Firenze, sindaco del Termovalorizzatore in visita ad ex Inceneritore

L'impianto di San Donnino sarà abbattuto, nessun recupero artistico in vista

Antonio
Antonio Lenoci
13 aprile 2016 11:13
Firenze, sindaco del Termovalorizzatore in visita ad ex Inceneritore

Dario Nardella è il sindaco che, dopo 30 anni di burocrazia e parole, darà avvio ai lavori per il Termovalorizzatore di Firenze.La settimana scorsa Nove da Firenze ha affrontato l'argomento con un dossier Speciale ricostruendo la cronologia che ha portato Firenze a dismettere l'Inceneritore per diossina negli anni '80 e la vede oggi progettare e realizzare a breve un nuovo impianto di nuova generazione capace, a detta dei tecnici comunali con enormi garanzie per la salute dei cittadini, di bruciare rifiuti indifferenziati per produrre calore ed energia.

Rifiuti indifferenziati destinati al tempo stesso a diminuire drasticamente il loro volume.Il primo cittadino, già consigliere all'epoca di Leonardo Domenici, poi assessore e vicesindaco con Matteo Renzi, si reca per la prima volta in visita a San Donnino perché "Ho voluto conoscere da vicino il sistema di trattamento rifiuti di Firenze" accompagnato dall'AD Livio Giannotti, amministratore da 196.407,63 Euro lordi annui e dal Presidente Giorgio Moretti il cui compenso è invece pari a zero poiché interamente devoluto al recupero e decoro della città.

Nardella spiega "Più di 300 mila tonnellate di rifiuti negli impianti di Case Passerini e San Donnino. Più della metà recuperati e riciclati. Il 20% dell'organico diventa compost per uso agricolo. 55% di raccolta differenziata in città (media italiana 42%) dove abbiamo la tassa dei rifiuti domestici tra le più basse d'Italia. E abbiamo obiettivi ambiziosi per il futuro: 70% raccolta differenziata entro il 2020, copertura totale della città con i nuovi cassonetti entro tre anni e zero rifiuti in discarica secondo le direttive comunitarie con il nuovo termovalorizzatore e demolizione del vecchio inceneritore di San Donnino" nessun recupero artistico quindi dopo l'ipotesi di dipingere e recuperare all'insegna dell'arte contemporanea la vecchia fornace.

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