Fuochi di San Giovanni: poteva essere usata la Tassa di Soggiorno

Il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi: “Non si può dire che il settore alberghiero non contribuisce alle iniziative per il bene della città”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 giugno 2015 17:28
Fuochi di San Giovanni: poteva essere usata la Tassa di Soggiorno

Firenze al verde, siamo a questo? Agli albergatori fiorentini le parole del sindaco non sono andate giù. Secondo il comparto la Tassa di Soggiorno, aumentata di recente, sarebbe potuta tornare utile. Alto il sacrificio richiesto agli addetti del settore ricettivo fiorentino: 50 centesimi in più a persona al giorno non sono uno scherzo. Poteva essere finanziato un evento ricco di appeal? Invece ne è uscita una questua che ha infastidito molti. “Personalmente tendo a credere che le parole del sindaco Nardella a proposito dell’organizzazione dei fochi di San Giovanni e al mancato contributo da parte del mondo delle imprese alle attività promozionali svolte in città siano state male interpretate. L’affermazione non poteva riferirsi al mondo dell’alberghiero.

Anche perché il sindaco sa benissimo quanto il settore contribuisca ogni anno economicamente alle spese per la cultura e la manutenzione di Firenze, attraverso il versamento della tassa di soggiorno. Anzi ci chiediamo come mai non si sia pensato a utilizzare proprio una parte dei proventi di questa imposta per finanziare una manifestazione a forte appeal turistico come i fochi, considerato che la tassa dovrebbe servire proprio a questo scopo” questo il commento del presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi, alla notizia apparsa oggi su alcuni quotidiani circa il programma dei festeggiamenti di San Giovanni.

“Quest’anno il Comune ci ha ‘chiesto’ di fare uno sforzo aggiuntivo per problemi di bilancio – prosegue Bechi – aumentando la tassa di soggiorno di altri 50 centesimi a notte, che non sono uno scherzo. Non ne siamo stati felici. Ma ora non si dica che dal settore alberghiero non arrivano risorse per la città”.“Non so se il sentimento debba essere rappresentato con le parole meraviglia o amarezza o delusione per quello che viene detto e per il fatto che ci sia il convincimento che noi ‘prendiamo senza dare’ a Firenze, ma cosa prendiamo esattamente? Io direi che noi lavoriamo a Firenze per Firenze, con Firenze, valorizzando ciò che gli antenati hanno, con grande lungimiranza, lasciato ai posteri e facendo di questo un mestiere che crea occupazione e professionalità” amareggiata anche Beatrice Grassi, presidente della Sezione Industria Alberghiera di Confindustria Firenze.

“A tre giorni dalla festività si ‘esulta per aver trovato i fondi per i ‘fochi’: ma non ce ne eravamo accorti prima di non avere soldi? La fondazione ha un budget e qualcuno che si occupi delle cose da fare, appunto, per San Giovanni? - prosegue la presidente Grassi - E poi, c’è chi pensa che qualcuno ‘tragga beneficio dai fuochi’: sicuramente non pensava ai turisti, in coda per entrare agli Uffizi e l’Accademia, seduti sulle scalinate del piazzale Michelangelo per vedere il tramonto sull’Arno, altro che ‘fochi’, uno spettacolo della natura..

gratis! Sicuramente non pensava agli Albergatori che pagano le tasse locali ‘tarate’ sul fatto che siamo a Firenze Imu, Tari (la cui tariffa dell’ acconto 2015 è già maggiorata rispetto al 2014 che era già più alto del 2013)”. Infine, conclude la presidente Grassi "è molto positiva, l’idea del Comune di far pagare l’ingresso per luoghi d’eccezione e devolvere gli incassi dei musei Comunali del giorno di San Giovanni a qualcuno: quest’anno ne beneficiano gli Angeli del Bello (se lo meritano!!) per la prossima volta, potrebbe beneficiarne l’associazione di San Giovanni per garantire fondi in una ricorrenza tanto cara ai cittadini di Firenze".

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