Funerali per gli operai cinesi a Prato

Il sindaco Biffoni: «Siamo qui a condividere il dolore ma anche la volontà di mettere la parola fine a condizioni di vita e lavoro per noi inaccettabili»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 giugno 2014 00:04
Funerali per gli operai cinesi a Prato

PRATO- "Oggi è giunto finalmente il momento del cordoglio, della commozione collettiva, della pace per queste sette persone rimaste vittime di una fine così atroce, impensabile per un paese come il nostro. Ma dare pace non significa dimenticare. I nomi di queste sette persone andrebbero scanditi uno a uno e le loro storie conosciute fino in fondo, per capire davvero dove questo nostro mondo sta sbagliando". E' con queste parole che questo pomeriggio l'assessore alla presidenza Vittorio Bugli ha portato, anche a nome del presidente Rossi, il saluto del governo regionale al piazzale Ebensee, a Prato, dove si sono tenuti i funerali delle vittime del rogo al Macrolotto dello scorso dicembre. E' stata l'occasione per stringersi alla comunità cinese e per riflettere su una tragedia che ha rappresentato anche "un insegnamento per cambiare in meglio anziché rischiare una rimozione per paura o solamente per inadeguatezza". "Non è oggi il giorno per parlarne - ha ricordato Bugli alla comunità cinese - ma è proprio per questo che dal minuto successivo allo spegnimento dell'incendio la Regione si è messa al lavoro con un solo obiettivo: fare di tutto per impedire che qualunque altro cittadino - cinese, italiano o di qualsiasi altra nazionalità - possa vivere, lavorare e morire nelle condizioni in cui sono morti i vostri sette connazionali".

«Il primo dicembre è stato un giorno di grande dolore per la città di Prato. Dolore per la morte dei sette cittadini cinesi, dolore per le condizioni in cui si è scatenato l’incendio mortale, dolore per la dignità ferita del mondo del lavoro e della nostra comunità. Da sempre Prato è la città dell’accoglienza, è la città dei diritti. La nostra città, il nostro Paese hanno lottato negli anni perché le condizioni di lavoro, la sicurezza nelle fabbriche, la tutela dei diritti delle persone venissero non solo riconosciuti ma tutelati ogni giorno, attraverso normative attente, processi di coinvolgimento e dialogo.

Oggi siamo qui, rappresentanti delle istituzioni italiane, cittadini pratesi, comunità cinesi a condividere un grande dolore. Ma siamo qui anche a condividere la volontà di mettere la parola fine a condizioni di vita e lavoro per noi inaccettabili». Con queste parole il sindaco di Prato Matteo Biffoni si è rivolto alla comunità cinese e ai familiari delle vittime del rogo dello scorso dicembre delle quali oggi si sono svolti i funerali. A piazzale Ebensee hanno partecipato alla commemorazione, insieme alle autorità, anche il vicesindaco Simone Faggi e gli assessori Maria Grazia Ciambellotti, Benedetta Squittieri, Valerio Barberis e Simone Mangani, la presidente del Consiglio Comunale Ilaria Santi e alcuni consiglieri a nome di tutto il Comune. 

Per il sindaco Biffoni, che ha voluto incontrare gli esponenti della chiesa protestante cinese, i rappresentanti delle associazioni cinesi di Prato, Milano e Roma, i parenti delle vittime, è stata anche l’occasione per ribadire la volontà di tutelare i diritti dei lavoratori e di tutti i cittadini presenti a Prato: «Da sindaco posso esprimere a nome di tutta la mia comunità il dolore per quanto è accaduto, ma soprattutto la ferrea volontà di aiutare tutti coloro che vogliono condividere i nostri principi di giustizia ed equità sociale, di rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo.

I nostri figli condividono nascono nello stesso reparto maternità, crescono nelle stesse aule scolastiche, sono uniti spesso dagli stessi interessi e dalla stessa voglia di crescere in un futuro pieno di serenità. È un dovere morale verso di loro, innanzitutto, e verso noi stessi che ci deve spingere a garantire nel nostro territorio il rispetto di quei diritti per i quali in Italia negli scorsi decenni tanta gente ha lottato sacrificando la propria stessa vita». «Siamo vicini nel dolore ai familiari e agli amici di Chuntao, Qifu, Hangjian,Guangxing, Xiuping, Xieqing: i loro nomi, i loro volti, i loro desideri interrotti quel primo dicembre devono essere per noi la spinta per un impegno concreto a condividere un percorso comune affinhé non si ripeta mai più un dramma come questo, perché non ci si debba trovare ancora a piangere per tragedie che possono e devono essere evitate – ha aggiunto il sindaco -.

Noi siamo pronti a fare la nostra parte e la faremo. Ognuno faccia la sua, affinché sia l’ultima volta che il sindaco di Prato debba leggere parole come queste».

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