film “Train de vie" di Radu Mihăileanu. L’iniziativa è riservata ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Tavarnelle. Al Regina Margherita di Marcialla il 28 alle ore 21.30 si terrà lo spettacolo “Per non dimenticare” della Compagnia Clap.

Ideazione spazi, testi e regia siglati da Paolo Ciotti. Nel corso della serata sarà proiettato anche il docufilm “Il Partigiano Nicche” di Stefano Ballini. Per concludere sabato 30 alle ore 21 l’aula magna dell’Istituto Comprensivo ospiterà “L’amico ritrovato”, una trasposizione teatrale del romanzo breve di Fred Uhlman con la partecipazione degli studenti. L’attore e regista Massimo Salvianti firma l’elaborazione del testo e la messa in scena.

A Prato il 27 gennaio alle 21 nella Chiesa di San Francesco appuntamento con "Il concerto della Memoria". L'iniziativa è organizzata dalla Scuola di Musica G.Verdi e dalla Camerata Strumentale Città di Prato, in occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria, istituita dalle Nazioni Unite per commemorare le vittime dell'Olocausto. Per l'occasione il 27 gennaio sarà eseguito il Requiem op.48 di Gabriel Fauré, una delle composizioni più conosciute e amate del compositore francese, che fu direttore del Conservatorio di Parigi fino al 1920. Composto nella prima versione nel 1888, il Requiem sarà eseguito seguendo la prima versione il cui l’organico non prevede strumenti a fiato, e la voce di un soprano solista sostituisce il coro di voci bianche. Per questa magnifica composizione l'Orchestra d’archi della Scuola di musica Verdi, preparata da Marco Facchini, maestro concertatore e primo violino, rinnova la collaborazione con il coro PratoLirica e il coro Hortus Concentus.

Assieme ai coristi e agli orchestrali, quasi cento esecutori, il concerto vedrà la partecipazione dei solisti Romano Martinuzzi, baritono, Mayumi Kuroki, soprano, Elena Castini, arpa, Fabio Rogai, timpani, Sofia Nagast, soprano, Nicola Mottaran, organo. Nella prima parte i due cori, sotto la direzione di Fiorella Cappelli e Mayumi Kuroki, si alterneranno eseguendo brani sacri di Janáček e Dvořák oltre al Cantique de Racine di Fauré. Dirige il Requiem il maestro Pietro Rossi. Il concerto è a ingresso libero.

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