Forteto: respinta ricusazione del Giudice, chiesto trasferimento a Genova

La decisione assunta in nottata dalla Cassazione sull’istanza presentata a luglio dagli imputati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2014 15:37
Forteto: respinta ricusazione del Giudice, chiesto trasferimento a Genova

Nella nottata scorsa, la Cassazione ha dichiarato inammissibile l’istanza di ricusazione del giudice Bouchard presentata nel luglio scorso, tramite i loro legali, dagli imputati al processo per maltrattamenti e abusi all’interno del Forteto. E' stato chiesto il trasferimento del Processo a Genova, questo comporterebbe ritardi che, secondo la politica toscana di opposizione "porterà a prescrizione" le richieste di risarcimento danni.

«L’accoglimento del ricorso contro la ricusazione del giudice Marco Bouchard nella sua qualità di presidente del collegio giudicante al processo Forteto è un passo di oggettività che, una volta tanto in questa orribile vicenda, procede nel senso dell’imparzialità e correttezza. Siamo soddisfatti ma con la moderazione di chi auspica non rimanga un passo isolato lungo il cammino delle coincidenze inquietanti» questo il commento con cui l’ex presidente della Commissione regionale d’inchiesta sugli affidi dei minori alla luce della vicenda Forteto Stefano Mugnai (FI) accoglie la notizia della decisione

«Il pronunciamento appena assunto dalla Cassazione – prosegue Mugnai – nel rivedere la decisione senza precedenti assunta dalla Corte d’Appello di Firenze mette un punto fermo sulla correttezza e l’integrità dell’intero procedimento giudiziario a carico di Fiesoli e dei suoi ‘pretoriani’ e restituisce, in parte, una scintilla di fiducia nelle vittime e presso l’opinione pubblica che, all’indomani dell’istanza di ricusazione, aveva rivolto appelli ai massimi rappresentanti della magistratura». Ieri, un nuovo paletto è stato messo al procedimento con la richiesta di trasferire il processo ad altro foro, nello specifico a Genova: «La sola valutazione di questa istanza – spiega Mugnai – produrrà nell’iter processuale un rallentamento stimabile in cinque mesi circa, sufficiente a far cadere in prescrizione alcuni reati prima che si possa pervenire alla sentenza di primo grado.

Di conseguenza, alcune parti civili non potranno vedersi riconosciuto il risarcimento del danno».«Se si parla di condizionamenti ambientali, sul Forteto il solo che abbiamo registrato è lo storico pregiudizio positivo che ha consentito il perpetrarsi di trent’anni di orrori ai danni di bambini senza difese. In questo senso forse dovrebbero essere le vittime, a chiedere uno spostamento del processo ad altra sede, non certo i legali degli imputati come accaduto oggi in un ennesimo tentativo dilatorio che mira a far cadere in prescrizione i reati» così hanno commentato la richiesta di trasferimento l’ex presidente della Commissione Stefano Mugnai (FI), l’ex vicepresidente Paolo Bambagioni (Pd), l’ex Consigliere segretario Maria Luisa Chincarini (CD-Gruppo Misto) e il Capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.

“Questo pronunciamento – commenta il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, che da sempre segue da vicino le evoluzioni del processo in corso a Firenze – dimostra che sono stati persi inutilmente otto mesi. E’ stato sprecato tempo prezioso che rischia di rendere più vicina la prescrizione per alcune delle vittime del Forteto, le quali già in estate potrebbero vedere compromessa ogni speranza di avere giustizia. Quanto è accaduto mesi fa con la richiesta di ricusare Bouchard è inconcepibile: la scelta della Corte d’Appello si è dimostrata del tutto sbagliata, tanto che la Cassazione non è nemmeno entrata nel merito della richiesta, bollando l’istanza direttamente come inammissibile. Un errore di valutazione gravissimo da parte della Corte d’Appello – incalza Donzelli – le cui conseguenze potrebbero essere pesantissime, per chi ha subito abusi.

Non può passare inosservato che tra i giudici di Corte d’Appello che hanno firmato la richiesta di ricusazione di Bouchard c’è anche Maria Cannizzaro, che lavorò al Tribunale dei Minori e in quella veste siglò provvedimenti per affidi proprio alla comunità. Il mio augurio – conclude il capogruppo FdI – è che non si perda altro tempo inutilmente e che gli imputati possano finalmente affrontare il processo anziché cercare di fuggire da esso”.

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