Formazione, una legge regionale per riordinare il settore

​ Nelle intenzioni del governo regionale dar vita entro l'anno ad una legge di riordino del settore della formazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2018 18:44
Formazione, una legge regionale per riordinare il settore

Per il presidente della Regione e l'assessore regionale al lavoro e formazione una visita stamani presso due dei sette Istituti tecnici superiori presenti in Toscana, il Prime di Firenze dove è stato ricevuto tra gli altri da Massimo Messeri, presidente di Nuovo Pignone BHGE, che di Prime è socia, e il Mita di Scandicci.

Il presidente ha precisato che la volontà è quella di fare meglio, in uno dei settori di competenza regionale, mettendo insieme la formazione e il mondo della produzione, inserendo in questa filiera anche i centri per l'impiego, la cui competenza è da poco nelle mani della Regione. È per questo che è partita oggi la prima tappa di un breve tour che porterà presidente ed assessore a prendere contatto con le altre eccellenze e a confrontarsi con le imprese che accettano gli studenti come stagisti.

È il caso di Balenciaga a Scandicci, che opera nel comparto della moda/pelletteria, che é passata negli ultimi dieci anni da una trentina a 180 addetti in Italia, di cui circa 100 a Scandicci e che quest'anno conta di assumere altre 40 unità. Sono 37 gli stagisti accolti negli ultimi tre anni e 16 quelli assunti in via definitiva, di cui tre provenienti dalla Fondazione Mita, presieduta da Massimiliano Guerrini.

Anche secondo il presidente del Da Vinci di Firenze, che ospita la Fondazione Prime, Marco Paterni, per conseguire un'alta percentuale di assunzioni di corsisti é fondamentale il rapporto con il territorio, così come mantenere partenariati formativi con tutte le aziende più importanti. Allo stesso modo è necessario far studiare i ragazzi pensando sempre a ciò che faranno dopo in azienda, cioè impostare gli studi guardando sempre al loro futuro.

Si tratta di un'impostazione condivisa dal presidente della Regione che ha detto di voler formalizzare un vero e proprio modello toscano di formazione professionale e di voler mettere in grado i centri per l'impiego di fornire a lavoratori e aziende risposte più vere e certe, facendo incontrare davvero domanda e offerta di lavoro, qualificando quest'ultima con percorsi formativi specifici e mirati.

E di eliminazione dell'attuale disallineamento tra domanda e offerta di lavoro ha parlato anche l'assessore regionale, secondo la quale oggi tante imprese cercano professionalità che non trovano, mentre sul fronte del lavoro si forma non secondo la domanda che proviene dal mondo produttivo, ma secondo un'offerta che risulta spesso non in linea con le esigenze imprenditoriali.

Di qui l'inizio di questo tour di visione delle eccellenze e di ascolto del mondo produttivo.

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