Fortezza da Basso, ostaggi del semaforo e dell'incrocio occupato

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Antonio
Antonio Lenoci
22 aprile 2015 16:12
Fortezza da Basso, ostaggi del semaforo e dell'incrocio occupato

Gianluca invia una foto e scrive: "Incrocio via Ridolfi-Fortezza: caos incontrollato e bus bloccati in coda. Questa situazione va avanti da troppo tempo!"La colpa è solo del sottopasso troppo corto e criticato anche dall'ex sindaco Matteo Renzi? In più occasioni l'ex sindaco ha sottolineato come una infrastruttura più lunga avrebbe concesso maggiori possibilità. Un'opera fortemente criticata nei modi e nei metodi tanto che i fiorentini l'hanno definita "una buca" che non offre nessun aiuto alla viabilità e con l'unica nota di merito di aver realizzato una piazza (Bambine e Bambini di Beslan) che però diventa un parcheggio in caso di eventi fieristici e congressuali.

Un enorme flop, insomma.Ma la problematica segnalata dal lettore e più volte sollevata negli ultimi anni, vede i mezzi del trasporto pubblico che provengono da piazza Indipendenza, tra cui le linee 14 - 23 - 17 - 6 per citare solo le più frequentate, costrette ad immettersi nel viale Filippo Strozzi "contromano" per risalire, delimitate da barriere in cemento, il sottopasso e dirigersi verso la Stazione Santa Maria Novella divenuta, dopo la pedonalizzazione di piazza Duomo, il nodo di scambio per tutte le linee urbane. Il semaforo ha tempi ridotti e molto spesso l'intersezione è impegnata dai veicoli già in transito.Questo passaggio obbligato si scontra con l'intersezione che vede i mezzi provenienti dal centro storico immettersi nella viabilità dei viali cittadini tagliando di fatto il viale Filippo Strozzi.Non esistono soluzioni o percorsi alternativi di alleggerimento? E' necessario che gli utenti del mezzo pubblico che pagano un biglietto a tempo restino sequestrati in attesa di un semaforo?Rilanciamo la segnalazione all'Assessorato alla Mobilità del Comune di Firenze che a quanto pare con gli assessori Mattei prima e Bonaccorsi poi non è riuscito a risolvere il problema, l'ennesima tegola che ricade su Dario Nardella ed i suoi collaboratori. 

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