Firenze non dorme: per Pitti è Disco Roster

Sono arrivati gli alieni! Via Masaccio con gli occhi al cielo. Il rumore è un problema regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2015 14:20
Firenze non dorme: per Pitti è Disco Roster

La Festa di Hamaki-ho ad invito nell'ambito di Pitti Immagine ha fatto tribolare non poco i residenti del Ponte Rosso e della via Bolognese che fino a mezzanotte hanno ascoltato a distanza il "Tunz-Tunz" dell'Alta Moda. Tepidarium Roster coloratissimo e fasci di luce sparati in lungo e in largo sul cielo, mentre in via Masaccio all'uscita dell'Esselunga qualcuno si è soffermato ad acchiappare tra le nuvole il veloce guizzo degli Ufo. E' Pitti, passa. Ma le notti fiorentine restano un cruccio per molti residenti del centro storico che difendono la quiete pubblica ed applaudono alla delocalizzazione della Movida verso le cascine.I comitati "Ma noi quando si dorme" e "per Piazza Brunelleschi" si uniscono al comitato Oltrarno Futuro e ribadiscono quanto segue: "il lavoro che svolgono i comitati dei residenti insieme agli altri presenti sul territorio, è finalizzato a poter innescare una retro marcia al fenomeno di abbandono della residenza e delle attività tradizionali dal centro storico e pertanto lanciamo un forte appello a tutte le forze amministrative della città; come per l'Oltrarno, richiediamo anche noi una ZTL 24 ore su 24 per tutto l'anno ad esclusione della zona del mercato di Sant'Ambrogio nelle ore antimeridiane al fine di garantire la libera circolazione durante l'apertura del mercato; chiediamo che sia applicata la legge sull'inquinamento acustico e tutte le altre leggi e normative che ci sono e che di fatto sono sufficienti per intervenire ed arginare il disagio del rumore prodotto dai locali, utilizzando anche le apparecchiature (di cui il Comune di Firenze è dotato) per eseguire i dovuti controlli, operazione che potrebbe essere fatta senza alcun costo aggiuntivo.

Inoltre chiediamo il rispetto della quiete pubblica con un regolamento di civile convivenza, attualmente mancante, che dia allla Polizia Municipale gli strumenti per intervenire immediatamente nei confronti di colui che disturba, a fronte del principio costituzionale della tutela della salute, di cui il Sindaco è responsabile; siamo contrari al progetto del parcheggio interrato in Piazza Brunelleschi, utilizziamo quelli già esistenti e sotto utilizzati, riqualifichiamo una piazza che può diventare un'oasi verde a 200 metri dal Duomo, aumentando il numero degli alberi e non tagliando quelli già esistenti; facciamo rilevare che il 31 dicembre 2014 Piazza della Stazione non è stata finalmente teatro di caos ed in particolare non è stato oggetto di devastazione come purtroppo è avvenuto negli ultimi anni.

La scelta delle Cascine per il mega concerto va nella direzione giusta di una delocalizzazione della movida. I residenti hanno riscontrato un effettivo beneficio, più silenzio e meno atti vandalici"“La Regione Toscana ha affrontato il problema dell’inquinamento acustico e del disagio dei residenti in zone dove l’intensa e vivace vita notturna è particolarmente attiva con molto scrupolo e attenzione. Non siamo stati latitanti, ma non siamo nemmeno i superiori gerarchici dei Comuni”.

È quanto ha dichiarato Gianfranco Venturi (Pd), presidente della commissione Ambiente in Consiglio regionale, al termine dell’audizione con il coordinamento toscano di comitati e associazioni di residenti. “Assumeremo le vostre testimonianze e gli atti che avete consegnato per continuare, nei limiti dei nostri compiti, il contrasto alle emissioni rumorose e chiedendo una ulteriore sensibilizzazione al problema da parte della Giunta regionale”, ha concluso il presidente.

Da parte dei consiglieri intervenuti il riconoscimento del lavoro fatto dalla Regione è stato pressoché unanime. Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd) ha parlato di un problema “difficile che contrasta con troppi interessi”. “Le linee guida che la Regione ha varato sono tra le più severe d’Italia e hanno anche dei costi”, ha osservato riferendosi alle autorizzazioni in deroga. “I protagonisti principali sono i Comuni. Se la normativa è da affinare lo faremo, ma occorre che le amministrazioni cittadine ragionino in termini di localizzazione degli spazi”.

“Il confronto è più che utile”, ha dichiarato Monica Sgherri(Rc/Ci). “Occorre incentivare l’informazione ai cittadini per quanto riguarda le deroghe concesse di cui spesso, se non sempre, nulla o poco si sa”. “Inoltre – ha continuato – è necessario un approfondimento sul rilascio delle licenze e sugli orari cui devono attenersi gli esercenti”.

“Abbiamo una normativa avanzata in materia e l’abbiamo fatta anche con fatica visti i molteplici interessi. Il problema non sono le deroghe, ma il disagio quotidiano”, ha dichiarato Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia). “La Regione non è l’interlocutore ideale e d’altro canto non mi sembra che i Comuni abbiano individuato soluzioni efficaci. Non è stata fatta un’organizzazione urbanistica adeguata”.

“Dobbiamo affrontare la questione con un profilo di governo serio. È impensabile che la Regione possa normare tutte le strade della Toscana”, ha detto Matteo Tortolini (Pd). “I Comuni sono obbligati a fare i piani di classificazione acustica individuando le aree più idonee. La legge toscana interviene sulle deroghe e, se rispettata, è molto vincolante”. “Occorre trovare una composizione tra diverse, e tutte legittime, richieste”.

Le osservazioni avanzate dal coordinamento hanno, tra l’altro, riguardato il decreto del presidente Enrico Rossi2/2014 e la delibera di Giunta 490/2014 ritenute “un passo avanti nella direzione della civiltà” e tuttavia “insufficienti a colmare il divario provocato da una deficitaria normativa nazionale”.

In evidenza