Firenze: la manifestazione della scuola in piazza Santissima Annunziata

Il candidato Sostegni interviene sul ddl proposto dal governo Renzi: «Sciopero da non sottovalutare». Valiani (SEL): "Vicini ai lavoratori che hanno scioperato. La scuola di Renzi infrange l'articolo 3 della Costituzione". Toccafondi: "Sbagliato aizzare le piazze utilizzando concetti non veri". Oggi anche l'assemblea del personale della Scuola dell’Infanzia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 maggio 2015 22:42
Firenze: la manifestazione della scuola in piazza Santissima Annunziata

Ecco secondo la CGIL le adesioni in alcuni istituti scolastici dell'area fiorentina: Liceo Rodolico oltre il 90%, Istituto Comprensivo Montagnola oltre 90%, Istituto comprensivo La Pira a Campi San Donnino oltre 90%, Istituto comprensivo Verdi oltre 90%, Istituto comprensivo di Scandicci oltre 90%. “Alla manifestazione a difesa della scuola io c'ero.

Per ribadire che questa Buona scuola, come è stata concepita dal nostro Governo, non è una buona riforma perché non riduce le differenze, già ampie, tra le scuole ma anzi le amplifica, garantendo più finanziamenti alle scuole private. Svalorizza il lavoro degli e delle insegnanti, aumenta il precariato e crea segregazioni nei percorsi formativi. Ma una cosa buona questa riforma l'ha fatta: ha unito la protesta di tutti. Genitori, studenti, insegnanti, personale non docente e sigle sindacali”. Questo il commento di Donata Bianchi, candidata nel PD come consigliera regionale nella circoscrizione Firenze-città, che oggi ha partecipato alla manifestazione fiorentina.

“Una delle parole d'ordine della manifestazione è "basta soldi alle scuole private". Se i sindacati vogliono scioperare ne hanno il diritto ma attenzione a utilizzare concetti non veri e utilizzati solo per aizzare le piazze”. Così il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi, commenta lo sciopero di oggi del mondo della scuola. “Le scuole che ricevono un contributo dallo Stato – sottolinea Toccafondi - sono scuole paritarie e non sono quelle che prevedono corsi privati. Sono scuole che devono sottostare alle leggi dello Stato per aprire, sono controllate e conosciute nelle periferie delle grandi città e nei piccoli paesi.

Sono 13.000 scuole che accolgono 1 milione di bambini e ragazzi ogni giorno. Danno lavoro a 90.000 tra docenti e non docenti. Lo Stato da un contributo che negli anni è sempre più ristretto. Nel ddl "Buona Scuola" per la prima volta viene riconosciuto da parte del Governo un aiuto alle famiglie attraverso il sistema delle detrazioni fiscali. Ogni famiglia che manda il figlio in un asilo o in una scuola non statale potrà portare in detrazione fino a 400 euro di spesa per uno sconto fiscale di circa 80 euro a bambino”. “Insomma lo Stato per la prima volta riconosce – conclude Toccafondi - un contributo alle famiglie di 67 euro perché quelle scuole fanno un servizio pubblico.

L'Italia è uno degli ultimi paesi al mondo che non prevede sistemi di libertà di scelta educativa, con questa norma finalmente iniziamo un percorso e non aiuta vedere questo piccolo passo di libertà di scelta utilizzato per aizzare le piazze”.

“Rispetto ma non condivido lo sciopero contro la riforma della scuola: non tiene conto dei contenuti effettivi del provvedimento e combatte un testo già superato dalle modifiche promosse dal Pd votate in commissione alla Camera, non si è fatto un decreto proprio per questo. Il ddl prevede più risorse per assunzione docenti ed edilizia scolastica, modernizzazione dei programmi, centralità di valutazione e merito, responsabilità dirigenti senza mortificare gli organi collegiali. Sui precari l’assunzione senza concorso è impossibile ma ci sarà la valorizzazione dei titoli acquisiti e del servizio svolto. Un buon lavoro, tuttora suscettibile di cambiamenti in Parlamento”. Così il segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini commenta lo sciopero di oggi del mondo della scuola.

«Lo sciopero di oggi non va sottovalutato. La “buona scuola” deve convincere soprattutto chi ci lavora e chi ci studia. Credo che un confronto fra le parti sia auspicabile e il Pd è disponibile. Tant’è che ieri c’è stata l’apertura del Senato a incontrare i sindacati in audizione. Il ddl però è una buona base: ci sono 100mila assunzioni e un concorso che aprirà le porte ad altri 60mila insegnati. Aperture ne sono state fatte con le modifiche apportate alla Camera: 1) il piano triennale dell'offerta formativa viene proposto al dirigente scolastico elaborato dal Collegio dei docenti e approvato dall'organismo democratico più ampio della scuola, ovvero il Consiglio d'Istituto; 2) per la distribuzione dei 200 milioni di euro attribuiti alle scuole per premiare gli insegnanti migliori, il dirigente scolastico è affiancato dal Comitato interno di valutazione. La partenza è buona, cerchiamo di tagliare il traguardo tutti insieme!» così Enrico Sostegni, segretario Pd Empolese Valdelsa e candidato al consiglio.

Siamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori che oggi hanno scelto di scioperare contro la scuola di Renzi, una scuola cattiva, anzi pessima, perchè cerca di dismettere la Scuola pubblica in favore di quel sistema integrato che non solo riconosce pari dignità ai privati, ma delega a questi ultimi compiti e funzioni prima assolti dalla mano pubblica, alla faccia dell'articolo 3 della Costituzione". Lo afferma il coordinatore provinciale SEL Firenze, Mauro Valiani, in una nota firmata anche da Vittorio Corsano, uno dei docenti protagonisti della mobilitazione al Liceo Pontormo di Empoli nelle scorse settimane. "Siamo contrari a questa riforma perché introduce un modello organizzativo verticistico e decisionista tipico del mondo dell'impresa privata, ma del tutto estraneo alla natura collegiale e collaborativa della scuola - osservano Valiani e Corsano - Perché tradisce il compito eminentemente educativo della scuola sostituendolo con una sorta di addestramento al lavoro, finalizzato non tanto alla formazione di cittadini liberi, creativi e consapevoli, quanto alla fabbricazione di manodopera specializzata, malleabile e a basso costo.

Perché gioca sulla paura della precarietà e sul filo delle sentenze europee, stabilizzando solo a parole il lavoro di tanti professionisti dell'educazione e prospettando per tutti un futuro di solitudine, incertezza e paura. Perché delega misteriosamente al governo una lunga serie di questioni (tutte decisive) che muteranno in peggio le condizioni della scuola, se, come è facile prevedere, l'impostazione culturale non cambierà alla radice".

Si è svolta questa mattina al Circolo di Via Maccari anche l’Assemblea di tutto il personale della Scuola dell’Infanzia. Un'assemblea partecipata che ha discusso sul progetto della Giunta Nardella di appaltare circa 60 sezioni della scuola comunale nell’orario pomeridiano. Un progetto che ha trovato la contrarietà dell’utenza costituita nel Comitato “l’infanzia non si appalta”. L’assemblea ha votato le prossime iniziative a sostegno della vertenza: adesione alla manifestazione/corteo cittadino deciso dall’Assemblea degli Asili Nido per il giorno 21 maggio alle ore 17, e mandato alla RSU di indire una giornata di sciopero della scuola dell’infanzia entro la fine di maggio.

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