Forestale: dalle frodi agroalimentari al maltrattamento animali

Le attività del Corpo sono diversificate ma negli anni hanno acquisito una specializzazione sull'intero territorio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2016 15:47
Forestale: dalle frodi agroalimentari al maltrattamento animali

Un forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale ed agroalimentare. Le attività sono coordinate a livello provinciale e centrale dai Nucleo Investigativi di Polizia Ambientale e Forestale.

Il Nucleo Agroalimentare e Forestale garantisce la sicurezza dei consumatori finali poiché si occupa dell'applicazione dei regolamenti comunitari in materia agricola e forestale. Il Nucleo Operativo Antibracconaggio, tutela la fauna selvatica, il Nucleo Investigativo dei Reati in Danno agli Animali è destinato alle attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. I nuclei di controllo CITES svolgono attività di controllo sul commercio internazionale delle specie di fauna e di flora minacciate di estinzione.

Il servizio METEOMONT è stato istituito per incrementare le condizioni di sicurezza della montagna innevata attraverso la previsione e la prevenzione del pericolo valanghe e il servizio Soccorso Alpino Forestale per la ricerca e il recupero di escursionisti e alpinisti in difficoltà.A loro supporto i forestali possono contare sul servizio cinofilo destinato principalmente ad attività di protezione civile, di ricerca e soccorso di persone, del servizio a cavallo specializzato nella sorveglianza dei boschi e delle aree di interesse naturalistico e di quello nautico che si occupa della salvaguardia degli ecosistemi costieri, marini, fluviali e lacustri.

Circolazione libera degli alimenti, purché siano sicuri e sani. In Toscana il tema della sicurezza agroalimentare risulta determinante sull'economia locale e lo dimostrano le campagne svolte dalle Camere di Commercio, Coldiretti ed associazioni di settore. Vino ed olio sono tra gli alimenti più contraffatti.Il Corpo forestale entra nei laboratori di produzione per verificare l'intera filiera, dal trattamento dei terreni e degli animali sino alla lavorazione del prodotto e relativa etichettatura.

Per questo motivo il rapporto con gli imprenditori risulta diretto e costante e di rimbalzo l'attività ricade sui consumatori.Requisiti fondamentali per orientare i consumatori all'acquisto sono la sicurezza igienica, la salubrità e la conoscenza dell'origine e della provenienza di un determinato prodotto.In caso di illecito il personale della forestale provvede alla sanzione ed alla confisca amministrativa della merce.Curiosità.

In questo campo l'Italia adotta misure più restrittive degli altri paesi europei, ad esempio nel caso di merci prodotte in due o più Paesi, per l'Europa l'origine è quella "del Paese in cui è avvenuta l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale":  Una normativa che secondo i vertici del Corpo "lascia ancora, di fatto, un ampio margine di indeterminatezza, entro il quale si è consolidato un diffuso quanto difficilmente contestabile spazio per una sostanziale contraffazione dei prodotti agroalimentari nazionali, la cui materia d'origine è estera".

In Italia la Legge 24 dicembre 2003 n. 350 all'art. 4 commi 49 e 49-bis non solo vieta di dichiarare un'indicazione di provenienza falsa, ma fa obbligo di indicare in ogni caso il luogo di origine delle merci, al fine di evitare qualunque possibile fraintendimento da parte del cittadino consumatore. Il comma 49, in particolare, recita ad esempio "Costituisce falsa indicazione la stampigliatura «made in Italy» su prodotti e merci non originari dall'Italia ai sensi della normativa europea sull'origine; costituisce fallace indicazione, anche qualora sia indicata l'origine e la provenienza estera dei prodotti o delle merci, l'uso di segni, figure, o quant'altro possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana incluso l'uso fallace o fuorviante di marchi aziendali ai sensi della disciplina sulle pratiche commerciali ingannevoli".Quando un prodotto è Made in Italy? "E' necessaria la contemporanea sussistenza di due requisiti: sia il luogo di coltivazione/allevamento della materia prima sia quello di trasformazione devono essere italiani".Il Corpo forestale ha lanciato più volte l'allerta "La tutela dell'identità territoriale degli alimenti, alla luce di una diffusa e ormai nota pratica contraffattiva, rappresenta un danno ingente al potenziale economico, ma anche territoriale, del settore.

Per il futuro è necessario attivare anche a livello europeo un regime di tutela nei riguardi dei prodotti agroalimentari analogo a quello garantito per l'Italia dalla normativa nazionale; la L. 350/2003 permette, rispetto al Regolamento (UE) 1169/2011, un'attività di contrasto e di lotta alla contraffazione agroalimentare molto più incisiva ed efficace, avendo stabilito una definizione di origine dei prodotti alimentari ben più rigorosa ed esaustiva rispetto a quanto fatto da tale Regolamento".Il tricolore sbandierato ovunque. Per avere un'idea del fenomeno, nel maggio 2013 la Forestale ha attivato una task force sull'utilizzo fuorviante sull'imballaggio dei prodotti agroalimentari di "etichette, simboli, colori, figure, vessilli, bandiere tricolori che esaltino l'italianità dei luoghi d'origine della materia prima, della ricetta, del marchio o del processo di trasformazione di prodotti fabbricati in realtà all'estero, ovvero realizzati in Italia, ma con materia prima estera".Su 902 esercizi commerciali controllati in tutta Italia, sono state elevate 122 sanzioni amministrative per un importo totale di oltre 300.000,00, sequestrate circa 2 tonnellate di prodotti agroalimentari con 15 notizie di reato comunicate alle Procure e 14 persone denunciate. 

Di quali prodotti si tratta? "Il settore è quello lattiero caseario, delle carni lavorate, dei prodotti da forno, prosciutti, salumi e insaccati realizzati con suini provenienti da Paesi extra nazionali ma anche paste e alcolici".

Maltrattamento degli animali. All'interno del Corpo forestale nel maggio del 2005 nasce un reparto, in un primo associato alla vigilanza venatoria e all'organizzazione di operazioni di antibracconaggio di rilievo nazionale. Nel 2006 gli interventi sono tanti e viene creato un Ufficio competente in reati in danno agli animali con l'incarico di: vigilanza, prevenzione e repressione dei reati compiuti in danno agli animali, con specifica competenza nell'applicazione della normativa in materia di maltrattamento, abbandono e trasporto degli animali.Il compito è quello di svolgere attività di indagine complesse nell'ottica della difesa degli animali.

I risultati ottenuti hanno portato nel marzo 2007, alla nascita del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali per contrastare e reprimere tutti i fenomeni criminosi che comportano reati in danno agli animali, con particolare riferimento alle norme previste dalla legge n°189 del 2004, contenente "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate".Il Corpo dichiara di "fronteggiare vere e proprie organizzazioni criminali che operano su tutto il territorio nazionale e che ricavano dalle loro attività illecite centinaia di milioni di euro.

Non a caso, dopo la droga, a livello mondiale, il commercio illecito di animali è la seconda fonte di guadagno della malavita organizzata". A tremare per i controlli sono canili, strutture di quarantena, strutture private e pubbliche, circhi e vari punti vendita. Segue alle sanzioni la gestione dei canili sequestrati e la promozione delle campagne di adozioni dei cuccioli.

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