Firenze: ondata di furti in centro

Un lettore invia a Nove da Firenze la foto della "gazza ladra". A Prato manifestazione per la sicurezza. Aumentano le aggressioni anche sui treni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2014 13:45
Firenze: ondata di furti in centro

Da qualche tempo si sta verificando una forte ondata di furti per le strade e i negozi del centro. Basta uscire dai luoghi super presidiati, come calziuoli, signoria e duomo, e succede di tutto. Spariscono dagli scaffali articoli di merce ma soprattutto portafogli e telefoni dalle borse e dai passeggini dei bambini.Si tratta soprattutto di piccole bande composte da donne tra i trenta e cinquant'anni, vestite bene, completamente diverse dallo stereotipo e apparentemente insospettabili, come quella immortalata nel primo piano inviato a Nove da Firenze da un esercente di Via dello Studio. Le telecamere di sicurezza riprendono la "gazza ladra" mentre fa finta di telefonare e quando i veri clienti hanno attirato l'attenzione di tutti i commessi, la distinta signora si introduce in ufficio. Ne esce pochi secondi dopo, sufficienti però a spolverare le borse del personale.

Il problema sicurezza è anche a Prato. Lo dimostra l’andamento dal 2009 a oggi che ha visto aumentare il numero dei reati predatori. Il sindaco Matteo Biffoni scrive agli organizzatori di "Libere di correre", la manifestazione per la sicurezza che chiede interventi da Comune e forze dell'ordine: "Le donne, gli uomini, i cittadini di Prato devono sentirsi liberi. Liberi di correre, anche. Liberi di farlo di giorno e di notte, per le strade e per le ciclabili. L’impegno che in questi mesi stiamo mettendo per riqualificare la nostra città va anche in questa direzione. Non con parole, ma con fatti".

Mentre aumentano le aggressioni al personale viaggiante sui treni e sui bus toscani, il governo decide di depotenziare o cancellare del tutto numerosi presidi della Polfer nella nostra regione. A denunciarlo è il segretario generale della Fit-Cisl Stefano Boni, che si dice “perplesso e preoccupato” per queste scelte e sollecita “gli Enti Locali a mettere in campo tutte le azioni possibili per scongiurare le chiusure dei presidi Polfer e per un maggiore controllo del territorio” a tutela dei lavoratori e di tutti i viaggiatori.

Boni esprime anchela solidarietà del sindacato a tutti i colleghi vittime di episodi di violenza mentre svolgevano il loro lavoro.”“Negli ultimi tempi infatti –dice il segretario Fit- stiamo assistendo a un aumento degli episodi di violenza, sui treni e sui bus; come quello successo il 21 novembre sul treno 3052 Firenze SMN-Viareggio dove, verso le ore 9:45, alla stazione di Pistoia, il capo treno è stato aggredito da un viaggiatore e ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso.”“Sono tantissimi gli episodi che si sono verificati in questi ultimi mesi.

Alcuni dati diffusi dalla Polfer, parlano di circa 1.500 furti in stazione e di circa 2.050 a bordo del treno nei primi sette mesi del 2014 a livello nazionale, di cui in Toscana circa 160 nelle stazioni e 250 a bordo treno. E nelle statistiche finiscono solo gli episodi più gravi. Sui treni, sugli autobus, nelle stazioni, succede di tutto: dagli insulti alle spinte, fino a delle risse vere e proprie.

Il tema della sicurezza diventa prioritario e non riguarda solo il personale in servizio, ma gli stessi viaggiatori, che spesso sono esposti a situazioni incresciose sia sui mezzi di trasporto che nelle stazioni.”“La Fit-Cisl –aggiunge Boni- ha sollecitato sia Trenitalia che le aziende del TPL, affinché vengano presi provvedimenti, come monitorare le corse più a rischio, aumentare il personale in servizio, interessare le prefetture di competenza e le forze di sicurezza.

Inoltre abbiamo organizzato corsi con psicologi, corsi per autodifesa personale, che però non sono sufficienti, né risolutivi per fronteggiare il fenomeno.”“Le problematiche sono più ampie e secondo noi chiamano in campo le forze dell’ordine, che hanno l’autorità e la professionalità per circoscrivere ed affrontare in maniera decisa il fenomeno. In questo quadro il piano di riorganizzazione predisposto dal Governo per la Polizia Ferroviaria, sembra assolutamente incoerente: infatti di fronte ad un aumento dei crimini si mettono in discussione i posti di presidio della Polfer, che invece andrebbero potenziati.

Appare assolutamente fuori luogo trasformare in semplici ‘punti d’appoggio’ i presidi Polfer di Pistoia, Pontassieve, Siena, Massa Carrara, Campiglia Marittima, declassare quello di Prato e cancellare del tutto quelli di Livorno San Marco e San Giovanni Valdarno. Così, demandando tutto al presidio di Firenze, si lasciano centinaia di chilometri ferroviari senza una protezione reale. In questo contesto, le nostre perplessità e preoccupazioni non possono che aumentare.”“Pertanto –conclude Boni- sollecitiamo gli Enti Locali a mettere in campo tutte le azioni possibili per un maggiore controllo del territorio e la sicurezza del personale che svolge il proprio lavoro, scongiurando le chiusure dei presidi Polfer.

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